L’intervento del giornalista, da Fazio nella puntata del 14 gennaio 2012-
Una nave da crociera è naufragata all’isola del Giglio e a quanto pare nessuno a bordo sapeva cosa fare. Si parla di caos, disorganizzazione, scialuppe tirate addosso ai passeggeri. Duole dirlo, ma quella nave siamo noi.
5- Annunciate su questa poltrona dal professor Monti, le liberalizzazioni agitano i sonni delle mille caste italiane. Se l’obiettivo è aumentare i posti e ridurre i costi, il governo farebbe bene a iniziare dai piani alti: non dai tassisti e dagli edicolanti, ma dalle società energetiche, dalle banche, dalle assicurazioni.
Penso però che sia sbagliato chiudersi a riccio davanti a ogni cambiamento, considerandolo sempre un peggioramento e mai un’opportunità.
Prendiamo i tassisti. Mi ha scritto la mamma di uno di loro, che ha impegnato tutto quello che aveva per comprare la licenza del taxi al figlio e ora teme che quel sacrificio da 170mila euro si tramuti in carta straccia. Le ho risposto che l’indennizzo previsto è la concessione gratuita di una seconda licenza a chi ne ha già una.
Perché la cooperativa di cui fa parte suo figlio non organizza un servizio di scuola-taxi a prezzi stracciati per genitori che non possono portare i figli a scuola?
4 – Per la serie A sua insaputa, dopo Scajola anche il ministro Patroni Griffi ha comprato una casa con vista sul Colosseo a un prezzo ridicolo.
170 mila euro per 110 metri quadri, riuscendo a farsela derubricare dal Consiglio di Stato (di cui ha fatto parte) a casa fatiscente, addirittura a elevato rischio sismico, anche se a Roma non c’è mai stato un terremoto e la metro nei paraggi non hai mai fatto cascare neanche un ciottolo del Colosseo.
L’avvocato di Patroni Griffi era Malinconico, non di carattere ma di cognome, il sottosegretario che si è dimesso per le vacanze all’Argentario pagategli dalla cricca. Roma centro è così.
Una marmellata di interessi in conflitto che trovano sempre il modo di mettersi d’accordo.
3-La ricchezza ottenuta onestamente è un valore, ha detto Monti. Però in periodi di crisi è segno di rispetto non ostentarla.
E non ostentare neanche certe abbronzature da mari del sud.
A questo riguardo mi concedo un intermezzo di buon umore. Le parole con cui la compagna del sub-comandante Fini ha giustificato il suo vertice con la terza carica dello Stato presso la barriera corallina.
Come trascorriamo le giornate?
Facendo due immersioni al giorno, il tempo che resta è ben poco: con la barca dobbiamo raggiungere il punto di immersione e ci vuole un’ora, poi ci immergiamo per 40 minuti, quindi torniamo indietro e ci vuole un’altra ora, smontiamo tutta l’attrezzatura, torniamo in camera.
Tutta la mattinata passa così.
Ci riposiamo un po’, poi verso le tre facciamo un pasto leggero e ripartiamo per la seconda immersione. Un’altra ora di barca… Ma è una vita d’inferno!
Mille volte meglio il cotechino della signora Monti.
2 – E’ nata la Padania del Sud.
Quella che salva dal carcere un onorevole campano inquisito per camorra, ne parleremo, e che – udite udite – investe 4 milioni e mezzo di euro in Tanzania.
Artefice di questa brillante iniziativa contro il razzismo è il tesoriere di Bossi, Francesco Belsito. Belsito fa parte del cerchio magico di Bossi.
Un posto guadagnato a colpi di focaccia. Tutti i lunedì la portava fresca da Genova per il Capo. Molto apprezzate anche le sue due lauree fantasma in scienze politiche e scienza della comunicazione.
Ha spiegato che una l’ha presa a Malta e l’altra a Londra: un miracolo, visto che lui stesso ammette di non conoscere l’inglese. L’uomo giusto per Bossi, che con la prima moglie millantava una laurea in medicina e usciva di casa con la borsa da medico dicendole che andava in ospedale (invece si fermava al bar).
Ma Bossi almeno si era preso un diploma a radio Elettra.
Belsito neanche quello.
Dice che c’è stato un disguido sui timbri. In compenso hanno trovato il suo biglietto da visita a casa di Ruby e la sua Porsche Cayenne nel posteggio riservato agli agenti della Questura.
Se questo è il nuovo che avanza, vorrei tanto sapere se è avanzato qualcos’altro. Mi va bene tutto, davvero.
1 – Casta 1 Italia 0.
La Corte ha respinto il referendum sulla legge elettorale sottoscritto da oltre un milione di cittadini, quindi non facciamoci illusioni: si tornerà a votare con questo Porcellum di parlamentari che non rispondono agli elettori ma ai capi-bastone.
Una forma di democrazia proprietaria, esemplificata in queste ore dal dramma della Lega, dove una minoranza di yesman (in lumbard “sì-sciur”?) sta facendo il vuoto intorno a Maroni affinché il Trota succeda a suo padre sul trono di Tanzania. Nel pomeriggio la Casta ha segnato di nuovo e stavolta il gol contro gli italiani lo hanno fatto Bossi e Pannella.
Coi loro voti è stato sottratto al carcere l’onorevole Cosentino.
Che, lo dico soprattutto a Pannella, non è Enzo Tortora, ma un signore accusato di reati patrimoniali “commessi per favorire le organizzazione camorristiche di Casal di Principe” , per il quale la procura antimafia ha presentato una richiesta d’arresto convalidata dal Gip e confermata dalla Cassazione.
Alla Camera non toccava pronunciarsi sul merito delle accuse ma accertarsi dell’esistenza di un fumus persecutionis, che in questo caso è inesistente (lo ha spiegato bene Saviano). Per fortuna i nostri politici sanno essere garantisti: con i potenti.
A Cagliari, insieme con la mamma nigeriana, hanno messo in cella per due giorni e due notti un bambino di 2 anni e una bimba di 6 mesi, ma lì non si è scandalizzato nessuno. Persino i militanti dei partiti non ne possono più. A Radio Radicale uno ha detto: “Credevo che dopo aver partorito Capezzone potessimo solo migliorare, ma mi sbagliavo.”
Quanto a radio Padania, basta ascoltarla tre minuti per cogliere l’idea di democrazia dei conduttori, che tolgono la parola a chiunque osi criticare il cerchio di Bossi. Lo hanno ribattezzato il clan dei Padalesi.
“La Lega non è mai stata forcaiola”. (Umberto Bossi)
Massimo Gramellini
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