Categories: Cronaca Regionale

Matteo Bottari – Per ricordarlo una fiaccolata

 

 

 

Erano da poco passate le ore 21 dei 15 gennaio 1998 quando la macchina del Professore Matteo Bottari, stimato docente universitario e medico, da poco uscito dalla clinica Cappellani al semaforo tra il Viale Annunziata e la Panoramica, veniva accostata da un mezzo a due ruote e il passeggero di dietro esplode dei colpi di lupara che feriscono a morte Bottari la cui macchina termina la propria corsa urtando un albero poco distante.

Sono passati ormai quindici anni da quella tragica notte che ha segnato in maniera indelebile la città di Messina e soprattutto il suo ateneo, terminato sui telegiornali di tutta Italia per un omicidio con modalità mafiose tanto da essere definito, dall’allora presidente della CNA giunta in Riva allo Stretto, “un vero e proprio verminaio”.

Molto è stato detto sull’omicidio Bottari nei mesi successivi, si è passati dall’omicidio di stampo mafioso, alla vendetta sentimentale fino, addirittura, allo scambio di persona.

Nessuna di queste tesi, però, hanno portato una pista definitiva che potesse spiegare il movente e gli esecutori, ed i relativi mandanti, dell’omicidio di quell’uomo così stimato ed apprezzato nell’intero ateneo messinese tanto dall’essere considerato il “figlioccio” dell’allora Rettore Cuzzocrea.

Intorno al caso Bottari si è creato un’imbarazzante silenzio che i ragazzi del circolo Quo usque Tandem vogliono spazzar via con una fiaccolata a cui hanno partecipato molte sigle come la Catilina-Morgana, ATREJU, Il Lanternino, La Sicilia ai Siciliani, Fare Verde, ZDA, Risorgimento Messinese, Università Eclettica, Zancle’s, Ex Novo, SPAZIO MESSINA.

Il corteo con in prima fila lo striscione con la scritta “MATTEO BOTTARI 15 GENNAIO 1998-15 GENNAIO 2013”, è partito verso le ore 21 dalla clinica Cappellani in Viale Regina Elena, ripercorrendo il tratto dell’ultimo viaggio della macchina di Bottari, terminando con un sit-in nella rotonda di Viale Annunziata di fronte all’albero dove si è schiantata la macchina con il corpo ormai esanime del docente. Circa una trentina i presenti, che hanno sfidato il freddo per ricordare una pagina triste di una città che stenta a trovare pace.

Tra i presenti, questa volta, anche la famiglia che mai aveva partecipato alle commemorazioni negli anni passati.

Tutto il corteo si è svolto in un silenzio composto, tra gli sguardi incuriositi dei passanti che si chiedevano perché quelle persone sfilassero silenziosamente con le fiaccole in mano. Arrivati alla rotonda del Viale Annunziata si è tenuto rapido sit-in, visto un improvviso acquazzone che ha costretto gli organizzatori a velocizzare la cerimonia, dove il presidente del Quo Usque Tandem Piero Adamo ha letto un volantino creato per l’occasione.

L’atmosfera che si è creata per l’occasione era strana, nonostante il freddo nessuno ha voluto abbandonare prima della conclusione, addirittura si sente pure una signora che guardando il cielo disse “anche quella sera pioveva così”.

Di questa serata deve comunque rimanere la volontà di ragazzi, all’epoca adolescenti o studenti universitari, di rimanere aggrappati alla speranza di fare chiarezza su un caso che per Messina rappresenta il danno oltre la beffa visto che le definizioni negative sono rimaste nella mente di tutti mentre di mandanti, moventi ed esecutori neanche traccia.

Antonio Macauda

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