L’inchiesta, avviatasi nel 2012 portò nell’agosto 2015, sfociò nell’emissione di sette provvedimenti cautelari per turbata libertà degli incanti e frode nell’affidamento della gestione dei servizi sociali nell’ambito del distretto D30 e all’emissione di 39 avvisi di garanzia per reati contro la pubblica amministrazione. Tra i tanti indagati, amministratori ed ex amministratori del comune di Patti e funzionari comunali.
Pesanti le richiesti del pm Giorgia Orlando, che al termine della sua requisitoria, aveva formulato queste richieste: condanne per Francesco Gullo 5 anni di reclusione, Mauro Aquino 4 anni di reclusione, Antonino Caleca 1 anno e 6 mesi di reclusione, Michele Cappadona 4 anni e sei mesi di reclusione ed estinzione per prescrizione di un reato, Oreste Casimo due anni di reclusione, Giuseppe Catalfamo tre anni di reclusione, Renato Cilona tre anni, Salvatore Colonna 6 anni e 6 mesi di reclusione, Gaetano Di Dio Calderone due anni, Giuseppe Giarrizzo tre anni, Nicola Giuttari due anni e sei mesi, Tindaro Giuttari tre anni e sei mesi, Antonino Lena un anno e sei mesi, Nicola Molica 4 anni e due mesi, Luciana Panissidi tre anni e sei mesi e prescrizione per tre reati, Carmelo Raneri tre anni e Maria Tumeo 5 anni e mille euro di multa.
La sentenza ora ha previsto la pena più alta è stata inflitta all’impiegato comunale Salvatore Colonna, condannato a 6 anni e 4 mesi di reclusione oltre all’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Il tribunale ha inoltre condannato a un anno di reclusione Michele Cappadona, Giuseppe Catalfamo, Giuseppe Giarrizzo e Carmelo Raneri; a 1 anno e 6 mesi di reclusione Oreste Casimo, con l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena; e a 2 anni di reclusione Tindaro Giuttari. Per tutti pena sospesa.
Assolti, invece, perché il fatto non sussiste, il sindaco di Patti Mauro Aquino, l’ex assessore Nicola Molica, Concettina Buzzanca, Antonino Caleca, l’ex assessore Giorgio Cangemi, Antonella Cappadona, Renato Cilona ex sindaco di Librizzi, Roberto Corrente, Gaetano Di Dio Calderone, Venera Franca Falliano, Nicola Giuttari ex consigliere comunale, Marcella Gregorio, Cisco Gullo ex vice sindaco, gli ex assessori Salvatore Impalà, Antonino Lena, Paolo Mastronardi e Stefano Mollica; Luciana Panissidi, Domenico Pontillo, Nunzio Pontillo, Maria Tumeo, e l’ex sindaco Giuseppe Venuto. Per intervenuta prescrizione non si è proceduto nei confronti di Salvatore Giordano.
Per molti la fine di un incubo.