MEMENTO – Un melograno per ricordare Tiziano Granata

Ieri, domenica 11 marzo, a Piazza Armerina, prima che si avviasse l’assemblea regionale della Legambiente Sicilia,  su proposta del circolo Piazzambiente, gli oltre 60 delegati regionali, alla presenza di Vanessa Pallucchi, responsabile nazionale di Legambiente Scuola e Formazione, e di Franco Salcuni, responsabile nazionale per i beni culturali, hanno piantumato un albero di melograno in memoria di Tiziano Granata

Un albero non scelto a caso.

Così Tiziano Granata, morto poco più di una settimana fa, poliziotto attento e scrupoloso, diventa simbolo arcaico, rappresentato proprio, in una memoria collettiva, da un frutto, il melograna che nonostante simboleggi la vita, è sempre accompagnato dal tema del sacrificio.

Il sacrificio di un Dio, il ponte che collega il non essere all’essere.

Il passaggio da uno stato d’inattività (la morte) ad uno di attività (la vita) e viceversa.

Potremo dire che il sacrificio è la scintilla che rende possibile la rinascita, il passaggio quindi dalla morte alla nuova vita.

Un bel paragone per un giovane, amante della natura e dell’ambiente, fedele servitore dello Stato, come Tiziano che portava nel suo cognome, quasi un’altra coincidenza, questo frutto.

Ma tornando alla manifestazione di Piazza Armerina.

Gli oltre 60 delegati regionali,hanno quindi onorato e ricordato Tiziano Granata  alla presenza di Vanessa Pallucchi, responsabile nazionale di Legambiente Scuola e Formazione, e di Franco Salcuni, responsabile nazionale per i beni culturali.

Tiziano Granata era anche un giovane dirigente regionale che aveva ricevuto la medaglia d’oro di benemerenza, alta onorificenza della Regione per l’attività investigativa che svolgeva e per l’azione coraggiosa e meritoria svolta, durante l’attentato di Giuseppe Antoci, insieme agli altri agenti della scorta.

Tiziano, si legge nella nota di Legambiente era “Amico e ben voluto da tutti, responsabile dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente Sicilia, da sempre impegnato in un’incessante lotta per combattere i crimini contro l’ambiente […] Particolarmente sensibile alle tematiche ambientali e della salute pubblica, decisivo in tal senso il suo contributo nelle innumerevoli operazioni di Polizia contro gli abigeati, le macellazioni clandestine ed i sequestri di discariche abusive.”

Tiziano Granata era stato ospite del circolo di Piazza Armerina, insieme a Salvatore Granata, in occasione della presentazione del libro di Luigi Sturniolo “Ponte sullo stretto e mucche da mungere”.
“Abbiamo voluto ricordare in questo modo un amico dichiara Paola Di Vita, responsabile del circolo Piazzambiente la cui scomparsa ci ha lasciato tutti addolorati e, purtroppo, perplessi. La sua assenza si sentirà, dentro e fuori la Legambiente”.

E proprio Legambiente sta organizzando – a Sant’Agata Militello –  un evento nazionale per ricordare i due agenti deceduti, Rino Todatro e Tiziano Granata.

«Presto in loro memoriaspiega Stefano Ciafani, direttore generale di Legambienteorganizzeremo in Sicilia una commemorazione coinvolgendo le istituzioni».

E INTANTO PRENDE SEMPRE PIU’ CONSISTENZA LA PROPOSTA DEL SINDACO DI SANT’AGATA M.LLO

Quella di intitolare il nuovo commissariato di Sant’Agata Militello ai poliziotti vegetariani sulla cui morte indagano due procure.
«Ho proposto che il nuovo commissariato della mia cittadina dove hanno lavorato, fianco a fianco con eccellenti risultati, i poliziotti Tiziano Granata e Rino Todaro venga intitolato alla loro memoria». ha affermato Sottile che ha aggiunto: «Spero che tutte le autorità competenti  che dovranno dare il loro benestare, condividano quello che è anche un sentimento della mia gente».

COME GIA’ SCRITTO DI RECENTE ANCHE IL SINDACATO DI POLIZIA HA PRESO POSIZIONE

«Con i funerali di Tiziano Granata non si può pensare di avere seppellito ciò che di buono è stato fatto finora dal punto di vista investigativo, perché andrebbe non solo vanificato lo sforzo di tutti gli operatori del Commissariato di S. Agata di Militello — scrive Salvatore Vinci, segretario del Silp -Cgil di Messina — ma si cancellerebbero anche le speranze di tutti quei cittadini onesti del territorio nebroideo che erano tornati a credere nelle istituzioni, nella legalità.

Se con Tiziano si perdono professionalità e specifiche competenze messe al servizio per contrastare determinati settori criminali, non meno grave è stata la prematura scomparsa del suo collega, sovrintendente capo Calogero Emilio Todaro, detto Rino, che era al comando della squadra di polizia giudiziaria del commissariato di S. Agata di Militello di cui entrambi facevano parte.

Anche lui, valido poliziotto e punto di riferimento per i colleghi d’ufficio, che non aveva avuto paura di esporsi nel contrastare le agromafie dei Nebrodi. Deceduti tutti e due a distanza di un giorno l’uno dall’altro. Su internet quest’oggi campeggia un invito ad usare il social per tenere alta l’attenzione sul territorio nebroideo e cercare verità sulla morte di Rino e Tiziano.

Non vogliamo cadere nella tentazione di unirci per partito preso a coloro che ritengono che la scomparsa quasi contemporanea dei due poliziotti non sia dovuta a cause naturali o per malattia, noi del Silp -Cgil di Messina attendiamo fiduciosi che tutti gli esami post autopsia possano dare risposte certe».

ED IL SINDACATO FA APPELLO AL VIMINALE AFFICHE’

«Con la morte dei due poliziotti non si può pensare che le attività di polizia giudiziaria e del controllo del territorio del Commissariato di S. Agata cessino definitivamente per la mancanza di personale, oramai ridotto all’osso. Non lo vorrebbero neanche i due colleghi scomparsi, che tanto si sono spesi per alcune tipologie di indagine che non erano mai state affrontate così seriamente in quel territorio, da nessuno. Il compito del sindacato è anche quello di sollecitare l’amministrazione affinché fornisca, attraverso un adeguato apparato di uomini e mezzi, già promesso in tempi non sospetti, il giusto grado di sicurezza per gli stessi operatori, affinché essi possano fornire un buon servizio al cittadino.

Oggi, con la scomparsa di Rino e Tiziano, le possibilità di garantire un minimo di attività per il Commissariato di S. Agata si sono ulteriormente affievolite e c’è il rischio che non si possa garantire alcun servizio operativo, lasciando “scoperto” un territorio così particolare.

Chiediamo con forza alla Segreteria Nazionale del Silp Cgil che si faccia promotrice di ogni possibile iniziativa per rappresentare all’amministrazione centrale questa grave situazione, facendogli assumere le responsabilità che le competono e il coraggio di superare gli schemi rigidi sui trasferimenti specie quando vi sono situazioni di emergenza come quella che si evidenzia nel Commissariato di S. Agata. L’invio di una decina di poliziotti in quel Commissariato per poter riorganizzare tutte le attività, sarebbe per il Dipartimento della P.S. come spostare un granello di sabbia del mare da una parte all’altra del territorio e sarebbe un’operazione a “basso” costo, perché di poliziotti che hanno chiesto di essere trasferiti a S. Agata di Militello ve ne sono diversi.

Non è possibile pensare che lo Stato, rappresentato dagli uffici territoriali di Polizia, arretri rispetto alle posizioni che aveva guadagnato faticosamente con le attività finora svolte. Lo dobbiamo ai cittadini del territorio dei Nebrodi, lo dobbiamo a quei pochi poliziotti che continuano ad operare nel Commissariato di S. Agata, ma lo dobbiamo soprattutto a Rino e Tiziano che con tanto amore hanno speso tutta la loro vita per la Polizia di Stato.”

IL PUNTO SULLE INDAGINI

Dopo le autopsie fatte prima dei funerali dei due agenti, le indagini proseguono coordinate dalla procura di Messina  relativamente alla morte di Rino Todaro e da quella di Patti per Tiziano Granata.

Si aspettano, ora dopo i dati che indicano  le cause per complicanze cardiache la morte di Granata e per leucemia fulminate quella di Todaro le relazioni dei consulenti nominati dai Pm e  i riscontri tossicologici che il Ris di Messina sta effettuando.

Solo queste analisi riusciranno a stabilire con esattezza scientifica le cause del loro decesso in quanto la causalità della loro morte a distanza di poche ore ha creato una ridda di congetture sulle quali le due procure siciliane hanno deciso di vederci chiaro aprendo il fascicolo sull’ipotesi di presunto omicidio sulla morte.

Indaga anche l’Unità operativa monitoraggi dell’Agenzia regionale per la protezione ambiente (Arpa) di Palermo. Il dottor Antonio Sansone, responsabile di quest’Unità ha infatti effettuato degli esami irripetibili durante le autopsie tese ad escludere forme di contaminazioni.

Intanto l’appartamento di Granata rimane sottosequestro.

Qui gli agenti del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Messina hanno prelevato campioni e scatole di medicine, quelle che stava assumendo l’agente di polizia , che aveva nei giorni che hanno preceduta la sua morte l’influenza, ma anche i telefonini e pare lo stesso computer di Granata.

Elementi che serviranno per monitorare le attività svolte nelle ultime settimana di vita.

Da notare le dichiarazioni che l’avvocato Patrizia Corpina, legale di fiducia della famiglia Granata, ha reso sia su Repubblica.it che sul Corriere.it

“Finora non sono emersi indizi che possano mettere in relazione le due morti ma di certo il decesso contemporaneo di due colleghi è una coincidenza assai sospetta”.

Questo su Repubblica

«L’agente aveva avuto un attacco influenzale nei giorni precedenti e stava assumendo dei normali farmaci, prescritti dal suo medico curante, per far abbassare la temperatura. Abbiamo nominato un consulente di parte e aspettiamo i risultati dell’autopsia, degli esami tossicologici e del consulente della procura per capire cosa abbia provocato un arresto cardiocircolatorio a un uomo che aveva appena compiuto 40 anni. Da quel che sembra non ci sarebbero segni di effrazione in casa, vedremo».

Questo su il Corriere.it

 

Redazione Scomunicando.it

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