Un’insegnate attenta che prima ha osservato, visitato, guardato la mostra che dal primo novembre è ospitata nella sala multimediale di via Marina, poi ha deciso di farla visitare ai suoi alunni.
Un percorso visivo – ma non solo – che affonda le sue origini nella voglia di far scoprire ai più piccoli la memoria storia del paese.
Così Carmelina Giuffrè stamani si è fatto carico di organizzare questa visita.
Qui i ragazzi hanno incontrato i protagonisti della mostra.
Tindaro Pidonti che ha rispolverato dall’archivio del padre, anche lui fotografo, i vecchi vetrini su cui erano fissati le immagini dei nuclei familiari che popolano la sala, e Ninni Iannazzo, ora scultore e prima maestro di tecnica e disegno, che ha parlato loro del piacere e di come nasce una “scultura”.
La mostra è un bel regalo alla “Famiglia”, al cuore, al territorio, al tempo, agli affetti, che ben si incastona nel momento dell’anno dedicato ai “ricordi” quello che Giuseppe e Tindaro Pidonti con Ninni Iannazzo rispettivamente fotografi e artista, ci regalano con questa mostra visitabile fino all’8 novembre.
I ragazzi guidati dalla loro “prof” si sono soffermati ad osservare le tante foto inedite che ritraggono i gruppi familiari di Brolo, ma anche Ficarra e Sant’Angelo di Brolo hanno constatato come sono cambiati i costumi, gli abiti, gli stessi tratti somatici ma anche visto negli sguardi ritratti il segno di antiche fierezze, nelle mani il segno, immaginato e sentito raccontare della vita di quei tempi, di sogni e speranze di un territorio ben diverso da quello attuale…per poi soffermarsi sulle sculture morbide e sinuose di Iannazzo che evocano sentimenti e voglia di abbraccio, che parlano, anche loro, di “familias”.
Una mostra. che è stata inaugurata domenica scorsa, che come una statua ha una sua tridimensionalità, va guardata a 360 gradi, senza fretta.
Come hanno fatto quest’oggi i giovani alunni di questa quinta, attenta, Ragazzi che hanno fatto domande, che hanno ricevuto risposte, che oggi hanno arricchito il loro bagaglio di conoscenza.
Quelle foto – ha spiegato loro la maestra Giuffrè – disegnano l’archeologia dei luoghi e sono foto che ci devono invitare a non dimenticare e a ristabilire un contatto con il mondo apparentemente lontano, ma distante appena ottant’anni e con il quale spesso ancora oggi continuiamo ad aver legami.
Le foto in mostra a Brolo ci parlano di matrimoni, di domeniche a mare con improbabili costumi, di persone andati in argentina ed in america, di stimati professionisti d’oggi, in abiti da ragazzi, ci segnano la differenze tra le famiglie di quella nuova borghesi brolese nascente con le famiglie contadine, di sguardi strabici, ma buoni per foto da mandare ai parenti in Australia, di ragazzi che sembrano uscire dal ghetto, ma che impertinenti voglio “entrare” nella foto … ci fanno leggere in chiave storica e antropologica – come affacciandoci da una finestra aperta – quel mondo che è stato dei nostri nonni, e ci fanno scoprire l’empatia con il mondo antico che caratterizza le fotografi e che rivive in quei fotogrammi con lo spirito del tempo.
Ecco emergere la famiglia allargata, e la voglia di questa.
Orario mostra
da lunedì a sabato ore 9,00 – 13,00
martedì e giovedì anche dalle 15,00 alle 18,00
domenica dalle 10,00 alle 12,00 e dalle 15,00 alle 19,00