Ieri pomeriggio i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno rintracciato in un’abitazione in centro città. Quando hanno avuto la certezza che l’uomo fosse in casa hanno bussato alla sua porta ma, nonostante le voci concitate provenienti dall’interno, nessuno si è premurato di aprire, pertanto hanno fatto irruzione nell’appartamento.
Il ricercato, classe ’63, detto lo scheletro, era lì con la compagna 30enne ed il bimbo di appena 4 anni nato dalla loro relazione.
L’uomo, dopo più di 6 mesi di latitanza, non ha potuto fare altro che arrendersi all’evidenza.
Su disposizione del PM di turno, è stato associato al carcere di Gazzi.
La giovane donna di origini rumene che si trovava nell’abitazione in cui l’uomo aveva trovato rifugio, e con la quale aveva da tempo una relazione, è stata denunciata in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale.
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