E’ una storia che si ripete. L’incursione di Polizia, Carabinieri e Vigili del Fuoco è avvenuta intorno alle 7.00. Disposto dal GIP il sequestro preventivo dell’immobile e notificate quattro denunce. Il Teatro era divenuto un’eccellenza cittadina e un importante centro di aggregazione sociale e culturale. Ma gli attivisti non si fermano: convocata subito un’assemblea cittadina.
In un uggioso mattino di scirocco e pioggerella, quando Messina si preparava ad affrontare una normalissima Domenica, il risveglio della città è stato segnato dalla stessa notizia che allora, quando furono sgomberati con la forza i locali dell’ex del Teatro in Fiera, suscitò in tutti dispiacere e indignazione.
La ex Casa del Portuale è un locale di proprietà della Regione Siciliana, ma “rivendicato” dal Comune di Messina (e per questo tempo addietro si è aperta un’accesa discussione) dato in concessione ad una cooperativa adesso in liquidazione. Lo stesso, nonostante negli anni precedenti fosse stato adeguatamente ristrutturato, venne lasciato in totale stato d’abbandono ed in preda a ladri e “vandali” e per questo subì notevoli danni.
Ed ecco, allora, che a distanza di tredici mesi dall’inizio della prima esperienza al Teatro in Fiera e di nove dal loro ingresso nella “nuova sede”, un altro sogno collettivo si è infranto.
E lo dimostrano le tantissime persone che la mattina, nonostante il maltempo, ricavandosi un po’ di largo tra auto e agenti delle forze dell’ordine, si sono radunate in via Alessio Valore per stringersi intorno a quei ragazzi, sei per l’esattezza, che là dentro avevano trascorso la notte, che per questo sono stati identificati dagli agenti.
Le persone raggiunte dalla denuncia sono state, invece, quattro, frutto di controlli e indagini eseguite nel corso del tempo. Queste comprendono un’assortita categoria di “occupanti”: un giornalista, un regista e due attivisti No MOUS.
La denuncia era partita da Placido Matasso, commissario liquidatore della Società Cooperativa Italia, “in forza – si legge nel provvedimento del GIP – di un contratto di locazione concluso con l’Ente Porto (…) e disponibilità acquisita con concessione trentennale da parte della Regione (..)”.
Da qui l’Ordinanza del GIP, dott.ssa Monica Marino, di “sequestro preventivo” dell’immobile e contestuale notifica delle quattro denunce.
Tra coloro che erano presenti in strada, nel corso della mattina, non sono mancati i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, come gli assessori Nino Mantineo, Daniele Ialacqua, Filippo Cucinotta ed il Consigliere Luigi Sturniolo. Tra i politici, ha portato la propria solidarietà Valentina Zafarana, Deputata all’ARS, portavoce del Movimento 5 Stelle.
Lontano da Messina, invece, per motivi istituzionali il Sindaco Renato Accorinti, che, raggiunto per telefono, in previsione del suo rientro ha convocato, per il pomeriggio, una Giunta straordinaria. All’Ordine del giorno non poteva mancare la Delibera, appena riformulata, in attesa d’approvazione, riportante come titolo “Laboratorio Messina per i Beni Comuni e la Democrazia Partecipata”. Si tratta di un passo molto importante per l’Amministrazione che traccia le linee guida su un tema che interessa la gestione del patrimonio comunale.
Durissima, com’era prevedibile, è stata la reazione degli attivisti del Teatro Pinelli Occupato: “L’autogoverno dei beni comuni – scrivono in una nota – fa paura a chi preferisce gli spazi abbandonati, dismessi, lasciati in mano alla malavita organizzata e alla speculazione edilizia”. E si chiedono: “È un caso che proprio stamani nel corso dell’operazione militare sia stata consegnata a un attivista del teatro la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale in occasione della manifestazione NO MUOS.? Ed è un caso che tutto questo accada proprio in occasione dello sgombero della ex Casa del Portuale che sulla carta risulta essere di proprietà della Regione?” Ed ancora: “E’ un caso che due degli attivisti a cui nei giorni scorsi è stata notificata la denuncia per occupazione delle antenne militari MUOS siano tra i quattro denunciati per l’occupazione della ex Casa del Portuale?” A tutto ciò si attendono risposte, ammesso che ne arrivino. Mentre la città, ancora una volta, si interroga e dibatte su quanto accaduto.
“Come già accaduto con il Teatro in fiera, degli edifici dimenticati, dismessi e martoriati dai loro stessi proprietari – si legge nel comunicato – hanno respirato nuova vita e sono stati attraversati da un progetto sociale, artistico e culturale che ha raccolto lo sguardo e l’impegno di gruppi, di cittadini e di parti di società. Al di là delle vicende legali e proprietarie che hanno determinato questo sgombero – prosegue la nota – l’effetto che se ne ha è quello pratico di sgomberare la vitalità, l’arte, il teatro e quelle forme di aggregazione sociale e politica che si mettono in atto in alcuni luoghi dismessi della nostra città e far ripiombare questo come altri edifici, nella condizione incerta delle tante scorie urbane abbandonate”.
Corrado Speziale
Altro:
Il secondo sgombero in meno di un anno: il teatro Pinelli a Messina resiste con la città Il teatro Pinelli di Messina è sotto sgombero dalle 7 di stamani.
Nella “relata di notifica” si parla di reato di spettacoli non autorizzati, di invasione di una proprietà pubblica – (in evidente stato di degrado ed abbandono – n.d.r.): “I militari hanno in particolare notato un consistente afflusso nei locali di numerosi giovani intenti a dialogare (…) e lo svolgimento nei suddetti locali di concerti e spettacoli previamente pubblicizzati su socialnetwork, sul sito www.teatropinellioccupato.it”
In sintesi al Teatro Pinelli viene imputato: reato di autocostruzione di un palco (di due..), reato di autoformazione gratuita, reato di antimilitarismo, reato di auto recupero, reato di incremento dell’attività culturale cittadina, reato di costruzione di un’identità collettiva in una città in terremoto permanente, reato di antirazzismo, reato di favoreggiamento sfrattati, reato di accoglienza, reato di ospitalità.
L’autogoverno dei beni comuni fa paura a chi preferisce gli spazi abbandonati, dismessi, lasciati in mano alla malavita organizzata e alla speculazione edilizia. È un caso che proprio stamani nel corso dell’operazione militare sia stata consegnata a un attivista del teatro la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale in occasione della manifestazione NO MUOS?
Ed è un caso che tutto questo accada proprio in occasione dello sgombero della ex casa del portuale che sulla carta risulta essere di proprietà della Regione? Ed è ancora un caso che due degli attivisti a cui nei giorni scorsi è stata notificata la denuncia per occupazione delle antenne militari M.U.O.S. siano tra i quattro denunciati per l’occupazione della ex casa del portuale? 4 denuncie: un giornalista, un video maker e due attivisti No Muos; più le sei persone che la scorsa notte hanno dormito in teatro.
Numerosi cittadini, il circolo Arci Thomas Ankara, il movimento Cambiamo Messina dal basso e gli assessori Mantineo e Ialacqua e Cucinotta della giunta Accorinti si sono precipitati in sostegno degli attivisti.
Dopo una assemblea cittadina si deciderà come procedere.
ASSEMBLEA CITTADINA h17 Casa del Con, Cantiere dell’Incanto, via Maddalena 8 Teatro Pinelli Occupato
La Federazione provinciale del PRC Messina scende in campo contro lo sgombero dal “Teatro Pinelli Occupato”.
La riappropriazione dal basso della ex Casa del Portuale abbandonata, che dal 25 aprile scorso è stata riaperta da cittadini e cittadine per farne un luogo di aggregazione e di vita in una città che ai propri giovani riserva spesso disoccupazione e precariato.
Ci stringiamo agli occupanti del Pinelli che hanno dato dimostrazione della loro capacità di creare, in una città da sempre dormiente, nuove forme di di socialità e cultura condivisa, l’esigenza non più prorogabile di sperimentare forme di autogoverno che si riapproprino e gestiscano spazi abbandonati dalla cattiva amministrazione pubblica così come da quella speculativa dei privati.
Lo sgombero della struttura è un atto vergognoso, così come lo era il primo sgombero della struttura.
Ai militanti del Teatro Pinelli va tutta la nostra solidarietà.
Il Comunicato del Circolo “Peppino Impastato” della Federazione del Prc di Messina sullo sgombero del Teatro Pinelli.
“Complici del Teatro Pinelli Occupato” “Le Lotte Sociali non si processano”
Dopo appena una settimana dall’iscrizione nel registro delle notizie di reato dei senza tetto che occupano la scuola Pietro Donato a Messina le lotte sociali vengono nuovamente sottoposte a dura repressione da parte della autorità giudiziaria.
Stamattina il Teatro Pinelli è stato sgomberato e quattro persone sono state denunciate. Questo sgombero offende tutta la città.
Anche nell’esperienza in via Alessio Valore, come al Teatro in Fiera, già sgomberato meno di un anno fa, il Teatro Pinelli ha portato cultura e reso comune uno spazio abbandonato al degrado.
Le manifestazioni culturali che il Teatro Pinelli ha portato sono state numerosissime, tra queste citiamo una per tutte il magnifico murales di Blu, tra i primi dieci graffitari al mondo.
Il Teatro Pinelli nel deserto culturale di Messina è stato veramente un bene comune preziosissimo.
Al Circolo “Peppino Impastato” del Prc non basta dichiarare la solidarietà alle donne e a gli uomini del Teatro Pinelli oggi duramente colpiti. Il Circolo “Peppino Impastato” non può che dichiarare la sua amicizia con il Teatro Pinelli e la comunanza di intenti e ribadire l’intenzione di proseguire il percorso di lotte già intrapreso per l’autogestione dei beni comuni, per la pace, contro il razzismo, e per il diritto all’ abitare.
Per questo diamo la disponibilità al Teatro Pinelli della struttura della “Casa Rossa” che il Prc co-gestisce con altre realtà associative di base.
Rifondazione Comunista Messina – Circolo “Peppino Impastato”
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