– di Corrado Speziale –
Con 16 voti favorevoli e 5 astenuti, su 21 presenti in aula, il Consiglio comunale ha approvato la Variante parziale all’art. 3 delle Norme tecniche d’attuazione del PRG e del Regolamento edilizio comunale. In pratica viene cancellata la Variante di salvaguardia, “salvacolline”, redatta sotto l’Amministrazione Accorinti e mai approvata in Consiglio comunale.
Alla fine, il Consiglio comunale, dopo varie sedute ed incertezze, ha approvato il provvedimento in materia urbanistica più importante degli ultimi otto anni: Variante parziale all’art. 3 delle N.T.A. del P.R.G. e al Regolamento edilizio comunale (art. 23 bis, ter e quater) del P.R.G., adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 15/C del 20.2.2012 e modifica della deliberazione del Consiglio comunale n. 74/C del 25.10.2012.
Di quest’ultima non resta che una parte minima: revocati i punti 3, 5, 6, 7 e 8. Eliminati gli articoli 23 bis, ter e quater del Regolamento edilizio comunale vigente.
Dalla seduta di avantieri, lunedì 4 ottobre, tra i consiglieri, erano finanche sorte preoccupazioni per possibili, ancorché inconsapevoli questioni legate a conflitti di interesse. Per non parlare delle ovvie perplessità discendenti da responsabilità personali rispetto ad eventuali danni economici derivanti da contenziosi o quant’altro. Per questo il consesso ha atteso l’audizione, prima del voto, dell’avvocato Fortunata Grasso, dell’Avvocatura comunale, con la quale sono intervenuti l’ingegnere Antonio Cardia, dirigente dell’Edilizia privata e la segretaria generale Rossana Carrubba. Per l’Amministrazione era presente l’assessore all’Urbanistica Salvatore Mondello. Domande e risposte, commenti e interlocuzioni, con chiarimenti più o meno esaustivi sia tecnici che giuridici sulla delibera da votare, dopodiché la seduta era stata aggiornata a ieri sera per la votazione.
All’inizio, approvati due emendamenti alle N.T.A. in questione, a firma di Salvatore Serra e Biagio Bonfiglio (gruppo misto): il limite delle tettoie aperte passa da 3 a 4 metri; nei sottotetti sarà possibile realizzare impianti idrici, idraulici, elettrici etc. Modifica non da poco, considerato che tale accorgimento rende “abitabili” ambienti evidentemente destinati ad un uso minore.
Salvatore Serra (gruppo misto): “Il nostro voto è favorevole perché la valenza della delibera ha carattere generale, storico urbanistico. L’intento è non creare problemi alla redazione del nuovo P.R.G. che dovrebbe essere a volume zero”.
Giuseppe Fusco (M5S): “Il movimento 5 Stelle si è sempre battuto per contrastare il salvacolline con particolare riferimento alla banca dei volumi prevista nella delibera, oggi oggetto di variante. In coerenza con la nostra azione politica oggi esprimeremo il nostro voto favorevole, soprattutto per l’eliminazione degli articoli 23 bis, ter e quater del Regolamento edilizio. Avevamo qualche dubbio su eventuali contenziosi che potessero nascere dall’applicazione di questa delibera ma l’abbiamo risolto attraverso l’Avvocatura. Stessa cosa riguardo alla congruenza con lo Statuto, in merito al parere delle municipalità, ma è stata esclusa tale applicazione. Oggi – ha poi rimarcato Fusco – avremmo voluto vedere il nuovo piano regolatore, così come promesso dall’Amministrazione. Ma così non è stato”.
La votazione. Assenti Argento, Calabrò, De Leo, Gioveni, Interdonato, Pagano, Parisi, Antonella Russo, Scavello, Sorbello, Zante. Il risultato: su 21 consiglieri presenti, 16 voti favorevoli e 5 astenuti. Nessun voto contrario.
La controversa Variante di salvaguardia ha così trovato il suo triste epilogo assieme alla delibera che l’aveva ispirata.
Nell’agosto 2016 lo avevamo scritto: “Dalla Variante “Salvacolline” al PIAU, volumi con “atterraggio” a rischio!”. Cosicché il rischio si è trasformato in realtà. Il Piano particolareggiato per le ex aree Zir e Zis (zona sotto Via La Farina tra la stazione Marittima e Gazzi) era in fase di “fredda” elaborazione, mentre il Registro dei volumi da trasferire dalle colline faceva registrare un “caldo” aumento di cubature: i centomila metri cubi che avrebbe lasciato l’Amministrazione Accorinti, sarebbero in atto lievitati fin quasi a triplicare. In mezzo a tutto questo, con il trascorrere degli anni, hanno riposto buone speranze gli esperti in contenzioso: ormai in certi ambiti le aspettative legali superano quelle tecniche. La delibera 74/C del 25.10.2012 e la Variante di salvaguardia, la cosiddetta salvacolline, con la nuova Amministrazione De Luca hanno avuto i mesi contati.
Lo stesso sindaco e l’assessore all’Urbanistica, appena insediati, lo avevano comunicato al Dipartimento Urbanistica dell’ARTA, il 6 agosto 2018: la Variante salvacolline non è coerente con le linee programmatiche della nuova Giunta.
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