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MESSINA – Giorni convulsi dopo la mancata sfiducia al sindaco Accorinti

Dopo la mozione di sfiducia all’Amministrazione Accorinti respinta dal Consiglio comunale, non si placano le polemiche e le prese di posizione di chi si ritrova sconfitto in questa fase politica. Intanto Accorinti si ritrova in mezzo a “fuochi incrociati” e “paralleli” destinati a Genovese, che lo coinvolgono direttamente. Ma lui non sta in trincea e “resiste” allo scoperto: incassato il successo in Consiglio, guarda avanti e stamattina alle 10,30 al Palacultura fissata – ne parleremo in un prossimo sevizio – una conferenza stampa assieme alla Giunta. Intanto Daniela Ursino ha lasciato la carica di assessora alla Cultura: è il secondo tassello che viene a mancare in Giunta a distanza di pochi giorni dopo le dimissioni di Eller. I due assessori erano troppo distanti dalle posizioni di CMdb. Sarà l’inizio di una nuova fase politica?      

Secondo alcuni, a Messina, dopo quanto accaduto l’altra notte in Consiglio comunale, si sarebbe fatta chiarezza politica.

“Senza alcun dubbio, oggi più di ieri, sappiamo chi sostiene l’amministrazione Accorinti al punto da volerla portare sana e salva fino a fine mandato. I messinesi avevano proprio bisogno di questo chiarimento!”.

Così, Nino Germanà, deputato regionale del Ncd, tra i promotori della mozione di sfiducia in Consiglio nei confronti dell’Amministrazione Accorinti, ha commentato il risultato del voto espresso dall’Aula, da cui sindaco e Giunta sono usciti vincenti.

L’allusione è naturalmente a Francantonio Genovese e a quella parte di Forza Italia in cui lo stesso ex deputato Pd è adesso collocato.

Ancor più “realista” di Germanà è il suo alleato, Gianpiero D’Alia, deputato di Area popolare e leader dei Centristi per la Sicilia.

Secondo l’ex Udc, “l’Amministrazione ha una maggioranza di due partiti: Forza Italia e i gettoni di presenza…”.

Ma il suo commento va oltre: il ritorno alla seduta in Consiglio di avantieri notte, da cui i suoi consiglieri ne sono usciti sconfitti, alla quale, tra l’altro, egli non ha partecipato direttamente. D’Alia denuncia “insulti” da parte dei sostenitori del sindaco, presenti in tribuna, verso il capogruppo dei Centristi Mario Rizzo.

E dai microfoni di Rtp rivolge durissime accuse ad Accorinti: “Non ha preso le dovute distanze. Il suo comportamento è grave, indecente, immorale”.

Nervi scoperti, insomma.

Testimonianza: dalla tribuna non è mai stato lanciato alcun evidente insulto a Rizzo.

Tuttavia si sono levate voci di dissenso in tre circostanze: quando il consigliere ha tirato in ballo l’ambulantato selvaggio, le baracche del post terremoto e il porto di Tremestieri.

Ben altra storia, invece, è ciò che si è rilevato nell’intervento di Libero Gioveni, consigliere dei Centristi di D’Alia, il quale, sul tema degli impianti sportivi, ha rivolto al sindaco l’invito a recarsi all’Ex Gil: “Troverai miei amici che ti hanno votato… Può darsi che ti portino in spalla lungo il perimetro del campo…”.

La probabile conclusione del gesto è da thriller.

Evitiamola.

Sui commenti del post “sfiducia”, Filippo Panarello, deputato regionale del Pd, a sua volta ha preso posizione contro i consiglieri del suo partito che hanno votato No alla sfiducia.

Costoro, così facendo, hanno persino delegittimato la loro capogruppo, Antonella Russo, sostenitrice della mozione.

“E’ sconcertante – dice Panarello – come alcuni giovani che si sono presentati come alfieri del nuovo, abbiano sostenuto con tatticismi e furbizie, degni dei peggiori marpioni della vecchia politica, scelte che hanno posizionato il Pd sulla stessa linea del gruppo genovesiano”.

Genovese è in Parlamento in quanto eletto nel Pd e recentemente passato a FI. Panarello siede all’Ars in quanto anch’egli eletto nel Pd mentre vi militava Genovese, potente portatore di voti verso il cognato Franco Rinaldi, che poi lo seguì in FI.

Le strumentalizzazioni.

Tantissime nella seduta del Consiglio e che si stanno trascinando in questi giorni.

Molti consiglieri che hanno votato la sfiducia hanno letto, se non addirittura sventolato, il programma del sindaco, come se ne chiedessero conto da elettori, poiché non rispettato o portato a compimento.

Molti punti stigmatizzati in campagna elettorale sono di colpo diventati utili ad estrapolare i temi su cui imbastire i loro interventi.

Tra essi, la flotta comunale, le isole pedonali, il riordino delle partecipate con l’avvio della nuova società, e tanto altro. Chiesto costo, tra l’altro, persino sui bilanci e sul Piano di riequilibrio, attuato al posto del possibile dissesto, quantunque li abbiano sistematicamente votati in Consiglio.

Il caso del decentramento: quattro circoscrizioni su sei avevano presentato una nota contro la sfiducia, al fine di poter finalmente mettere in atto il Regolamento sulle competenze e le attività dei quartieri.

Alcuni consiglieri, in Aula, avevano comunque contestato l’operato dell’Amministrazione, evidenziandone il ritardo. Infine, ma non solo, le persone, attivisti, ex compagni di movimento che nel corso di questi anni si sono allontanati dal sindaco, sono stati oggetto d’argomento per Giuseppe Santalco, Antonella Russo, Nicola Cucinotta e Donatella Sindoni.

I più “gettonati” sono stati Antonio Mazzeo, Gino Sturniolo, Nina Lo Presti, Clelia Marano.

La consigliera Russo ha citato ben 13 “delusi”, tra ex esperti del sindaco e non, come Luciano Marabello, Michele Cannaò, Tania Poguish, Citto Saija, il consigliere di Circoscrizione Santino Bonfiglio e altri. Le risposte su questi ultimi argomenti sono arrivate in Aula da Ivana Risitano, di CMdb: “Dite che il sindaco non è affidabile…Piuttosto non lo è chi parla di decentramento e non ha consultato i propri consiglieri di Circoscrizione prima di operare una scelta così importante come la mozione di sfiducia.

Così come non è affidabile chi delle lotte di Antonio Mazzeo, Gino Sturniolo e Clelia Marano prima se ne è sempre fregato e adesso strumentalizza”.

Nel corso della seduta – fiume in Consiglio, l’altra notte, dinnanzi alla Giunta presente sui banchi al gran completo, la Conferenza dei capigruppo aveva respinto la richiesta di far intervenire gli assessori nel dibattito, avanzata dal primo cittadino.

Cosicché, stamattina, alle 10,30 al Palacultura Antonello c’è stata una conferenza stampa di Accorinti assieme alla Giunta, al fine di respingere le motivazioni che avevano portato alla mozione.

Sindaco e assessori qui hanno parlato del lavoro svolto fino a oggi e di tutte le attività in programma fino alla fine del mandato.

Ma soprattutto il sindaco ha smentito tutti coloro chec in queste ore lo accusano di essere “sceso a patti” con Genovese e Forza Italia.

Ciò, poiché quattro consiglieri dell’area “genovesiana” non l’hanno sfiduciato, scegliendo l’astensione.

Ma di questo ne parleremo dopo.

Intanto Daniela Ursino ha lasciato la carica di assessora alla Cultura: è il secondo tassello che viene a mancare in Giunta a distanza di un paio di settimane, dopo le dimissioni di Luca Eller.

I due assessori, tra l’altro unici assenti alla manifestazione #tantoiorivotoaccorinti dello scorso 28 gennaio, erano troppo distanti dalle posizioni di CMdb.

Sarà l’inizio di una nuova fase politica?  

 

       

Corrado Speziale

Redazione Scomunicando.it

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