Una volta iniziati i saldi sono stati eseguiti dei riscontri per verificare che il prezzo di partenza dei beni in promozione, cui applicare la percentuale di sconto, corrispondesse a quello precedente all’avvio delle vendite promozionali.
L’attività ha portato alla scoperta di alcuni esercenti che avevano aumentato i prezzi rispetto a quelli normalmente praticati prima del saldo, applicando così una riduzione fittizia rispetto a quella reale e traendo in inganno i clienti, convinti di aggiudicarsi beni a prezzi ancor più vantaggiosi.
È stato rilevato, ad esempio, che alcuni capi d’abbigliamento che apparivano scontati del 40% lo erano, in realtà, solo del 15%, in quanto il prezzo originario esposto sull’etichetta su cui applicare la percentuale di sconto era stato aumentato. In altri casi i ribassi effettivamente praticati erano pari a zero.
Le ventisei ispezioni sono state effettuate soprattutto all’interno di negozi di abbigliamento e calzature, situati sia nel centro città che in periferia ed hanno permesso di comminare in quattro casi, a carico di altrettanti esercenti, sanzioni amministrative per un totale 15.200 euro.
La Guardia di Finanza conferma, anche con questa attività, la volontà di contrastare tutti quei fenomeni distorsivi che costituiscono ostacolo alle corrette dinamiche di mercato, salvaguardando i consumatori finali.
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