Attualita

MESSINA – Il ritorno dei movimenti in piazza contro il Ponte sullo Stretto

– di Corrado Speziale –

A Torre Faro corteo con centinaia di manifestanti provenienti da varie località della Sicilia. La manifestazione, considerati i tempi, ha dato risultati molto soddisfacenti. L’ultima era stata nel 2013. Portate in piazza ancora una volta tutte le proposte necessarie e urgenti rispetto alla grande opera recentemente “rispolverata” nelle intenzioni di alcuni politici. La realizzazione di infrastrutture di prossimità, opere sostenibili, messa in sicurezza dei territori e servizi essenziali, è stata declinata in tanti Sì a fronte di un solo No, che riguarda il Ponte, opera che porterebbe “danni irreversibili al territorio”, nonché “risposta ingannevole” alle reali esigenze dei cittadini. Gaetano Sciacca, già capo del Genio civile, alla partenza del corteo: “Dire no al Ponte è dire no a tutte le grandi opere inutili e devastanti che servono a sperperare soldi pubblici”. Entusiasta e ottimista Gino Sturniolo, alla fine della manifestazione: “Questo corteo ha spaccato tutto il quadro politico regionale. Una manifestazione di un soggetto politico maturo. Ed è stato soltanto l’inizio, bellissimo, dei territori che resistono”.

Dopo oltre 6 anni dall’ultima manifestazione No Ponte, Messina chiama, la Sicilia risponde. Movimenti, associazioni, organizzazioni sindacali, singoli cittadini, provenienti da varie parti della Sicilia, e una delegazione No Tap proveniente dalla Puglia, hanno risposto positivamente all’appello della Rete No Ponte messinese, intesa come movimento che porta avanti da diciassette anni la lotta contro la realizzazione della mega opera di attraversamento stabile dello Stretto. Agli occhi e alla mente di tanti, sembra ormai anacronistico e sterile opporsi oggi al controverso progetto della mega opera, vista la messa in liquidazione della Stretto di Messina S.p.A, la decadenza del rapporto con il general contractor e la mancata approvazione del progetto definitivo. Eppure, considerato che una certa classe politica di tanto in tanto rispolvera l’operazione “a orologeria”, il Ponte è ancora quel “mostro” sempre in agguato, nonostante il suo iter sia costato invano centinaia di migliaia di euro. Cosicché i movimenti non abbassano la guardia e ritornano al contrattacco: “Il No Ponte è una lotta che ne contiene tante altre”. Da qui, dieci motivi per dire no, ma dentro ci sono le alternative: la realizzazione di infrastrutture di prossimità, le opere sostenibili, la messa in sicurezza dei territori, l’attivazione di servizi essenziali utili e indispensabili per la collettività. Una su tutte: ciò che sembrava un mantra in quasi vent’anni di lotta è ancora una sconcertante realtà: “Vogliamo l’acqua dal rubinetto, No al Ponte sullo Stretto”. Provare il contrario, a Messina e in Sicilia.

Quello di Torre Faro è stato un corteo partecipato e colorato, nonostante i numeri siano ben distanti da quelli di un tempo, senza le classiche ”sigle” ambientaliste e quant’altro, ma con tante altre novità: oltre 60 realtà “trasversali” hanno aderito ufficialmente all’evento. Tra tutte, spiccavano le bandiere della Trinacria, a segnare la presenza di attivisti siciliani indipendentisti di Antudo. C’era pure chi, come il WWF, non aveva considerato l’adesione formale, ma la presenza in corteo di Anna Giordano, ormai stabilmente a Trapani, rilanciava l’idea che la storia di chi lotta da una vita, fa sempre da propellente per il presente e il futuro di tutti. Tra gli organizzatori, in evidenza, come sempre, gli attivisti storici, particolarmente impegnati e motivati: Gino Sturniolo, Massimo Camarata, Ciccio Mucciardi, giusto per citarne alcuni, cui si è aggiunta Domiziana Giorgianni. Tra gli esponenti politici locali in carica, ha partecipato alla manifestazione il consigliere comunale di LiberaMe, Alessandro Russo. In mezzo a tante realtà variegate, presenti in corteo anche i rappresentanti di una comunità nigeriana. Il loro slogan: “Italiani e stranieri uniti nella lotta alla povertà e senza passaporto”. Sul loro cartello: “Together we can. Dacci l’opportunità di rendere di nuovo grande Messina”.

Alla partenza del corteo, il giudizio di Gaetano Sciacca, già ingegnere capo del Genio civile, protagonista, anni addietro, della messa in sicurezza dei territori messinesi dopo la tragica alluvione del 2009, è esplicito nel giudicare la grande opera, rispetto alle reali esigenze infrastrutturali del territorio: “Dire no al Ponte è dire no a tutte le grandi opere inutili e devastanti che servono a sperperare soldi pubblici”. Lo stesso Sciacca, giorni addietro, su invito dei No Ponte, in un dibattito pubblico, aveva confutato l’idea della grande opera in quanto considerata “portatrice” di sviluppo e occupazione, dimostrando, dati alla mano, quanto piuttosto siano convenienti e opportuni altri cantieri che potrebbero interessare interventi contro il dissesto idrogeologico e nell’interesse della sicurezza sismica dei territori.

Lungo le vie di Torre Faro, splendido borgo marinaro che verrebbe inevitabilmente sfigurato dalla realizzazione del Ponte, il passaggio del corteo ha attirato gli abitanti che con curiosità hanno ascoltato le parole pronunciate dai manifestanti che si sono alternati al microfono.

Massimo Camarata: “La Rete No Ponte non muore. Dopo diciassette anni siamo ancora qui. Il Ponte non è un capitolo chiuso. I territori si difendono, e li può difendere solo chi li abita. Il Ponte finora è costato 312 milioni di euro. Tanti soldi che sarebbero bastati a rifare tutta la città…Il No al Ponte equivale ad un Sì per un futuro diverso”. L’appello agli abitanti: “Scendete in piazza con noi. Non rassegnatevi!”

Alla fine, gli interventi anche di chi è venuto da fuori: Cosimo Quaranta, attivista pugliese dei No Tap, in opposizione al mega gasdotto trans adriatico: “In Puglia combattiamo contro un’opera palesemente inutile, un ‘mafiodotto’ che alimenta la corruzione. Anche noi portiamo la solidarietà ai movimenti No Ponte – ha proseguito Quaranta – perché oggi è arrivato il momento di unire tutte quante le forze affinché riusciamo a livello nazionale a dire la nostra senza dividerci e senza perder tempo. Questo è un momento storico particolare che ci porta alla consapevolezza di agire contro queste imposizioni. Ci opponiamo alla militarizzazione dei territori, contro la repressione che quotidianamente subiamo dallo Stato”. L’appello: partecipare tutti alle assemblee di Sulmona e di Venezia che si terranno rispettivamente a fine agosto e a settembre.

“Con i soldi del ponte che vengano a farci le bonifiche dei nostri territori che aspettiamo da trent’anni”, ha detto la rappresentate del Comitato Stop Veleni di Augusta – Priolo – Melilli Siracusa.

Giacomo Allegra, No Muos. “E’ un bel momento di lotta contro chi decide sulla nostra testa, contro chi fa speculazione finanziaria ed edilizia. C’è un capitalismo che si presenta come una guerra che ha fatto della Sicilia un’immensa portaerei. Sentiamo sulla nostra pelle la diminuzione della spesa sociale. Sono soldi che finiscono in spese militari. Per la guerra spendiamo 25 miliardi l’anno”.

Il rappresentante dell’Unione Sindacale di Base: “Essere contro il Ponte significa essere contro la mafia e quindi contro i poteri controllati dalle multinazionali. Si vuole realizzare questo Ponte mentre sorelle e fratelli continuano a morire nel Mediterraneo perché lo Stato italiano impedisce di approdare sulle nostre coste”. Un appunto all’interno delle sigle sindacali: “La CGIL è contro il Ponte, ma a favore della Tav…Bisogna capire chi sono i nostri nemici…!”.

Tra gli organizzatori della manifestazione, Domiziana Giorgianni, giovane attivista messinese: “Questa è la risposta a tutti quelli che non credevano nella possibilità della rinascita di una soggettività che vuole lottare, avere i propri diritti, e restituito il proprio potere decisionale. Gli altri le manifestazioni li annunciano, noi le facciamo. Crediamo in un percorso di lotta che continuerà. Sono i territori che decidono il proprio futuro”.

Gino Sturniolo: “Questo corteo ha spaccato tutto il quadro politico regionale. E’ stata la manifestazione di un soggetto politico maturo. Tantissimi si sono scagliati contro questa iniziativa e in questi mesi abbiamo risposto col sorriso sulle labbra, ma adesso abbiamo il sangue agli occhi contro chi ha cercato di fermarci, provando a fermare la ripartenza del movimento No Ponte, che promuove il progetto delle opere infrastrutturali di prossimità”. Le preoccupazioni per ciò che sembrava ormai appartenere al passato: “Non è vero che la Stretto di Messina S.p.A. è stata chiusa, per questo chiediamo che ciò avvenga in fretta e definitivamente. Un quadro politico che ormai si sta disintegrando – ha proseguito Sturniolo – adesso cerca di ricomporsi intorno alle grandi opere. Lo stiamo vedendo anche a livello nazionale con ciò che sta avvenendo con la Tav e che può avvenire con il Ponte sullo Stretto. Noi questa cosa vogliamo evitarla”. Le considerazioni sulla manifestazione: “Questo è un corteo che impone le proprie scelte, la propria verità. Ci hanno chiesto perché scendevamo in piazza se il Ponte non lo stanno costruendo. Ma il Ponte l’hanno già costruito. E lo costruiscono tutte le volte in cui ci rubano i soldi e ci dicono che dobbiamo essere contenti se ci danno qualche briciola. E allora diciamo che questo è stato soltanto l’inizio, bellissimo, dei territori che resistono”.

Dunque, “No al Ponte sullo Stretto”: una vecchia battaglia che affronta un nuovo corso politico.

Redazione Scomunicando.it

Recent Posts

IL FURTO AD ANTENNA DEL MEDITERRANEO – Arresti domiciliari per un 24enne

E’ stato ristretto agli arresti domiciliari l’autore del furto perpetrato ai danni della nostra emittente…

2 ore ago

TRA CLOUD E MOBILE BANKING – L’importanza di scegliere siti sicuri

TRA CLOUD E MOBILE BANKING - L’importanza di scegliere siti sicuri

3 ore ago

PROTAGONISTI AL SITU FESTIVAL 1 – Alessia Talò

Punti morbidi e strade di pietra, 2025. Filati di cotone e sassi, dimensioni variabili. (altro…)

3 ore ago

FOTO D’EVENTI – Torrenova ieri. Loredana Bertè, Amunì & Castrovinci, Piazza mare….mai così

Amunì, il Festival Agroalimentare a Torrenova, parte alla grande. (altro…)

5 ore ago

GAL NEBRODI PLUS – Riconfermato Francesco Calanna: “Governare dal basso e progettare il futuro”

Si è svolta ieri, venerdì 5 settembre, nella suggestiva cornice di Villa Piccolo a Capo…

6 ore ago

SPETTACOLI – “Mizzica, questo è Jazz”: la Sicilia racconta l’origine del Jazz con teatro e cuore

Una magia senza confini ha avvolto piazza XX Settembre a Canicattini Bagni durante il Canicattini…

23 ore ago