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MESSINA – INCONTRO PER LA DIFFERENZIATA

 

Oltre a Ialacqua hanno presenziato anche il sindaco Renato Accorinti e il Professor Beniamino Ginatempo del Circolo “Rifiuti Zero”. La questione rifiuti, per troppi anni delegata dalle amministrazioni alle società di competenza, è una delle più critiche con cui l’amministrazione si sta confrontando. È infatti molto probabile che già nella giornata di lunedì la società TirrenoAmbiente, con cui il Comune di Messina ha un debito di 60 milioni di euro, possa decidere la chiusura della discarica di Mazzarrà Sant’Andrea. Proprio sulla questione della discarica l’esponente della Giunta ha le idee ben chiare “noi non possiamo vivere così, con la paura che da un giorno all’altro si chiudano i cancelli della discarica – ha dichiarato Ialacqua – noi abbiamo il dovere di programmare per uscire dalla dipendenza delle discariche, il Comune ha il dovere di dotarsi di un sistema proprio.

Purtroppo raccogliamo l’eredità di decenni di cattiva, per non dire nulla, gestione dei rifiuti”. I dati usciti dall’incontro sono sconcertanti: Messina con il suo 7 % (anche se i dati reali parlano di un 4% non superato) è l’ultima realtà in Italia per la differenziata, riversando 300 tonnellate annue a Mazzarrà facendo pagare ai cittadini, tramite la TARSU, il 60% di una cifra che si aggira intorno ai 31 milioni di euro. La stangata per i cittadini arriverà tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, quando dovranno essere coperti poco meno di 44 milioni di euro con la Service Tax. Altra nota dolente è quella che riguarda le cartelle esattoriali non ricevute da circa 1/3 della popolazione “qui bisogna capire che se non si inizia subito non è la sconfitta della Giunta Accorinti ma della città di Messina – ha sottolineato Ialacqua – l’Europa oggi ci chiede di essere virtuosi mentre noi buttiamo in discarica il 93 % dei rifiuti oppure non paghiamo le tasse. Serve un cambio di mentalità per l’intera collettività”.

Il metodo che verrà utilizzato dall’amministrazione è quello della differenziata “spinta” di carta, plastica, vetro e cartone attraverso la valorizzazione di realtà già esistenti come le 7 isole ecologiche (presenti da quasi tre anni ma praticamente sconosciute a gran parte dei messinesi), mentre andranno maggiormente utilizzati anche i centri di selezione per la carta e l’alluminio. Contemporaneamente partirà una vera e propria campagna di sensibilizzazione verso i cittadini dei villaggi nord e sud della città affinchè si inizi con la raccolta porta a porta. Ambizioso il progetto dell’amministrazione che conta di raggiungere la soglia del 30% entro pochi mesi. Inoltre l’amministrazione potrà contare anche sulla delibera d’indirizzo sulla strategia Rifiuti Zero votata e approvata dal consiglio comunale prima dell’elezioni.

Per raggiungere gli obbiettivi preposti però bisognerà superare molti ostacoli, innanzitutto quello strutturale visto che Mazzarrà Sant’Andrea per troppi anni è stato presentato come il male minore a cui ricorrere per scaricare i rifiuti ( ad esempio il centro di raccolta per l’umido più vicino è quello di Caltagirone e comporta costi enormi di gestione); l’altro è senza dubbio quello culturale di cittadini abituati per troppo tempo all’impunità e al principio che la cattiva amministrazione giustifichi l’inciviltà. Sotto questo punto di vista qualche timido passo in avanti è stato fatto, visti i 500 euro di multa recapitati a chi è stato filmato mentre abbandonava materassi li dove non è lecito senza chiamare il numero verde, però bisogna anche confrontarsi con il fallimento dei cestini per la differenziata messi nelle spiagge da Messinambiente, che non hanno impedito ai giovani che hanno affollato le zone balneari a sporcare comunque le spiagge o a gettare il materiale nel cestino senza curarsi se fosse quello adatto mischiando i materiali.

Antonio Macauda

admin

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