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MESSINA – Innesti e interferenze urbane: la nuova via Don Blasco & il Piau

Corrado Speziale –     

Con la gara d’appalto per la realizzazione della nuova via Don Blasco, eseguita all’Urega di Messina, vinta dal consorzio Medil Scarl di Benevento, si chiude un capitolo storico sull’iter dell’importante arteria parallela alla via La Farina che decongestionerà il traffico cittadino. Il trascorrere del tempo ha fatto sì che la strada venisse inglobata nel Piau, il piano particolareggiato che regolamenterà l’assetto urbano e l’edificabilità della zona tra la stazione marittima e Gazzi, il cui iter è in via di definizione presso gli uffici competenti. E proprio rispetto al nuovo piano, la strada, i cui lavori, a questo punto, salvo complicazioni, dovrebbero presto iniziare, rischia sostanziali modifiche nel caso venisse realizzato il porticciolo turistico, una delle due ipotesi previste nel 2° ambito. Sarebbe comunque un onere a carico dei privati, per cui tale ipotesi sembra allontanarsi.

Circa 27 milioni di importo e 21 anni d’attesa. Toccherà al consorzio Medil Scarl di Benevento realizzare la tanto agognata strada che attraverserà la città in direzione sud – nord parallelamente alla via La Farina. Così la nuova via Don Blasco è finalmente una realtà. Salvo ovvie complicazioni conseguenti a gare d’appalto di una certa complessità, come questa, i lavori, assegnati intanto in via provvisoria, potrebbero presto iniziare. La nuova via, partendo da Gazzi, si svilupperà fino al cavalcavia, nella zona falcata. Si tratta del rifacimento di 3 chilometri di strada già esistente con l’aggiunta di altri 800 metri da realizzare ex novo. Interesserà vaste aree ferroviarie che verranno così riconvertite a viabilità urbana. Sulla via S. Cecilia, in corrispondenza del sottopasso ferroviario, la carreggiata verrà opportunamente abbassata e all’incrocio di viale Europa è prevista una rotatoria per facilitare il traffico verso l’autostrada.
Il trascorrere del tempo, da quando si è parlato per la prima volta di questa soluzione viaria, ha fatto sì che la stessa venisse inglobata nel Piau, il piano particolareggiato tra la stazione marittima e Gazzi, di cui l’arteria diventa parte integrante.
Negli assetti e nelle trasformazioni urbane di Messina, sempre lente in divenire e a realizzarsi innanzitutto nei programmi cartacei, questa circostanza ha messo un punto fermo: Messina avrà questa importante arteria urbana che darà respiro alla degradata zona di Maregrosso e servirà a decongestionare il traffico soprattutto in virtù degli imbarchi al molo Norimberga, in attesa che tutto il traffico venga spostato al nuovo porto di Tremestieri. Quando sarà.  La strada è dunque inserita, a buon titolo, nel Piau e interesserà i 5 ambiti a differente vocazione che lo strumento prevede nel “Progetto integrato per la ristrutturazione e la riqualificazione urbana dell’area Stazione marittima – S. Cecilia”, redatto dai progettisti associati con capofila l’architetto torinese Benedetto Camerana. Il piano, completato del tutto, è attualmente in itinere affinché acquisisca le autorizzazioni degli uffici competenti e la sua definizione è quindi molto vicina. Il Piau sinora è noto soprattutto per gli artifici previsti in edilizia, con l’atterraggio dei diritti edificatori che proverranno dalle colline, che i proprietari hanno inserito nell’apposito registro istituito in previsione dell’apposizione dei vincoli di salvaguardia inseriti nella Variante, adesso all’esame del Consiglio comunale. L’ambito destinato a tale scopo è soprattutto il quarto, la zona ex Zis: edifici privati e pubblici, trasformazione e riorganizzazione progressiva di quella parte di città, un “mix urbano” che comprenderà anche commercio e terziario. In estrema sintesi, il primo ambito, interesserà la stazione Fs, il centro polifunzionale e il parco urbano; il secondo è a vocazione turistico alberghiera, sport e tempo libero, con due soluzioni: con e senza la marina, ossia il porticciolo; il terzo vede interessate ingenti aree ferroviarie e sarà un “mix urbano”; il quarto sarà l’ex Zis, anch’esso “mix urbano” con maggiori volumetrie; il quinto l’ex Zir, con vocazione essenzialmente produttiva ma su tipologie e linee più moderne e sostenibili rispetto al passato.
Dove la nuova strada sarebbe in contrasto col Piau. “Il progetto della via Don Blasco, così com’è in appalto, non prevede la marina. Nel caso di tale ipotesi, i privati che la realizzeranno dovranno modificare la parte iniziale della nuova strada”, ha detto l’assessore Sergio De Cola in un incontro tenuto tempo addietro con le circoscrizioni cittadine interessate al Piano. Il tratto terminale, lato nord, sarebbe da rifare in funzione della fruibilità del porticciolo, che comunque verrebbe ricavato a darsena, nella terraferma, e di tutta la struttura della marina che gli si sviluppa intorno. La “Realizzazione del porto turistico Marina di S. Cecilia” è un intervento in project financing inserito nel Programma triennale delle opere pubbliche. Si ipotizzano, così, costi maggiori a carico dei privati, salvo “cambiare le carte in tavola” all’atto dell’appalto. Adesso, tale interferenza, divenuta reale, potrebbe far retrocedere dall’idea di realizzare il porticciolo turistico a Maregrosso.

Redazione Scomunicando.it

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