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MESSINA – La CGIL analizza la Riforma del Sistema sanitario provinciale. Dati e valutazioni

La Cgil sulla “riforma” sistema sanitario provinciale: dal Piano salute regionale all’ASp 5. “Sì alla razionalizzazione se finalizzata a migliorare il servizio”. Asp e regione invitate a riaprire il confronto.
“In un territorio che ha il primato dei viaggi della salute, è fondamentale razionalizzare la spesa ed eliminare gli sprechi, cancellando le logiche affaristiche e quelle clientelari e restituendo l’organizzazione sanitaria alla sua finalità di elezione: garantire la risposta ai bisogni di salute della popolazione”. Così il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, introduce l’analisi che il gruppo dirigente della Cgil provinciale, in particolare tutti i responsabili dei settori legati alla sanità e alle strutture territoriali, ha elaborato nel corso di una riunione sulla Riforma in atto del sistema sanitario provinciale, una Riforma che parte dal Piano regionale di rientro e dalla Legge regionale di Riforma varati dall’assessore regionale Massimo Russo, prosegue con la bozza del Piano Regionale della Salute 2010-2012 e con gli Atti aziendali e le Dotazioni organiche in fase di approvazione da parte di tutte le aziende sanitarie della provincia di Messina, ASP 5, Azienda Ospedaliera Piemonte-Papardo, Azienda Ospedaliera Universitaria.
“Le procedure in atto stanno modificando l’assetto della sanità provinciale per come la conosciamo con gli obiettivi dichiarati della razionalizzazione e il risparmio. Obiettivi che se affrontati con mere logiche manageriali, trascurando le specificità del territorio, le peculiarità delle strutture esistenti, la ricerca, invece di migliorare la qualità delle prestazioni rischiano di peggiorarla”, osserva Oceano che spiega come la Cgil di Messina abbia affrontato l’analisi della “riforma” coinvolgendo tutte le strutture territoriali, oltre che di settore, competenti: la Segreteria provinciale della Camera del Lavoro Metropolitana, il Dipartimento Politiche della Salute, i Coordinatori delle Camere del Lavoro Territoriali, il Sindacato Pensionati, le segreterie provinciali e i responsabili sanità area Comparto, Sanitaria e Medica della Funzione Pubblica e della Federazione Lavoratori delle Conoscenza.
Tre i punti fondamentali dell’analisi:
–         Migliorare la risposta di sanità coniugandola con la razionalizzazione della spesa che deve colpire gli sprechi e le rendite di posizione  
–         potenziare l’assistenza sul territorio, la prevenzione, attraverso tempi più brevi per la diagnostica, l’investimento nell’eccellenza
–         pari dignità di Messina rispetto alle altre grandi città siciliane nella distribuzione di risorse e obiettivi
La Cgil di Messina rileva come nella bozza del Piano della salute, l’opera di razionalizzazione della sanità siciliana passi innanzitutto da una scelta: potenziare attraverso i PTA – Presidi Territoriali di Assistenza più prossimi ai cittadini – , l’assistenza territoriale con la diagnostica, la prevenzione e anche i servizi di natura socio-assistenziale, e limitare il ricorso alle strutture ospedaliere solo ai casi acuti.
“Condividiamo l’obiettivo di potenziare la rete territoriale ma per quanto riguarda la provincia di Messina il Piano prevede appena 3 PTA, due dalla riconversione di strutture esistenti – il Cutroni Zodda di Barcellona e il l’Ospedale di Lipari- più la creazione di un terzo ex novo. Ma, conti alla mano, 3 PTA sono ben al di sotto delle esigenze della nostra provincia in base alle stesse tabelle regionali – spiega  Oceano-. Il Piano regionale prevede infatti la presenza di un PTA ogni 70.000/120.000 abitanti. Considerando che la provincia di Messina ne conta circa 650mila, anche attenendosi al parametro più alto, non si potrebbe scendere sotto i 5 PTA”.
La Cgil rileva poi un problema di tipo temporale. Nel Piano regionale, la rimodulazione della Rete ospedaliera, che prevede tra le altre cose l’accorpamento del Piemonte con il Papardo, la riduzione dei posti letto complessivi della provincia e la già citata trasformazione degli ospedali di Lipari e Barcellona in PTA, viene attuata immediatamente precedendo la creazione e la riorganizzazione dei Presidi territoriali con il rischio di determinare veri e propri buchi nel’assistenza anziché migliorare l’offerta.
E su questo aspetto, la Cgil di Messina punta il dito sulla Dotazione organica recentemente presentata dall’ASP 5. “In netto contrasto con quanto previsto dalle norme regionali circa il potenziamento dell’assistenza territoriale, la dotazione organica dell’Asp 5 riduce del 15% il personale assegnato ai servizi territoriali, – denuncia Oceano che chiede: “La riduzione di posti letto se non accompagnata dal contestuale potenziamento delle strutture territoriali rischia di ridurre, e quindi peggiorare, la quantità e la qualità delle nostre prestazioni sanitarie ottenendo così un risultato contrario a quello prefissato. Per evitare pericolosi cortocircuiti sarebbe opportuno, prima d’ogni altra cosa, coprire i posti vacanti con la stabilizzazione del personale precario. Motivo per cui  chiediamo a gran voce la riapertura del confronto e il ripristino dei posti del territorio”.
E sempre sull’assistenza di prossimità, quella più vicina ai cittadini che le statistiche dimostrano essere quella che produce risultati migliori in termini di efficacia e tempestività, la Cgil sottolinea una grave incongruenza nella Bozza di Piano regionale relativa all’Assistenza domiciliare integrata (ADI) nei pazienti over 65%. “Un settore, quello dell’ADI nei pazienti over 65, che ha una incidenza sempre maggiore nella nostra società e che in un territorio articolato come la nostra provincia diventa fondamentale. Nonostante il valore di riferimento nazionale sia fissato nel 3,5%, nella bozza di Piano regionale ci si accontenta di fissarlo ad un valore appena vicino all’1,8%. Un accontentarsi a priori nella nostra qualità di vita che non possiamo accettare”.
Altro nodo da verificare nel processo di razionalizzazione della spesa resta, per la Cgil di Messina, quello dell’assistenza riabilitativa per la quale la Regione stanzia per la provincia di Messina 15milioni di euro contro i 90 destinati a quella di Catania.  Mentre sui tagli inspiegabili nel nostro territorio rileva la cancellazione nella nostra città del Dipartimento di salute mentale. Una “dimenticanza” che per la Cgil di Messina va immancabilmente corretta”.
E sempre sul rischio di emarginazione della nostra provincia rispetto agli altri territori regionali, la Cgil di Messina evidenzia come il 30% delle risorse complessive della sanità siciliana siano assorbite dall’ISMETT di Palermo e dal San Raffaele Giglio di Cefalù che contano solo 268 posti letto contro i 15.083 attivati nell’intera regione.
“La CGIL di Messina ritiene che la programmazione sanitaria, la riorganizzazione ospedaliera e territoriale, la riduzione dei costi attraverso la eliminazione di sprechi e clientele debbano avere come obiettivo fondamentale quello della tutela della salute dei cittadini e non il mero pareggio di bilancio. Su tale obiettivo è necessario costruire il massimo di consapevolezza e di coinvolgimento per tali ragioni chiediamo tanto alla Regione quanto all’ASP la riapertura della discussione e di un concreto confronto per migliorare i servizi ai cittadini- commenta Oceano che conclude: “Tra le preoccupazioni della nostra organizzazione vi è la discriminazione che subisce la provincia di Messina sia da parte del Governo nazionale che da parte di quello regionale: nel settore delle infrastrutture, per i trasferimenti ordinari e per quelli in conto investimenti, nei trasporti, e ora temiamo anche in sanità.”

Scheda di sintesi

“Riforma” sistema sanitario provinciale
•    Piano regionale di rientro
•    Legge regionale di Riforma n.5/2009
•    Bozza del Piano Regionale della Salute 2010-2012
•    Atti aziendali e dotazioni organiche aziende sanitarie (tra cui ASP 5)

Presidi Territoriali Integrati –  PTA come da Piano regionale
–         meno posti letto negli ospedali, più assistenza territoriale con PTA
–         1 PTA x 70.000/120.000 abitanti (media 1 PTA ogni 95.000 abitanti)
–         Prov Messina →  650.000 ab./ 120.000(valore max)= 5,41
–         650.000 ab. / 95.000  (valore medio)= 6,84
–         Previsione attuale per Messina = 3 PTA

Dotazione organica ASP 5
–         taglio del 15% personale dei territori
–         importanti tagli nella salute mentale, nella riabilitazione e nella medicina dello Sport

Assistenza domiciliare Integrata ADI nei pazienti over 65
–         incidenza attuale Sicilia 0,9%
–         valore fissato nazionale 3,5%
–         valore indicato in bozza Piano sanitario 1,9%

Assistenza riabilitativa
–         Stanziamento per Messina (650mila abit.) : 15milioni €
–         Stanziamento per Catania ( 1milione abit.): 90 milioni €

Richieste Cgil:
–         Migliorare qualità e quantità servizio
–         Razionalizzare tagliando sprechi, clientele, distorsioni e doppioni
–         Potenziamento territorio prima di dismissione posti letto
–         Immediata copertura posti vacanti attraverso stabilizzazione e concorsi
–         Riapertura confronto con Regione e Asp

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