di Corrado Speziale
Erano ventuno le salme disposte ai piedi dell’altare per i funerali solenni svoltisi nella Cattedrale di Messina, officiati dall’Arcivescovo Mons. Calogero La Piana, ma gli effetti della celebrazione hanno interessato anche le vittime che risultano ancora disperse, dopo la catastrofe avvenuta nella zona Jonica messinese la sera del’1 ottobre corso.
Al di làdel proprio risentimento, l’Arcivescovo ha manifestato il suo più vivo compiacimento nei confronti di chi, in questi giorni, ha dato grande esempio di spirito di fratellanza ed abnegazione, come tutte le forze dell’ordine ed i volontari, impegnati nei soccorsi, in tutte le specialità.
Centinaia di applausi hanno interrotto l’omelia, dimostrazione di vicinanza e partecipazione che si è accentuata al passaggio delle bare, ad alcune delle quali vi erano attaccati dei palloncini bianchi, lanciati poi in cielo, assieme a delle colombe, anch’esse bianche, a rappresentare gli altri compagni di sventura ancora dispersi.
Messina ha dato così l’addio ai propri caduti, avvolti nel Tricolore, come fossero periti in guerra. In molti facciano bene i conti con la propria coscienza, e provvedano nell’immediatezza a porre rimedio a tutto quanto concerne la sicurezza del fragile territorio di Messina e della sua provincia, affinché non accada più che il fango inibisca, a povera gente innocente, persino lo sfogo del pianto.
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