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MESSINA – No Ponte e No Incubatore d’imprese, Sit-in al Rettorato

di Corrado Speziale

 

“Fuori il Ponte dall’Università”. Non ci vedono affatto chiaro gli esponenti della Rete No Ponte, nell’operazione con la quale si concede un edificio del Polo scientifico di Papardo, della superficie di ben 4.400 mq, al consorzio d’imprese Eurolink, General Contractor per la progettazione e l’esecuzione del Ponte sullo Stretto. La concessione dell’edificio, dal 2003 affidato all’agenzia Sviluppo Italia al fine di far nascere nuove imprese da appropriati percorsi di ricerca, appare come un vero e proprio privilegio per chi si appresta ad insediare, nel nuovo centro direzionale, proprie imprese già abbondantemente formate ed avviate. Non risultano, così, per niente chiari i termini della convenzione, nella quale si intravedono elementi di speculazione a danno del bene pubblico. Mancanza dei requisiti, ma anche poca sussistenza delle condizioni per l’utilizzo della struttura, definita “incubatore d’imprese”, e mancanza di chiarezza nell’accordo, è quanto denunciano ad alta voce i militanti No pontisti, che hanno chiesto un incontro urgente con il rettore Tomasello, approfittando dell’adunanza del Senato Accademico.  

Era in corso infatti la seduta del massimo organo dell’Ateneo, quando un paio di centinaia di manifestanti hanno attuato l’occupazione simbolica dello spazio interno alla sede centrale dell’Università, proprio sotto il Rettorato. Ed alla protesta della Rete, che da anni si oppone alla realizzazione della mega opera, si è unita quella dei ricercatori universitari, sotto le più svariate sigle sindacali, in difesa del sistema universitario pubblico, per la definizione di una reale autonomia in tale contesto, per l’abolizione dei tagli alla ricerca  e la riorganizzazione dei ruoli di ricercatore e professore, oltre che per l’esenzione dal blocco degli scatti almeno per il personale più giovane. In altre parole, contro il DDL Gelmini e la nuova manovra finanziaria che penalizza pesantemente l’Università ed i suoi operatori. Sul fronte No Ponte è già in moto, intanto, la macchina organizzativa che porterà alla mega manifestazione prevista l’8 agosto prossimo. Tra mille situazioni ed altrettanti problemi, non mancherà certamente chi intenderà, anche in questo caso, “incrociare” la protesta, facendo sentire la propria voce nel pieno rispetto dei principi democratici. Bloccare sul nascere il mega progetto di un’opera così impattante, dalla più che dubbia utilità a fronte del rapporto costi/benefici, significa innanzitutto recuperare fondi indispensabili ad un tipo di sviluppo immediato e sostenibile che coinvolge svariate categorie d’eccellenza del nostro Paese.
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