Sabato 23 luglio l’Horcynus Festival torna al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro per una serata dedicata a narrativa, poesia, musica e cinema, nel segno del tema di questa edizione 2016: “Isole – Non Isole”.
Si comincia alla ore 20.30 con “Omero al Faro” (Rubbettino Editore), presentazione performativa dell’opera prima di Mimmo Rando, scrittore, pittore e violinista di Torre Fare che ha trascorso la sua vita leggendo e raccogliendo i frammenti, gli scarti di quell’operazione di mutazione antropologica che ha trasformato il nostro Sud. Protagonisti, insieme all’autore, il cantastorie Fortunato Sindoni e il docente dell’Università di Messina Giuseppe Rando.
A seguire, alle ore 21.30, sezione dedicata alla proiezione di Film Poems dal Mediterraneo: An Imminent Dawn e A Man Dies in Me, regia Yasmine Fedda, 2015; Shotokan, regia Goradz Krnc, 2015). I film-poesia o versi-pellicola, come vengono anche chiamati, sono un genere cinematografico d’avanguardia che ha fatto la sua comparsa dopo la Seconda Guerra Mondiale, su cui l’Horcynus Fest vuole aprire una finestra. I Film Poems presentati sono tratti da poesie di Ahmad Abdul Hussein (Iraq), Zhawen Shally (Kurdistan) e Peter Semolic (Slovenia).
Infine, alle ore 22.00 il festival propone un esperimento inedito di commistione tra arte, musica e poesia intitolato metaforicamente “Arcipelaghi”, guida poetico-musicale del MACHO, il Museo d’Arte Contemporanea Horcynus Orca inaugurato lo scorso anno nel complesso monumentale della Torre degli Inglesi. Un luogo dalla forte connotazione storica e simbolica, che si arricchisce di ulteriori percorsi di senso grazie a una collezione che accoglie in sette sale opere di artisti contemporanei del Mediterraneo. Ma l’arte contemporanea, a differenza delle opere classiche, risulta spesso di difficile lettura al pubblico. Per accompagnare il visitatore, la Fondazione Horcynus Orca ha ideato una guida poetico-musicale a cura del poeta maltese Adrian Grima e del musicista messinese Giancarlo Parisi. Una produzione originale per una nuova possibilità di lettura del museo con una guida che piuttosto che descrivere quello che il visitatore vede, arricchisce di nuovi significati il percorso espositivo, stimolando, attraverso suoni e parole, l’emergere di nuove possibilità di fruizione dell’arte. I contenuti multimediali prodotti, in un dialogo poetico-musicale ininterrotto che alternerà lingue e sonorità, sono il primo tassello di un percorso che si arricchirà, nel tempo, di ulteriori contributi. La guida poetico-musicale sarà resa fruibile agli utenti attraverso un’app e costituirà un’ulteriore occasione di infrastrutturazione culturale del MACHO, regalando al visitatore la possibilità di scoprire l’arte munito soltanto del proprio smartphone.
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