Categories: Cronaca Provinciale

MESSINA – Presentazione progetto del Ponte, contestati Matteoli, Ciucci e gli organizzatori

“Nel luogo simbolo delle incompiute di questa città verrà illustrata l’opera che, a tutti gli effetti, si candida ad essere la più grande delle incompiute”. Così avevano detto gli attivisti della rete No Ponte, e così è stato. Sembra che Pietro Ciucci, presidente dell’ANAS e amministratore delegato della società Stretto di Messina ed i suoi collaboratori, promotori della conferenza, questa se la siano proprio cercata. Infatti la struttura di viale Boccetta, appena ultimata ma agibile solo in minima parte, che ieri ha aperto per la prima volta i battenti, in virtù delle peripezie tecnico-burocratiche che ha vissuto, è proprio l’opera che può far da “madrina” al mega attraversamento stabile dello Stretto, privo di un progetto esecutivo e del quale, quindi, non possono che essere esibite nient’altro che proposte, ipotesi di delocalizzazioni di opere viarie e ferroviarie, o addirittura “favole”, come quella della ultimazione dell’opera il 1° gennaio 2017. Ma l’importante è trovare modo di avviare i cantieri, poi si vedrà.
Alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, del presidente della Regione Raffaele Lombardo, del Sindaco Giuseppe Buzzanca, del presidente della Provincia Nanni Ricevuto, dell’amministratore delegato delle Ferrovie Mauro Moretti, nonché di numerosi imprenditori, rappresentati anche dal presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello,  Pietro Ciucci ha fatto da padrone di casa nell’illustrare la mega – opera. La conferenza era aperta anche ai liberi cittadini, in egual misura, a condizione che si sarebbero dotati dell’accredito da richiedere al Comune di Messina, affinchè potessero essere inseriti nell’apposita lista da depositare poi all’ingresso della struttura “rosea” di viale Boccetta. Ma così non è stato. O meglio, alcuni,  regolarmente iscritti a partecipare, per accedere all’interno del palazzo, hanno dovuto affrontare la resistenza della Polizia, alla quale, quei nomi – 16, per l’esattezza – non risultavano nella lista. Ovviamente si trattava di persone che da anni si battono contro la realizzazione dell’opera e ne confutano, dati scientifici alla mano, utilità, sostenibilità e fattibilità: Renato Accorinti, Anna Giordano, Guido Signorino, Sergio Conti Nibali, Luigi Sturniolo, e poi Enrico Di Giacomo, Cecilia Caccamo e gli altri. Nomi “pesanti”, nel panorama della politica pacifista ed ambientalista nella città dello Stretto. Lasciarli fuori, in questo giorno così formalmente importante per Messina e per i suoi amministratori, sarebbe stato particolarmente grave. Allora il questore di Messina Vincenzo Mauro, dopo che nel piazzale del Palacultura si sono vissuti momenti di grande tensione, con Accorinti che chiedeva ad alta voce conto e ragione di tutto ciò, sventolando la lista degli “accreditati” cui veniva negato l’accesso, apre le porte ad un ristretto gruppo di “no pontisti”, che hanno così potuto vedere ed ascoltare direttamente quanto prospettato dai promotori del progetto. Anche all’interno dell’auditorium, il fondatore del “Movimento non violento”, portavoce messinese di tante battaglie civili in difesa della pace e dell’ambiente, ha fatto sentire la propria voce. 
Intanto, fuori dalla struttura, sul piazzale antistante e lungo il marciapiede del caotico viale Boccetta, centinaia di persone, tra le auto in transito, sfidando freddo, pioggia, e persino la grandine, riunitesi in sit-in a partire dalle ore 13.00, gridavano, ancora una volta,  “No al Ponte”, lanciando slogan di protesta differenziati, a seconda dei personaggi politici che si susseguivano in passerella all’ingresso del palazzo.
In questi tempi, al di là dei tragici eventi della zona ionica messinese, chiunque si sta rendendo conto di quanto sia fragile il territorio di Messina e della sua provincia. Migliaia di frane, smottamenti e dissesti in generale, stanno mettendo in ginocchio tutto il territorio, senza distinzione alcuna, con decine di località che versano in parziale, se non totale, isolamento, con seri pregiudizi per l’incolumità ed il futuro dei loro abitanti. Contemporaneamente alla convulsa fase, senza soste, che stanno vivendo le strutture pubbliche, centrali e periferiche, preposte in materia di viabilità e dissesto idrogeologico, qualcuno ha trovato modo e tempo di riproporre la retorica del Ponte attraverso un’esposizione in “pompa magna”. Con un po’ di rispetto e buon senso era un evento che si poteva evitare. Come si dice per le tragedie.

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