– di Corrado Speziale –
L’argomento scottante riguarda sia l’aspetto idraulico del torrente, fortemente dissestato, che quello della viabilità, che a causa dell’apertura degli svincoli è divenuta una grave criticità.
In commissione, presenti i membri del comitato cittadino, coordinato da Pippo Molonia, che con il loro impegno hanno fatto riaccendere i riflettori sul completamento della copertura del torrente, progetto lasciato cadere nel vuoto da decenni, tra il disinteresse generale. Intanto, in settimana, per discutere tra l’altro delle questioni che riguardano il torrente Annunziata e trovare sinergia nell’affrontare il problema, l’assessore comunale alla Protezione civile, Massimo Minutoli, incontrerà a Palermo il direttore dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, Salvo Cocina, che ha già espresso parere favorevole sul progetto di 2.420.000 euro che riguarda la ricostruzione dell’alveo dissestato e il risanamento strutturale delle sponde.
Dopo anni di assoluto disinteresse, grazie all’impegno di un comitato cittadino che ha bussato con decisione alle porte della politica, il torrente Annunziata è ritornato nell’agenda dell’Amministrazione comunale. Sta toccando all’assessore ai Lavori Pubblici, nonché vicesindaco, Salvatore Mondello, affrontare la questione. Ma innanzitutto occorre dare atto dell’interessamento del presidente della 1.ma Commissione consiliare, Libero Gioveni, che per la seconda volta nell’arco di due settimane ha riunito comitato e consiglieri per affrontare insieme il problema. E adesso, dopo dibattiti, confronti e consultazioni, sulla questione verrà attivata anche la Protezione civile: questa è l’intento dell’assessore Mondello, intervenuto in Commissione lo scorso 29 aprile.
Intanto, nel corso di questa settimana, per non lasciare nulla di “inesplorato” e preparare un terreno comune in sinergia con gli organi regionali, l’assessore alla Protezione civile Massimo Minutoli si recherà a Palermo per incontrare il direttore dell’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico della Sicilia, Salvo Cocina. Quest’ultimo, congiuntamente agli altri uffici competenti, ha già espresso parere favorevole sui “lavori di sistemazione idraulica del torrente Annunziata e ricostruzione dell’alveo dissestato”, per l’importo complessivo di 2.420.000. Progetto definitivo che adesso giace in attesa di finanziamento da parte del Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia. Proprio tale provvedimento, emesso l’11 marzo e approdato in conferenza dei servizi il 20 dello stesso mese, nei “considerato” riporta che il torrente Annunziata “risulta interessato da gravi fenomeni erosivi che alterano il normale deflusso delle acque e possono dar luogo a infiltrazioni nelle strutture di fondazione delle spalle in c.a. costituenti l’appoggio dell’attuale e futura copertura del torrente (…)”. Sarà…
“Infrastruttura” Annunziata, dunque, pronta a sbloccarsi. Forse, dopo decenni di immobilismo, intorno ad un quartiere che cresceva a dismisura. E la sfida sta nell’intercettare quanto prima possibile i fondi per eliminare innanzitutto il pericolo dovuto alle pessime condizioni del fondo alveo e delle sponde, a tergo delle quali si sviluppa la già complessa viabilità del popoloso quartiere a nord della città, aggravata dalla progressiva fruizione degli svincoli di Giostra, adesso giunti all’apertura totale, ancorché provvisoria, con percorrenza in tutte le direzioni.
In Commissione, l’intervento innanzitutto del coordinatore del comitato dell’Annunziata, Pippo Molonia. Prima, ciò che non può più aspettare: “Nell’alveo si sono formate alcune voragini con grandi rischi. Per questo rappresentiamo al Consiglio comunale e al vicesindaco l’esigenza di un intervento urgente. In tal senso, invieremo una lettera a tutti gli enti segnalando tale necessità”, ha detto Molonia. Poi, l’annoso aspetto critico della viabilità. Il Comune, giunta Accorinti, aveva approvato la fattibilità del progetto dei “Lavori di riqualificazione urbana, miglioramento della viabilità, messa in sicurezza e rinaturalizzazione dell’alveo dissestato del tratto urbano del torrente Annunziata”. Importo complessivo, 6.030.000 euro. Ancora il coordinatore del comitato: “Abbiamo contattato Palermo. Questo finanziamento non c’è. Bisogna partire dal progetto originario che prevede il completamento della copertura e individuare risorse finanziarie da ricercare all’interno di misure tipo Patto per il sud e quant’altro”.
Sulle norme regionali che vieterebbero la copertura, come avvenuto nella prima seduta di Commissione, era intervenuto il geologo Massimiliano Silvestro: “La possibilità o meno di coprire i torrenti è legata alla naturalità delle sponde, secondo il decreto 152 del ‘99 …”. Il tema era stato già affrontato in precedenza: l’Annunziata non rientra in quella casistica, trovandosi nella circostanza di cementificazione totale dell’alveo, delle sponde e delle aree limitrofe. Sempre Silvestro, risponde all’assessore circa le perplessità avanzate in tema di sicurezza idraulica. “Ho fatto una piccola indagine, anche nell’ambito universitario etc…, sui rischi della copertura. Non ci sono casi concreti di tombinature che siano ‘scoppiate’…”
Sempre per il comitato, il geometra Francesco Musciumarra: “La copertura del torrente Annunziata è il completamento di un progetto che la prevedeva come strumento di sviluppo della città al pari della copertura degli altri torrenti. E’ chiaro che col tempo si acquisiscono saperi e consapevolezze diverse, quindi quel progetto dovrà essere adeguato alle nuove sensibilità acquisite sul territorio. Ad esempio, molti versanti sono urbanizzati. E’ lì che vanno intercettate le acque. Non credo si possa discutere sulla possibilità di poter coprire o meno il torrente Annunziata”.
Sull’ipotesi del completamento della copertura, sì, no, forse, il vicesindaco Salvatore Mondello ha così risposto:
“Nei giorni scorsi è stato completato un iter concertativo con l’Università e affidato un incarico di consulenza ad Ingegneria idraulica al fine di monitorare e verificare tutte le situazioni torrentizie cittadine, sia sotto il profilo delle tombinature che a cielo libero. Al fine di non lasciare al caso nessun tipo di interpretazione, sarà monitorato e valutato tutto il territorio. Io parto dal presupposto – ha proseguito Mondello – che per potere agire bene bisogna avere una adeguata conoscenza sotto il profilo scientifico e quindi non supportare ipotesi basate sul sentito dire o considerazioni soltanto personali più o meno corrette. L’Università ci fornirà i dati adeguati per poi stabilire se c’è realmente pericolosità rispetto alle scelte da attuare, sempre nel segno di un dialogo costruttivo”.
A margine della riunione, abbiamo incontrato l’assessore affinché chiarisse la propria posizione “politica” sulla copertura del torrente.
La sua risposta: “Personalmente ritengo che quel tipo di intervento oggi non sia più attuabile. Sono favorevole laddove la scienza me lo consente al cento per cento. Ormai si ragiona in termini di percentuale di rischio. Se mi dicono che al 90 per cento un fenomeno non si verifica, per me ‘nulla questio’, perché dal punto di vista funzionale lo ritengo un intervento utile”. Sull’aspetto ambientale: “Qui c’è ben poco da discutere, perché la saturazione edilizia è talmente alta che stiamo parlando del nulla”. Le preoccupazioni: “I torrenti sono impulsivi, oggi non c’è un goccio d’acqua, domani…” La soluzione: “Se l’Università mi riferirà che la tombinatura assicura un franco idraulico che resiste a qualunque evento, non c’è problema. Io sono per costruire, non per non costruire, purché si faccia in maniera consapevole. Non sono tra quelli che dice no a prescindere. Dico no su un intervento se non ci sono i presupposti per poterlo realizzare”.
Alla riunione della Commissione è risultato assente, senza aver fatto pervenire alcuna comunicazione, il geologo Salvo Puccio, invitato nella qualità di coordinatore dell’Ufficio del Commissario straordinario per la mitigazione del rischio idrogeologico in Sicilia.
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