Categories: Cronaca Provinciale

MESSINA – Rompe la protesi che le consentiva di camminare. Sostiene da sola le spese per il nuovo ricovero

La signora Anna Pino ha chiesto all’Asp 5 di potere tornare al centro Inail di Budrio e rifare l’apparecchio che le permette di non stare sulla sedia a rotelle. “Mi hanno risposto che questa volta per le spese del ricovero dovevo arrangiarmi!”
Anna Pino ha 52 anni ed affetta dalla sindrome post-polio che la costringe ormai da 8 anni a stare su una sedia a rotelle. A febbraio di quest’anno la speranza di poter tornare a camminare si è concretizzata con un viaggio a Budrio in provincia di Bologna presso un centro per la sperimentazione ed applicazione di protesi e presidi ortopedici. Il dipartimento di riabilitazione dell’Asp 5 ha autorizzato il ricovero presso la struttura per 25 giorni, la realizzazione della protesi e il viaggio.
Tornata a Savoca la signora Anna Pino ha potuto sperimentare la gioia di camminare da sola, a essere un po’ più indipendente. La protesi che glielo aveva concesso però si rompe all’improvviso. Anna non si da per vinta.
Insieme al marito Aurelio Rumia hanno superato e vinto battaglie ben più pesanti. Nel 2006 per tentare di salvare l’azienda che gestiva insieme al marito, vittima di un’estorsione due truffe, e nella speranza che la giustizia facesse chiarezza su quanto stava loro accadendo, fa un annuncio choc. Decide di mettere in vendita un occhio e un rene. La battaglia giudiziaria sta finalmente arrivando un epilogo. Insieme al marito e con l’aiuto di loro figlio che nel 2002 ha creato l’azienda “Dolcezze di Rumia” hanno riacquistato un po’ di serenità. E la protesi alla gamba aveva concesso ad Anna la possibilità di essere un po’ più indipendente.
Anna insieme al marito fanno nuovamente richiesta all’Asp per riavere a protesi, ma questa volta gli viene risposto che l’azienda sanitaria di Messina provvederà solo al pagamento delle spese per la protesi e per il viaggio. Il ricovero invece verrà rimborsato al 50 per cento e solo per 23 giorni. L’ulteriore spese del ricovero sono totalmente a carico dell’assistito. “Sanno bene che dovrò stare a Budrio per almeno due mesi – spiega Anna Pino – devono realizzare la protesi a misura e poi addestrarmi ad utilizzarla. Ventitrè giorni non bastano. Ho chiesto come mai solo nove mesi fa sempre l’Asp aveva autorizzato per intero i costi del soggiorno. Mi è stato riposto che era stato un errore. E che questa volta per le ulteriori spese del ricovero avrei dovuto arrangiarmi”.
Anna e il marito hanno persino chiesto e ottenuto dalla Regione il parere positivo sulla necessità della permanenza al centro di Budrio e dei relativi costi, “ma all’Asp 5 mi hanno spiegato che a differenza di tutte le altre Asp siciliane che hanno avviato un concordato con questo centro Inail di Budrio, l’azienda sanitaria provinciale di Messina non lo ha fatto perché non lo ritiene opportuno”.
Anna Pino lunedì è partita per Bologna. Ha bisogno di questa protesi e con enormi sacrifici lei e suo marito stanno affrontando i costi per il soggiorno.
“Quello che chiedo è giustizia –conclude Anna Pino – non ho chiesto le ali per volare, ma un protesi per tornare a camminare. Agli handicappati come me, è inutile fare giri di parole, non può essere negata la possibilità di migliorare la propria condizione di vita per il reddito. Io ho 52 anni, sono già grande, ma se un ragazzino dovesse avere la stessa mia necessità nessuno dovrebbe permettersi di negargliela perché non lo ritiene opportuno”(tempostretto.it)

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