Due dei cosiddetti “sciatori di Campiglio” presentano una querela
Ne da notizia stamani la Gazzetta del Sud
Nell’ambito della telenovelas della vicenda sugli sciatori tornati da Madonna di Campiglio e da altre località sciistiche a Messina, ad inizio della pandemia, si aggiunge oggi un’altra chicca. Questa allunga i grani del rosario nato intorno alle polemiche sugli “sciatori” messinesi.
Su quanto da questi fatto c’è un’inchiesta in corso della magistratura, tesa alla verifica se sono stati messi comportamenti rilevanti sotto i profili penali rispetto alla diffusione di “focolai infettivi”.
Sulla vicenda, sopratutto sui social, era sfociato un autentico gioco al massacro con liste, nomi, foto e fatti. Una grande caccia all’untore.
Ora due di loro – due fratelli, un docente universitario e un medico – affermando di non aver trasgredito su nulla hanno presentato una querela in Procura.
L’indice accusatore, secondo quanto riportato stamani dal quotidiano della Città ( che per certi versi aveva preannunciato quest’epilogo dei vicenda) punta contro alcuni siti d’informazione online e verso quelli che vengono definiti “odiatori seriali”.
Per i querelanti quanto accaduto sul web è stata una “campagna denigratoria di notevole rilevanza” che ha spettacolarizzato una rappresentazione distorta della realtà, che «alimentava, quindi, una crescente, pericolosa emotiva tensione sociale, anche per le possibili ritorsioni alle quali avrebbe potuto dare la stura nei confronti delle persone che, tra le oltre 30.000 che erano rientrate in Sicilia in quegli stessi giorni dal Nord Italia, erano state prese di mira, additate con astioso disprezzo proprio in quella centinaia di soggetti, oramai, gli allegri sciatori che avevano partecipato alla vacanza in Trentino».
Già a metà dello scorso mese di Marzo, quando era scoppiato il caso, dopo la certezza che c’erano persone contagiate da coronavirus nei due gruppi che erano rientrati da Madonna di Campiglio il 7 marzo si era verificata la divulgazione tramite chat private di liste con i nomi dei presunti sciatori andati in Trentino. Molti di quelle persone presenti nelle liste smentirono di aver preso parte alla settimana bianca incriminata. E già allora si parlò di querele.
Ma ovviamente quella presentata ora dai due fratelli ha un altro tenore e rappresenta un’altra aspetto dei fatti accaduti.
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