L’operazione è stata condotta con l’ausilio di nove uomini del Corpo, in considerazione della notevole estensione dell’area sottoposta al controllo.
La pratica della caccia di frodo è molto diffusa nell’area dello Stretto di Messina e nelle zone dell’immediato entroterra, soprattutto nel periodo primaverile quando si riscontra un incremento del fenomeno legato all’arrivo di specie migratorie dal continente africano, per la nidificazione estiva.
Tutta l’attrezzatura ritrovata è stata sottoposta a sequestro penale e sarà messa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti previsti dalla legge.
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