di soccorso, che avrebbe generato il ritiro della patente. L’unica soluzione prospettata all’individuo raggirato per evitare l’intervento degli agenti della polizia locale era quella di consegnare una somma di denaro di quattromila euro, corrispondente al prezzo del presunto orologio danneggiato. Il tutto veniva anche corroborato da alcune finte chiamate che gli autori del raggiro effettuavano, in presenza della persona truffata, a loro complici che si simulavano dipendenti di una fantomatica compagnia assicuratrice i quali, via telefono, rassicuravano l’anziano vittima, suggerendogli di dare corso alle richieste fatte dagli altri sodali. I minuziosi accertamenti patrimoniali e finanziari delegati dall’autorità giudiziaria hanno permesso di stabilire che, attraverso tale sistema, i responsabili, nel corso degli anni, erano riusciti ad accumulare, con i proventi delle truffe messe in atto, risorse molto ingenti. Pertanto, a conclusione dell’attività investigativa delle Fiamme Gialle il G.I.P. del Tribunale di Messina, dott.ssa Maria Teresa ARENA, considerato il valore sproporzionato dei beni e delle altre disponibilità rispetto ai redditi dichiarati, ha emesso un’ordinanza di sequestro, che ha colpito un patrimonio che ammonta a un valore complessivo di oltre un milione e settecentomila euro.
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