– di Corrado Speziale –
Dentro un sala consiliare gremita, Cateno De Luca è stato proclamato sindaco. Subito dopo ha tenuto il suo discorso d’insediamento, toccando i temi salienti riguardo al metodo e al merito della gestione amministrativa.
A seguire ha fatto ingresso nella stanza del sindaco dove poco dopo i suoi assessori hanno prestato giuramento. Vice sindaco è stato nominato Salvatore Mondello, assessore all’Urbanistica e Infrastrutture. Dopo la prima delibera sulle nomine assessoriali, già la prossima farà parlare di sé: “Chiederò le ultime delibere della precedente Amministrazione varate prima delle elezioni. Occorrerà valutare se si tratti di atti urgenti e indifferibili…”
Piaccia o no, a Messina è iniziata l’era di Cateno De Luca. E la sensazione di quello che sarà è fin troppo chiara: lui è l’uomo forte al comando, si ritiene politicamente trasversale e intende portare a compimento la sua rivoluzione con l’aiuto della città, nella fattispecie dei consiglieri comunali. Ad una condizione: i partiti ormai sono di troppo, intralciano e infastidiscono e per questo devono restare fuori da Palazzo Zanca. E poi, hanno perso, quindi di cosa parliamo. Niente transumanze di consiglieri, come invece avvenuto nello scorso quinquennio, solo un contratto per la città, sul quale ogni eletto, singolarmente, potrà discutere col sindaco.
La distanza di De Luca dalle forze politiche tradizionali. Ne esce fuori anche una lettura: “Non me ne vogliano i partiti le segreterie politiche. Il voto di questa competizione è chiaro e forte. La città ha voluto un contraltare a quella che è la figura di un sindaco sicuramente forte col suo carattere, con la sua competenza, la sua voglia di fare. Questo mio messaggio – ha proseguito De Luca – deve essere colto nella sua bontà e buona fede. Lo sto enunciando davanti alla città perché non faccio parte di quella categoria di amministratori che utilizzano il palazzo municipale per conquistare o acquistare consiglieri comunali come fossero soldatini. Chi vuole accettare questa sfida lo farà alla luce del sole. Nei rapporti tra ciascun consigliere comunale e il proprio partito o con le proprie segreterie io non c’entrerò mai. Perché i partiti e le segreterie non dovranno entrare ed intralciare l’azione di governo del sindaco De Luca”. Priorità, il problema del Palazzo di giustizia: “Non posso più accettare che ci siano 15 milioni di euro assegnati dal 1987 che rischiano di essere revocati perché ancora non c’è neanche uno straccio di progetto esecutivo”.
L’analisi di De Luca sul post campagna elettorale: “Messina è una città dove spesso non ti viene perdonato il fatto d’aver manifestato il tuo pensiero. Per questo sogno che ciascuno lo possa esprimere liberamente. Innanzitutto, io dovrò cercare di imparare ad abbassare i toni. Sono uno che spesso va fuori le righe. Chi ha osato andare oltre le tematiche in campagna elettorale è stato già sonoramente punito. Noi non dobbiamo assolutamente continuare sulla scia di atteggiamenti che poi rischiano di mortificare la persona”.
De Luca si mette a disposizione: “Per gli appuntamenti saranno dati anche orari tipo le 4 del mattino…” Ma a una condizione: “Il mio obiettivo è quello di non avere mai codazzi dietro la porta da parte di chi viene a chiedere, anche legittimamente, aiuto perché gli è stata cancellata un minimo di dignità. La politica non deve servire per continuare a coltivare clientele, ha un altro ruolo, che non è quello di creare opportunità per pochi a danno di molti”.
Il messaggio ai giornalisti: “Svolgete un ruolo importante, siete voi che fate l’opinione. Non voglio sconti da nessuno, vi chiedo solo obiettività”. E in rapporto a se stesso. “Lo so che a qualcuno di voi il mio carattere non è chiaro. Ma sono semplice, non adoro l’ipocrisia. Magari sbaglio. Forse in qualche momento non è opportuno essere franchi, perché si è abituati a qualche velo di ipocrisia. Io in questo non so se saprò mai adeguarmi, ma sappiate che qualsiasi mio atteggiamento non ha mai secondi fini e soprattutto non porta al rancore”.
Le parole finali rivolte alla città e ai giovani: “Donate un pezzo del vostro tempo alla comunità, staremo tutti meglio e soprattutto ognuno di noi potrà capire cosa significhi e quanto sia bello amministrare e vivere in un contesto dove riprendiamo il senso dell’agorà che a Messina è svanito”.
A seguire De Luca ha fatto ingresso per la prima volta nella stanza del sindaco dove poco dopo i suoi assessori hanno prestato giuramento. Vice sindaco è stato nominato Salvatore Mondello, assessore all’Urbanistica e alle Infrastrutture. Gli altri assessori:Dafne Musolino, Giuseppe Scattareggia, Carlotta Previti, Massimiliano Minutoli, Alessandra Calafiore, Roberto Vincenzo Trimarchi.
Dopo la prima delibera sulle nomine assessoriali, già la prossima farà parlare di sé: “Chiederò le ultime delibere della precedente Amministrazione varate prima delle elezioni. Occorrerà valutare se si tratti di atti urgenti e indifferibili…”, ha detto il sindaco. In tal caso i dirigenti saranno chiamati ad agire in autotutela.
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