Sulla vicenda Triscele interviene il presidente di Confapi Messina Giorgio Caprì, che esprime solidarietà nei confronti dell’amministratore unico della società produttrice di birra, Francesco Faranda.
«Il caso Triscele – afferma Caprì – testimonia la grande difficoltà in cui spesso si trovano ad operare gli imprenditori locali, costretti a fare i conti con un tessuto economico-sociale in affanno. Va lodato, nonostante tutto, lo sforzo dell’azienda di voler comunque portare avanti la produzione con rinnovato slancio. Ciò grazie anche ad una delocalizzazione dell’impianto che ne favorisca lo sviluppo. L’attuale sede dello stabilimento, in pieno centro città, rende complicato il raggiungimento di adeguati livelli di produzione che possano rendere il marchio pienamente competitivo in un settore in cui la concorrenza è spietata. È legittimo dunque – aggiunge il presidente di Confapi Messina – che la famiglia Faranda abbia deciso di cedere gli spazi su cui sorgono gli attuali stabilimenti in cambio di un’entrata che possa garantire un investimento per la ripresa dell’attività».
E proprio in merito all’individuazione di una nuova area su cui far sorgere la struttura, il presidente Caprì evidenzia un aspetto che coinvolge l’intero settore imprenditoriale: «Per l’identificazione di un altro sito entro i confini del territorio cittadino, bisogna però tenere conto di quanto stabilito dal DR n°55 del 30 aprile 2009, “Determinazione del prezzo di vendita dei terreni industriali nell’ambito degli agglomerati di pertinenza dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale della Sicilia”. Il costo per mq di aree ricadenti nel territorio messinese – zone industriali regionale e statale, Polo Artigianale Larderia – è di 252 E/mq, contro i 22E/mq degli agglomerati industriali di Patti, Barcellona, Venetico, Terme Vigliatore, S. Agata di Militello, Mistretta, San Piero Patti, Villafranca Tirrena e i 20E/mq di Milazzo-Giammoro».
Una disparità di costi che rischia di ostacolare tentativi di investimento: «Confapi Messina – conclude Caprì – intende discutere della questione presso l’assessorato regionale all’industria, nell’interesse di tutti gli imprenditori messinesi».
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