Il suo nome, “Messina”, in questa fase di rinascita cittadina, offre poi la possibilità di autorizzare sogni e costruire tante speranze. Era bellissima, poi, la madrina invitata per il taglio del nastro: Giusy Buscemi, 21 anni, di Menfi, incoronata Miss Italia lo scorso anno.
Ma si comprende in pieno quanto tutto questo possa interessare poco o nulla ai venti ex lavoratori della Ferrotel, società che operava nell’indotto dei servizi F.S., le cui disavventure sono sintetizzate nel loro striscione esposto a lungo nei mesi scorsi sulle banchine della Stazione centrale: “Da cassintegrati, ingannati e licenziati”.
Nel corso dell’inaugurazione della “Messina”, sotto lo sventolio delle bandiere dell’ O.R.S.A., tristemente asserragliati oltre la banchina, lungo la cortina del porto, sotto un sole cocente, c’erano proprio quegli ex operai, con la loro rabbia che faceva da propellente alla loro legittima istanza di “ricollocamento”, da tempo disattesa. “Oggi la vera festa sarebbe ritrovare un’occupazione per chi il lavoro l’ha perso” ci dice Michele Barresi, che nell’O.R.S.A. si occupa proprio di Trasporti. “L’arrivo di questa nave – prosegue il sindacalista – è un fatto che viene accolto positivamente, ma la dismissione di F.S. va ben oltre questo evento, perché ha creato in questa città un disservizio per tanti cittadini e utenti che giornalmente attraversano lo Stretto. Nel corso degli ultimi dieci anni si sono persi centinaia di posti di lavoro, compresi quelli degli ex Ferrotel, disoccupati ormai da due anni e mezzo, che cercano una ricollocazione. Oggi, questi – conclude Barresi – hanno ben poco da festeggiare”.
La plancia di comando è attrezzata con tecnologie di ultima generazione, con prestazioni di manovrabilità che consentono all’equipaggio di eseguire in totale sicurezza i movimenti di imbarco e sbarco.
Archiviati i dati tecnici, ci si concentra sulla sua prima “uscita”. Per l’inaugurazione, assieme ai più alti dirigenti di Ferrovie dello Stato, politici, imprenditori e varie autorità civili e militari, stamane “galleggiava”, come accade in questi casi, tanta retorica. Ma ultimamente, Messina – la città, non la nave – ha un sindaco che non conosce i convenevoli e che spiega senza artifici cosa gli proviene dalla ragione e dal cuore. “Soffia un vento nuovo in questa città. Il 24 Giugno si è aperto un percorso nuovo – ha detto nel suo intervento Renato Accorinti – dove i cittadini hanno scelto fuori da schemi e partiti”. E dinnanzi a cotanta “elite” precisa: “Sono entrato in quella stanza nel Palazzo Municipale in nome solo del popolo e devo dare conto solo al popolo. Lo sto facendo con amore verso questa terra, questo mare e verso ogni singolo cittadino per i suoi diritti”. Entra poi nel merito della cerimonia: “Questa nave fa bene al nostro territorio che si articola tra Messina, Villa S.G. e Reggio Calabria e vogliamo andare oltre senza divisioni, perché questo mare unisce, non divide.”
Il sindaco di Villa S.G., Rocco La Valle, per la prima volta vedeva il suo nuovo collega di Messina: “Renato è un personaggio nuovo che fa attenzione a ciò che dice. Abbiamo idee politiche diverse ma su alcune questioni mi trovo d’accordo con lui. Sono felice che RFI stia investendo su una nave nuova, vuol dire che c’è attenzione per il nostro territorio”. E parla del Metromare come elemento di continuità territoriale: “Ciò non deve esserci ‘concesso’, perché è già un nostro diritto acquisito che con gli anni abbiamo perso”. E sulle infrastrutture: “Se l’Italia non si impegna a realizzarle a Sud, sarà sempre l’ultima nello scacchiere europeo”.
Dario Lo Bosco, presidente di RFI, risponde così a chi l’ha preceduto: “Come RFI abbiamo istituito una task force per il Sud, per noi strategico per la legalità e lo sviluppo, lotta alla mafia e prospettive per i giovani. Abbiamo sottoscritto un C.I.S. – Contratto Istituzionale di Sviluppo – attraverso un lavoro egregio fatto con la Regione Siciliana, la Regione Calabria e Mauro Moretti, nel quale sono previsti investimenti per 5 miliardi”.
Dopo di lui, tocca al suo collega siciliano Nino Bartolotta, il quale, nonostante sia passato tempo dall’intervento di Accorinti, si rivolge proprio a quest’ultimo: “Rivolgo un saluto meno passionale di Accorinti, perché l’esperienza politica di questi ultimi anni mi ha portato ad affrontare i processi con concretezza. Per cui al primo posto occorre affrontare una serie di difficoltà per raggiungere l’obiettivo concreto”. Il sindaco a questo punto interviene, concedendo un siparietto ironico: “Sentendo ‘processi’, dice Accorinti – mi ero preoccupato…!” E l’assessore: “Io no, assolutamente…!”
La “Messina”, oggi, tirata a festa come fosse una prima donna, con il fischio di saluto al taglio del nastro ed il suono della campana di prora che indicava l’issata dell’ancora, ha iniziato il suo andirivieni carico di speranze tra le sponde dello Stretto.
Intanto a quelle venti famiglie di ex lavoratori Ferrotel, al momento non resta altro che inventarsi un altro sit-in, pensando come attirare, per l’ennesima volta, l’attenzione verso una situazione divenuta ormai insostenibile.
Corrado Speziale (articolo e foto)
tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)
Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…
In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…
Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)
Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)