Attualita

MILAZZO – Inaugurata centrale solare termodinamica

La tecnologia italiana di Magaldi che sta alla base di Stem costituisce uno sviluppo «ecosostenibile» di una fonte energetica che è già sostenibile per definizione: il solare termodinamico (o a concentrazione). Gli impianti solari termodinamici finora presenti nel mondo dal 2010 ce n’è uno presso Siracusa che sfrutta un’intuizione di Carlo Rubbia utilizzano un componente fluido che viene riscaldato dai raggi concentrati dagli specchi solari.

Il fluido può essere di due tipi: un particolare olio minerale (diatermico) o i cosiddetti «sali fusi» (come nella centrale siracusana Archimede di Priolo Gargallo). Entrambe le soluzioni, però, non sono «ecologiche», anzi si tratta di elementi fortemente inquinanti, ma necessari per il funzionamento di un impianto termosolare. L’olio diatermico e i sali fusi mantengono il calore per alcune ore dopo che il sole è tramontato e in questo modo la centrale può produrre anche di notte vapore surriscaldato (che è quello che materialmente fa girare le turbine e genera la corrente elettrica). È proprio questa capacità di generare corrente anche di notte il vantaggio del solare termodinamico rispetto al fotovoltaico, che non produce elettricità se gli viene a mancare l’irraggiamento solare diretto. Impianti di questo genere hanno però il «tallone d’Achille ambientale» proprio nei fluidi impiegati per immagazzinare il calore. Un problema che è stato superato da Magaldi Group grazie all’impiego della sabbia. In Stem la sabbia non viene addizionata a nessun componente inquinante, quindi anche in caso di incidenti non può avvenire la contaminazione dell’ambiente circostante.
La centrale è composta da tre parti: un campo di specchi (eliostati) con una superficie totale riflettente di 5.500 metri quadri con snodi che consentono sempre un corretto allineamento rispetto al sole, un riflettore secondario ricoperto di alluminio che riceve i raggi riflessi dagli specchi e li riflette a sua volta nel terzo componente, un contenitore con 250 tonnellate di sabbia che, grazie alla doppia riflessione ottenuta in precedenza dei raggi solari, viene riscaldata fino a 650 gradi. La sabbia con particolari accorgimenti si comporta come un fluido che scambia il proprio calore surriscaldando il vapore che fa muovere le turbine che generano la corrente. Stem nasce nel 2010 da Magaldi in collaborazione con il Cnr e l’Università di Napoli. «Il polo integrato di San Filippo del Mela è il simbolo del passaggio dal mondo di oggi basato sulle energie fossili a quello di domani basato sulle rinnovabili», ha detto Mario Magaldi, presidente e amministratore delegato di Magaldi group.

Redazione Scomunicando.it

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