Qui tra le sue più significative frequentazioni troviamo il pittore Heiko Hermann che lo guida verso un tratto più sicuro e un diverso uso del colore. Le sue personali sono quindi ospitate a Regensburg, Colonia, Berlino, Weihlhaim, Murnau, Duisburg e recentemente a Firenze, Roma, Ravenna, Venezia.
Santi Gitto si muove, come abile nuotatore, nel suo oceano, il suo mondo, per raccontarsi attraverso le sue tele in cui s’intersecano tratti, figure di donne, mani, sagome animali, dettagli visivi.
E da questa miscellanea di forme sembrano alzarsi lievi rumori, voci assopite, vibrazioni si allungano e si fanno strada tra i colori fino a raggiungere i nostri sguardi e ci parlano di amore, vita, dolore: temi ricorrenti nella parafrasi delle sue opere.
I suoi schizzi sono spesso accompagnati da appunti di pensieri come illuminazioni sulla natura e le potenzialità dell’uomo che, se solo potesse “scalfire quella nera bolla di plastica che circonda tutto il perimetro”, allora si sarebbe libero.
La mostra, introdotta da Anna Parisi, pittrice e amica dell’autore, sarà inaugurata alle 19.30 e rimarrà visitabile fino al 22 settembre nelle stanze dell’ex Convento delle Benedettine al Castello di Milazzo, con il patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo e la collaborazione della Compagnia del Castello. Materiale illustrativo a cura di Arte E a Capo.
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