Poi aggiunge:
In soli 15 giorni RENDE I CAPELLI PIÙ FORTI E BELLI ridonando corpo e vitalità.
In soli 30 giorni CONTRASTA LA CADUTA riattivando la circolazione periferica e capillare: i follicoli vengono nutriti e ossigenati.
In soli 3/6 mesi AIUTA A STIMOLARE LA NATURALE RICRESCITA regolando la secrezione di sebo del cuoio capelluto liberandolo dal grasso in eccesso.
Una delle tante pubblicità che promettono miracoli a chi ha fatto della perdita dei capelli il dramma della sua vita di tanti uomini, ma anche donne….
ma prima parliamo dei “calvi”
Un libro celebra la nuova tendenza:
Calvo è bello. Calvo è saggio. Calvo è intelligente. Calvo è… Insomma è tutto. Non erano forse pelati (va da sé che inclusi sono gli stempiati) Socrate o Shakespeare? Giulio Cesare o Cezanne? E non si può certo dire che Sean Connery (da agente 007 indossava un toupet), William Hurt e Luca Zingaretti (l’apoteosi) non siano sexy!
E’ che tra «riportini» a sinistra, destra o al centro e lunghezze esagerate su basette e «coppini» per distrarre l’attenzione dalle piazze cui sopra — per non parlare di improbabili caschetti fuori età — suona liberatorio l’elogio alla calvizie firmato da un inglese (Kevin Baldwin) per Sonzogno («Sotto il cappello niente»).
«Uno studio sulla calvizie è uno studio sulla natura umana — premette lo scrittore —. La superficialità e la vanità sono sotto gli occhi di tutti e in ogni dove. L’illusione di chi è convinto che sia impossibile individuare la sua parrucca o il suo riportino è al tempo stesso esilarante e deprimente».
E siccome le statistiche vanno per assonanza (tre trentenni su dieci sono calvi e stanno perdendo i capelli; poi quattro quarantenni sui dieci; cinque cinquantenni su dieci e così via) Baldwin ha deciso che raccontare le storie dei pelati più famosi al mondo, gli aneddoti, gli errori e le leggende fosse il modo migliore per arrivare ai quaranta validi motivi per andare fieri della propria pelata.
A cominciare dal fatto che (al contrario di quanto pensano i signori) nessuno riesce mai a capire l’età dei calvi; che ci si guadagna in sicurezza e accettazione di sé; che è igienicamente più facile curarsi; che la «piazza pulita» incute rispetto; che è più semplice da baciare; che non si perde più tempo dai parrucchieri chiacchieroni; che i malocchi stanno lontani.
Dall’antichità si è data ogni tipo di colpa alla perdita dei capelli che in realtà ha a che fare con una combinazione fra testosterone ed ereditarietà. Ma nei secoli sono stati accusati: il sesso (il troppo — dicevano — fa cadere le chiome perché toglie calore al bulbo); l’intelligenza (i cervelli sviluppati o in attività premono e non permettono una buona irrorazione, sempre al bulbo); le dieta (ora troppa carne, ora troppa verdura); l’empietà (per via del fatto che le guide religiose avessero sempre chiome rigogliose!); gli choc (questo è vero ma si tratta di «alopecie» particolari); il riso (inteso ridere, perché negli anni Cinquanta gli studiosi avevano notato che le scimmie avevano facce statiche sì, ma pelose)! I rimedi? Fra i più terrificanti: dagli sterchi vari, alle leccate di mucca, al latte di pipistrello, alle ragnatele, alla pipì sino al cerume. E poi ortiche, bacche di mirra, denti di cavallo tostati, serpenti, lanolina, fulmini (sì, fulmini) e paraffina. Giusto per ricordarne qualcuno. Oggi? Ma non era che calvo è bello?
fonte: www.corriere.it
LE FRONTIERE DELLA NUOVA MEDICINA
Scopriamo i principi attivi più efficaci utilizzati nel trattamento della calvizie e come agiscono sul ciclo vitale del capello, come possono invertire il processo di miniaturizzazione del follicolo (gli agenti anti-DHT e gli antagonisti recettoriali) , come stimolano la ricrescita (allungando la fase anagen) e come contrastano le reazioni autoimmuni, prevengono la fibrosi e altro ancora…
Le principali modalità di intervento qui presentate sono quelle che negli ultimi anni hanno portato al raggiungimento di apprezzabili e anche sorprendenti risultati in milioni di persone.
Va sempre ricordato che la migliore terapia è sempre la terapia mista, la terapia cioè che prende in considerazione prodotti e principi attivi che agiscono in modo differente sulle cause della calvizie, per cercare di colpire la calvizie o la caduta di capelli (che può essere anche dovuta al sommarsi di altri fattori) da tutte le diverse angolazioni ed aumentando di molto le possibilità di successo.
Inoltre, ai farmaci attuali, saranno presto affiancati nuovi e più efficaci prodotti, basati su ulteriori ricerche, che forniranno altre valide possibilità nella cura della calvizie, limitando sempre più gli effetti collaterali ed aumentando le percentuali di successo.
E’ quindi importante cercare di fare il possibile per preservare il più a lungo possibile i nostri capelli, per evitare che la situazione divenga irrimediabilmente compromessa. vediamo come:
Tipo steroideo:
Finasteride
Dutasteride
Fitosteroli (Saw palmetto)
Estrogeni ( sotto forma di estrogeni coniugati,estrone solfato o 17-alfa-estradiolo)
Progesterone
Tipo non steroideo:
Zinco
Thè verde
Inibire il legame tra il DHT e i recettori: utilizzando dei farmaci antiandrogeni, i cosiddetti “antagonisti recettoriali”, che impediscono appunto il legame degli androgeni al loro recettore con un meccanismo di tipo competitivo:
Antagonisti recettoriali:
Spironolattone
Flutamide
Ciproterone acetato
Fitosteroli (Saw palmetto)
Canreonato di potassio
Prolungare la fase anagen: cioè intervenire sulle proteine anomale fornendo “fattori di crescita” con lo scopo di stimolare, allungare e attivare la fase di crescita del capello:
Stimolatori della crescita:
Minoxidil
Rame-peptidi(Tricomin, Folligen)
Xantine
Estrogeni (sotto forma di estrogeni coniugati,estrone solfato o 17-alfa-estradiolo)
Antiinfiammatori e/o Antimicotici:
Rame-peptidi(Tricomin, Folligen)
Idrocortisone
Ketoconazolo
Proantocianidine OPC, Naringina, Caffè Verde, ecc.
Aloe Vera gel
Prevenire la fibrosi: intervenendo a livello perifollicolare con agenti che contrastano la sclerosi della guaina connettivale:
Minoxidil
Aminexil
Glutatione
Ottimizzare la fase catagen: stimolando i processi di aromatizzazione a livello del follicolo pilifero, attivando l’adenilciclasi e i fattori di crescita che presiedono alla moltiplicazione cellulare a livello della matrice e del bulge del capello , metabolizzando il glucosio che sarà utilizato durante la fase anagen successiva: :
Idrocortisone
Estrogeni (sotto forma di estrogeni coniugati,estrone solfato o 17-alfa-estradiolo)
Quando aspettarsi i primi risultati?
Cominciata la cura, mi cadono più capelli di prima: dove sto sbagliando?
Questo evento si chiama Caduta indotta. Non ci si deve spaventare se dopo 3 settimane circa si nota una intensa caduta di capelli, che si ferma un mese dopo circa; questo che apparentemente può sembrare un brutto segno è invece il primo segno che la cura sta avendo effetto!
Infatti i capelli “dormienti” in fase telogen (cioè già al termine del loro ciclo vitale) vengono “risvegliati” dal trattamento, che ne accelera la fase di caduta.
Questi capelli caduti saranno poi sostituiti da capelli più spessi e forti ad ogni ciclo, se tutto procede regolarmente;
In altri periodi si possono verificare fasi di caduta simile a questa, poiché si assiste ad una “sincronizzazione” delle fasi del ciclo vitale del capello, simile alla muta negli animali.
Attenzione però se alla caduta intesa sono associati sintomi persistenti come rossore della cute, irritazioni o prurito!
In questo caso significa che il trattamento che stiamo seguendo è troppo agressivo per in nostro cuoio capelluto.
Solitamente questo si manifesta quando si usa troppo minoxidil o altri topici: sovradosaggio non significa maggiore velocità nel raggiungimento dei risultati!
Ciò che bisogna fare è diminuire o sospendere temporaneamente il trattamento, sino al ritorno della normalità, per poi ricominciare nel modo corretto.
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