Domenica 29 gennaio, alle ore 11.00, la nostra meravigliosa musa Stefania Bivone insieme alle altre undici miss che hanno partecipato alla realizzazione del Calendario “Donne che vincono”, erano presenti nella Biblioteca “Giovanni Spadolini”, presso la Sala degli Atti Parlamentari, in piazza della Minerva 38, per la proposta di legge sollecitata dall’Anmil e condivisa dalla stessa Associazione.
Anche la Vicepresidente del Senato Emma Bonino si è detta ammirata dell’iniziativa. “Venendo qui, ho avuto la possibilità di entrare in contatto con una realtà che non conoscevo. Lo dico da donna che pensava di essere attenta ad ogni aspetto del mondo femminile. Quando qualcuno riesce a dare emozioni alla politica, come è successo con questo progetto, si è fatto davvero un miracolo”. Patrizia Mirigliani, dopo aver ringraziato le senatrici Emma Bonino, Silvia Amati e Ombretta Colli, ha espresso il proprio apprezzamento per la fotografa Tiziana Luxardo “che mi ha coinvolta in questa nobile, straordinaria esperienza”.
E ancora un grande apprezzamento al Concorso Miss Italia e alla sua Presidente è stato espresso dal senatore Oreste Tofani, Presidente della “Commissione Infortuni e Morti Bianche” in Senato. “Spesso il mondo della bellezza viene banalizzato, confinato all’effimero. Questa iniziativa, abbracciata con estrema sensibilità da Patrizia Mirigliani e da queste ragazze, ha dimostrato l’impegno che le giovani di oggi mettono per cercare di affermarsi culturalmente, la volontà delle stesse di non voler rimanere confinate in un percorso estetico che ha i suoi limiti”.
Stefania Bivone, Miss Italia in carica, ha testimoniato a nome di tutte le miss presenti in sala che hanno partecipato alla realizzazione del calendario: “Di questo lavoro rimarrà l’immagine della volontà e della dolcezza di queste donne. Siamo felici di aver preso parte a questo progetto che esalta il loro coraggio perché le ‘donne che vincono’ sono proprio loro”. Stefania ha poi citato una dichiarazione scritta nel Calendario da Eleonora Pierella, Miss Simpatia Esselunga: “Il lavoro dovrebbe renderci libere, realizzate, ma invece, troppo spesso, tante persone, vedono la loro vita in pericolo proprio sul posto di lavoro. Ebbene – ha aggiunto con forza Stefania – noi ragazze, noi miss, speriamo ardentemente di non sentire mai più le storie che sono state raccontate”.
Saverio Albanese
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