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MISS ITALIA 2014 – I racconti delle ragazze, tra paure e speranze

La competizione e le paure, le speranze e la voglia di farcela: sono questi i sentimenti vissuti dalle finaliste in questi giorni in gara, ricordando che il confronto è soprattutto con se stesse.A dirlo è la campana Anna Cataletti, 23 anni, di Ercolano, ballerina professionista diplomatasi al Teatro San Carlo di Napoli.“Venendo dal mondo della danza sono abituata alle sfide, ad essere in competizionee a presentarmi alle audizioni, in cui vieni esaminata da commissioni tecniche davanti alle quali occorre essere perfette. Per questo credo di aver vissuto, forse meglio di altre, i passaggi davanti alla giuria tecnica–affrontati da Anna con un abito di sua madre  da giovane -.Arrivate a questo puntoinizia a farsi sentireun po’ di invidia tra donne: è naturale, l’importante è che la competizione sia  sempre sana e leale, non sopporto i giochetti. Per diplomarmi al Teatro San Carlo ho fatto tanti sacrifici, come quello di pranzare e cenare in auto nel tragitto tra la scuola e la sala prove”. I giornali della sua regione scrivono: “La città fa il tifo per la sua ballerina” e “Anna, la grande bellezza del Vesuvio”.
E’ una miss dalle due anime Soleil Anastacia Sorge: una antica, che affonda le radici nelle tradizioni e nei valori dell’Abruzzo e unacosmopolita, specchio di un meltingpot italo– americano. “La mia mamma è americana, di Los Angeles, dove sono nata e dove sono rimasta fino alla prima elementare, per poi tornarvi dai 13 ai 20 anni. Mia mamma faceva la modella, conobbe mio padre, abruzzese, a Milano. Purtroppo si sono separati, ma la loro storia è stata bellissima. Da un anno ho deciso di tornare in Italia, ad Avezzano, perché mi mancavano i valori con cui la mia famiglia paterna mi ha cresciuto”. Soleil, 20 anni, apprezza molto la novità dell’edizione 2014 di aprire le porte del Concorso anche a ragazze straniere che non abbiano ancora la nostra cittadinanza. “In altri Paesi non c’è questa differenza: io credo che sia la tua vita a renderti chi sei, non un documento. Chi è nato in Italia ed è cresciuto quiha un imprinting che è inconfondibile, che va oltre i tratti somatici. Io, pur avendo la cittadinanza, vivo questa dualità. Come forma mentis mi sento americana, ma sono profondamente italiana”.
C’è anche chi, grazie a Miss Italia, sta scoprendo parti di se stessa finora inesplorate, rimanendonestupita e sorpresa. E’ il caso della veneta Sara Nervo, di Godega di Sant’Urbano, che oggi compie 19 anni.“Per me è tutto nuovo, una scoperta continua, a partire da me stessa. Non ho mai ballato né recitato, anzi, ho sempre pensato di non avere talenti particolari. Invece, grazie al Concorso e alle prove che stiamo affrontando, dai provini di recitazione alle esibizioni di ballo, sto imparando a ‘buttarmi’ e scopro di riuscire a far bene! Per me è una soddisfazione grandissima, che mi sta aiutando a tirar fuori quella grinta che non credevo di avere. Anche posare per i fotografi, truccata in modo originale, è nuovo: mi consente di giocare con la mia immagine. Mi ha aiutata in questo anche Simona Ventura, con la sua ironia e con qualche provocazione lanciata durante le selezioni: se dovessi essere io la nuova Miss Italia, vorrei essere incoronata da lei”.
Tra le ragazze, c’è anche chi vive il Concorso come una possibilità per ritrovare un familiare. Ne è un esempio la piacentina Giulia Salemi, 21 anni, di origine persiana.Sono un animale da palcoscenico, grazie a Miss Italia l’ho capito perfettamente. Quando si accendono le luci della ribalta mi sento perfettamente a mio agio, ed il mio desiderio è quello di affermarmi in questo mondo. Diventare la nuova Miss Italia sarebbe una sorta di risarcimento per l’adolescenza difficile che ho vissuto: il desiderio più grande è ritrovare la mai sorellina, che ha vissuto con noi fino all’età di 13 anni e di cui, purtroppo, abbiamo perso le tracce”.

 

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