Giuseppe Raffaele partirà giorno 13 giugno per partecipare ad un corso federale della FIGC che si terrà nel centro tecnico di Coverciano. Attraverso tale corso verrà abilitato ad allenare le squadre professioniste fino alla serie B (patentino di seconda categoria.)… e si racconta a “scomunicando.it”.
Tu hai girato mezza Italia da calciatore: puoi in breve parlare della tua carriera?
La passione calcistica c’è da sempre stata, fin da bambino! Da ragazzino giocai con il Due Torri.
Iniziai la mia carriera nel 91 a Marsala, giocando in serie D. Da lì partí il mio percorso calcistico, decisamente bello ed intenso.
Ci sono stati anche dei sacrifici, nell intraprenderlo. Sarà pur sempre un gioco ma è diventato una professione!
Ho giocato, appunto, due anni a Marsala con l’Igea Virtus. Successivamente giocai a Sciacca, con la S. Cataldese -sempre qui in Sicilia – e in seguito giocai in Puglia, nelle Marche e in Umbria. L’ultimo anno da calciatore è stato a Castrovillari ed ho finito il campionato a Scalei, nel 2006.
Qual’é stata la squadra dove hai realizzato la migliore prestazione?
L’anno più bello fu quello nelle Marche. Arrivai a Novembre dal Vittoria, trasferendomi nel girone umbro/marchigiano/ abruzzese. Li a Monturano mi trovai molto bene. Facevo l’attaccante e portai la media di un goal a partita.
Qual’é stato il momento più bello?
A S. Cataldo quando riuscimmo a salvarci l’ultima giornata in un campionato difficilissimo (vi era la presenza di squadre fortissime). Parliamo del campionato del 99: lo conclusi con 13 goal.
Quell’anno battemmo tutte le squadre di vertice, tutte con un goal mio.
Quando e perché hai pensato di iniziare una carriera da allenatore?
Non ci avevo mai riflettuto prima, a dire la verità. Smisi di giocare nel 2006, avevo 31 anni ancora da compiere, nonostante avessi ancora molte richieste e la piena possibilità di continuare.
Complice un infortunio dell’anno precedente e qualche stimolo in meno, scelsi di collaborare con il Due Torri. Fu un’idea di Carmelo Zeus!
Adesso sono 11 anni che ho intrapreso questa carriera.
Parlaci della tua carriera da allenatore.
Ho cominciato a Gliaca facendo 5 anni con il Due Torri molto importanti a livello formativo: io avevo le mie idee e spesso si deve riuscire a coordinare l’aspetto tecnico con l’esigenze relazionari riguardanti la tifoseria, i giocatori ecc.
Questi 5 anni a casa mi hanno fatto da palestra, aiutandomi a instradarmi in questo campo.
Alla fine di questo lasso di tempo siamo giunti a uno spareggio per accedere in serie D ma che perdemmo per destino sfortunatamente.
Sono, però, stati anni di crescita e soddisfazione.
Successivamente, terminati i cinque anni con il Due Torri, andai a Novembre ad Agrigento. Credo di aver fatto un ottimo lavoro: presi la squadra e da quarta, la lasciai terza in classifica.
Successivamente mi confrontai nell’ambiente della Lega Pro che ha fornito un’importante esperienza.
Presi anche l’Orlandina con la quale vincemmo il campionato (il primo in carriera)!
Nel Dicembre 2014 ad allenare l’Igea Victus: facemmo 13 partite nel girone di ritorno, facendo 8 vittorie di fila e concludendo al terzo posto.
L’anno dopo vincemmo il campionato con quattro giornate d’anticipo.
Quest’anno, purtroppo, non abbiamo potuto conseguire una vittoria finale.
Hai dei rimpianti riguardo, appunto, la mancata vittoria finale
Nella vita si cerca di ottenere sempre il massimo quando ci si approccia ad un’avventura. Era una nuova esperienza per i ragazzi, eppure, sul campo proponevamo una carta diversa da quella che pensavamo fosse. Non avendo un organico profondo abbiamo sofferto l’infortunio di qualche giocatore chiave.. abbiamo chiuso con 65 punti: siamo stati una sorpresa!
Non ho rimpianti. Ci siamo messi tutti in gioco al massimo delle nostre possibilità.
Credi che continuerai ad essere allenatore della Nuova Igea?
Il futuro non lo conosce nessuno. Barcellona mi ha dato tanto ed io o goduto di un ottimo rapporto con la famiglia Grasso. Ho dato e ricevuto tanto, soprattutto per quanto riguarda stima ed affetto.
Vedremo.
A quale allenatore pensi di somigliare?
A me piacciono gli allenatori che vincono e propendono per un gioco altamente offensivo. Mi piace tanto Sarri per il gioco che propone, al momento.
Qual’é stato il momento più bello e brutto da allenatore?
Il più bello: gli ultimi anni all’Igea. Ho raccolto un sacco di soddisfazioni.
E, aggiungerei, anche la qualificazione con il Due Torri a Bisceglie.
Il più brutto: lo spareggio con l’Inter Napoli, perso in maniera immeritata. Meritavamo di vincere con un punteggio largo sia in casa che fuori!
Cosa pensi della scomparsa del Due Torri?
Purtroppo c’è una fine ed un inizio per tutto. Negli ultimi otto anni il Due Torri aveva raggiunto notevoli dimensioni! È davvero un dispiacere che una piccola realtà come la nostra, in questo momento di crisi economica non sia riuscito a mantenere una determinata categoria.
Spero si possa ricominciare a testa alta e ripartire. Me lo auguro, dopotutto ho da sempre dato per il Due Torri nel mio piccolo.
Come spesso capita, quando una cosa finisce ci si rende conto di quanto era importante.
Giuseppe Raffaele partirà giorno 13 Giugno per partecipare ad un corso federale della FIGC che si terrà nel centro tecnico di Coverciano. Attraverso tale corso verrà abilitato ad allenare le squadre professioniste fino alla serie B (patentino di seconda categoria.)
Intervista di Ivonne Agostino
Questo articolo è dedicato non ai tifosi da tastiera delle opposte fazioni mediorientali, ma a…
La memoria di Rita Atria continua a vivere e a trasformarsi in un faro di…
Formazione innovativa sulla spiaggia: l’ITET “Caruso” di Alcamo porta l’aula tra sabbia e…
Sinagra ha vissuto settimane intense di emozioni e riflessioni con SinagrArte 2025, rassegna che anche…
Nell'incantevole cornice del Circoletto di Capo d'Orlando si è svolta la XXIX edizione del beauty…
La tradizione si rinnova. In occasione della grande festa della Madonna Nera di Tindari, l’associazione…