– di Saverio Albanese –
Garmisch–Partenkirchen– La 41esima edizione dei mondiali di Garmisch Partenkirchen, località bavarese, teatro di 8 delle 10 gare in programma (tranne gli slalom) nella pista di Kreuzeg, organizzati senza risparmio di energie da una località e soprattutto una regione, la Baviera, che aspira un giorno ad avere l’Olimpiade invernale, sono iniziati con il successo sorprendente della austriaca Elisabeth Goergl. Sciatrice polivalente, in grado di esprimersi con buoni risultati in tutte le discipline dello sci alpino, figlia della sciatrice degli anni sessanta Traudl Hecher, Elisabeth, detta Lizz, che compirà trent’anni il prossimo 20 febbraio, ha sciato in 1’23”82, precedendo al traguardo di appena 0’’05 di ritardo la statunitense Julia Mancuso (1’23”87) e di 0”21 la padrona di casa Maria Riesch (1’24”03), che lì è nata e cresciuta, leader provvisoria nella classifica generale di Coppa del Mondo. Medalgia di “legno” per la talentuosa 19enne svizzera Lara Gut (1’24”26), seguita dall’austriaca Anna Fenninger (1’24”64). Caduta e dunque tagliata fuori Andrea Fischbacher, campionessa olimpica in carica della specialità.
La vera delusione della prova è stata, però, la 26enne fuoriclasse natia di Saint Paul Lindsey Caroline Vonn nata Kildow, che ha tagliato il traguardo in settima posizione (1’24”66), preceduta dalla più giovane del quartetto azzurro, Elena Curtoni a 0”83 dalla vetta.
La statunitense, strafavorita per il successo finale e capace di vincere tre dei quattro Super G disputati in stagione e ben 13 degli ultimi 19, solo in extremis ha scelto di presentarsi allo start. “Non è facile, ma devo accettare questo risultato. Forse ho sbagliato quando ho deciso di gareggiare– ha voluto precisare la Vonn– perché non c’ero con la testa. Stamattina avvertivo anche qualche dolore, ma ho pensato che avrei potuto comunque provare. La pista era pericolosa, ma non ghiacciata come ieri”. Alla vigilia della gara la Vonn aveva puntato il dito contro il tracciato, giudicato eccessivamente pericoloso e poco adatto alle donne.
Johanna Schnarf è finita addirittura 23esima (1’26’’86) quando solo un anno fa aveva sfiorato il bronzo nella gara olimpica a Vancouver: “Non ho mai trovato il ritmo, non cerco scuse –dice a fine gara Johanna– e spero di dimenticare al più presto questa giornata e preparami bene per la supercombinata”.
Oggi sulla pista Kandahar, parallela a quella su cui oggi hanno gareggiato le donne, tocca al Supergigante uomini. Il ct azzurro Claudio Ravetto va giù pesante per incitare i suoi ragazzi “Se nel Supergigante mondiale di domani finisce come nel Supergigante olimpico di un anno fa – con un quarto, un quinto ed un settimo posto in un pugno di centesimi – allora siamo proprio una squadra di pirla”. Il quartetto azzurro sarà composto da Werner Heel, Christof Innerhofer, PeterFill e il giovane Matteo Marsaglia. Per la prima volta nella storia la Fis non si limiterà a premiare i vincitori con le medaglie: si alza la posta in palio per i campionati mondiali di sci alpino. Per la prima volta in questa 41esima edizione la Fis assegnerà non solo medaglie ma anche premi in denaro agli atleti. Il montepremi è di 100 mila franchi svizzeri, circa 77 mila Euro, per ogni disciplina. Il 40% della cifra andrà alla medaglia d’oro. Questi Mondiali tedeschi registrano, comunque, anche un record di paesi partecipanti: 69 contro i 68 di due anni fa in Val d’Isere, con 529 atletli. I giornalisti accreditati sono 1.770.
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