Milano– Per l’Italia un quarto posto, miglior piazzamento di sempre dopo l’oro di Berlino del 2002 (eguagliato il quarto posto del 2006), da cui ripartire in vista di Rio 2016 con la consapevolezza di poter lottare con chiunque con il supporto di un pubblico da brividi.
Non avranno vinto l’oro e purtroppo nemmeno il bronzo, ma l’entusiasmo che sono riuscite a trasmettere va oltre ogni successo. Un gruppo comunque vincente quello messo in piedi da Marco Bonitta, capace di entrare nelle case degli italiani con una chiave che apre tutte le porte: la semplicità. Mai una parola fuori posto, mai gesti eclatanti, mai polemiche. Ragazze semplici, legate alle famiglie e agli affetti e amanti dei libri piuttosto che dei tatuaggi. E poi simpatiche, sempre con la battuta pronta e un sorriso tra le labbra per ogni tifoso. Per descriverne lo spirito, scegliamo una per tutte, quella che nella finale per il terzo posto ha messo a segno 31 punti mostrando una grinta e una sicurezza incredibili per la sua età: Valentina Diouf.
Chiudere questo mondiale senza una medaglia, fa davvero rabbia…dopo aver deriso la Germania nella prima fase, surclassato la Cina nella seconda fase, demolite e umiliate nella terza fase le bi-campionesse mondiali della Russia e gli USA, poi laureatisi, domenica sera, Campioni del Mondo…!! Anche le macchine perfette si inceppano. Inspiegabile il crollo contro la Cina che ringrazia ancora la giornata positiva del singolo (non replicata in finale) e inspiegabile il non gioco nei primi due set della finalina. Sarà stata la stanchezza psicofisica, ma chi come l’Italia, avrebbe meritato di più questo titolo mondiale, è rimasto ai piedi del podio.
Ecco le nostre valutazioni personali complessive sul rendimento delle atlete azzurre al termine di questo mondiale.
–Eleonora Lo Bianco: Questo suo quinto mondiale non doveva nemmeno giocarlo, ma la rinuncia estiva di Taismary Aguero e le condizioni precarie di Francesca Ferretti, hanno consigliato a Bonitta di richiamare la totem piemontese, che il prossimo 22 dicembre spegnerà 35 candeline, che con la casacca azzurra ha disputato complessivamente 537 partite. Eleonora, per tutti Leo, fatta eccezione per un match non esaltante in semifinale contro la Cina, si è dimostrata per tutto il mondiale affidabile, concreta, precisa, elegante, capace dipingere volley meglio di Picasso. Divina Eleonora! Voto 9
–Nadia Centoni: Ha giocato un grandissimo mondiale, spesso e volentieri schierata nello starting–six. Salta, schiaccia, si esalta, urla e sfodera sempre quel sorriso contagioso al termine di ogni partita, qualsiasi possa essere il risultato della partita. Difficile vederla impassibile e forse è anche uno dei motivi per cui Marco Bonitta (scommessa vinta) l’ha richiamata in Nazionale dopo sei anni di assenza. E arrivata in riserva nelle due sfide conclusive contro Cina e soprattutto Brasile. Voto 8
–Cristina Chirichella: Ha già vinto un grande premio, quello di essere riconosciuta come nuovo volto della pallavolo italiana al pari di Valentina Diouf e Caterina Bosetti. Molto incisiva nel fondamentale del primo tempo, eccelle sia muro che al servizio. Ha pagato un pizzico di inesperienza contro Cina e Brasile, ma ha solo venti anni (classe 1994), e bisogna rimarcare che la sua carriera vera è iniziata solo pochi anni fa, nella stagione 2010–2011 con il Club Italia. Da lì in avanti è stato un attimo: la serie B1, la nazionale pre–juniores e juniores, l’A1 (nella Robursport Volley Pesaro) et voilà, eccola approdare nella nazionale italiana. Voto 8,5
–Valentina Arrighetti: Cuore e grinta sotto rete, gli occhi di tigre e la cattiveria agonistica che la rendono unica sul taraflex, non sono mai mancate a Piske” (è questo il soprannome della centrale genovese) in questo mondiale. Sottotono nelle ultime due uscite contro Cina e Brasile. Voto 8
–Carolina Costagrande: E’ stata inserita nella lista all’inizio di agosto dopo un paio di defezioni importanti (Tai Aguero e Lucia Bosetti), ma ha disputato un torneo sopra le righe. Ha dimostrato che in una squadra femminile il gruppo è più importante dei singoli. Fatica nelle due partite conclusive contro Cina e Brasile, dove sono mancate la sua presenza e le sue poderose conclusioni alla nitroglicerina. Voto 8
–Antonella Del Core: Se c’è una giocatrice imprescindibile nello starting –six azzurro, senza tema di smentita, questa è senz’altro Antonella. E se l’Italvolley è perfetta fino alla terza fase e non affonda nella fase finale quando il risultato è destinato al più classico dei punteggi, è soprattutto merito della sua imprevedibilità. Mai un colpo uguale all’altro, attacchi forti e pallette, diagonali e parallele. Ognuno deve imparare da lei. È il … Core pulsante della squadra. Da clonare! Voto 9
–Monica De Gennaro: E letteralmente esplosa in questo mondiale Monica, soprannominata Moky, che ha vinto con merito il titolo di miglior libero del mondiale. Precisione e tanto campo in ricezione, ma dove si supera è in difesa con interventi sia su palle addosso, che con voli acrobatici alla Greg Louganis. Voto 8,5
–Valentina Diouf: Le gerarchie iniziali erano quelli di secondo opposto, ma Bonitta ha sempre ripetuto di avere 14 titolari. E’ sempre entrata sul rettangolo di gioco, concentrata, tonica e con braccio armato. La sua presenza si sente, qualche braccio avrà bisogno di massaggiatori e fisioterapisti e i campi probabilmente avranno bisogno di manutenzione. Chiedere informazioni a Russia, Cina e Brasile! Voto 8,5
– Francesca Piccinini: Cuore di capitano…! Oltre 500 partite in azzurro e cinque campionati del mondo, ha messo la sua immensa esperienza al servizio delle ragazze più giovani che appartengono a una generazione abituata ad avere tutto. Per crescere bisogna fare sempre dei sacrifici e prendere esempio, proprio da giocatrici come Francesca. Superlative le prestazioni contro Croazia (prima fase), Azerbaijan (finale di quarto set) e Cina nella seconda fase. Qualche esitazione in ricezione, soprattutto nel match contro la Russia. Voto 7
–Caterina Bosetti: Un mondiale in chiaro-scuro, ma fa vedere anche tante cose positive. La giovane Caterina sul rettangolo di gioco appare nel mondo immaginario e fantastico delle fiabe: il brutto anatroccolo che si fa cigno o della Cenerentola che si trasforma in principessa. E’ cresciuta parecchio: il nostro futuro azzurro passa anche dalle sue mani, di Diouf e Chirichella. Voto 7
–Francesca Ferretti: Mezzo voto in più per la ferrea determinazione con la quale ha recuperato dall’intervento chirurgico dopo il brutto infortunio del Grand Prix. Non è facile per Francesca, essere la seconda palleggiatrice dietro un monumento come Leo Lo Bianco, ma ogni qual volta ha giocato, ha dato un valido contributo alle numerose vittorie azzurre (undici a fronte di tre sole sconfitte). Voto 7,5
Paola Cardullo – Solo due apparizioni contro Argentina e Cina (seconda fase) per il sempreverde libero delle mille battaglie, anche a causa dell’esplosione di Moky De Gennaro. A nostro avviso, il più forte libero a livello mondiale degli ultimi due lustri, degli ultimi avrebbe meritato in questo mondiale italiano di giocare qualche partita in più. Ragazza tenace, determinata, che ha saputo riprendersi alla grande da un bruttissimo problema osseo per essere presente al suo quarto mondiale. Scherzi del destino, svincolata, si trova senza squadra…! Voto 6
– Noemi Signorile – Ha svolto con sagacia il suo compito di terza palleggiatrice dietro Lo Bianco e Ferretti, facendosi trovare pronta ogni qual volta il tecnico ravennate l’ha utilizzata. Noemi, classe 1990, nata a Torino, che con la maglia della nazionale maggiore ha vinto la Coppa del Mondo 2011 e l’oro ai Giochi del Mediterraneo nel 2013, è una preziosa risorsa per il prossimo futuro. Voto 6
–Raphaela Folie– La Bolzanina ha visto il campo con il contagocce, ma svolge egregiamente il suo compitino ogni qual volta è stata chiamata in causa, facendo rifiatare le titolari. Troppo indecisa e titubante contro la semifinale. Considerato che ha compiuto 23 anni il sette di marzo, ha ancora notevoli margini di crescita. Voto 6
–Marco Bonitta: La classica “medaglia di legno” penalizza oltre misura la qualità del gioco proposta dalle sue ragazze, che hanno saputo battere in maniera autorevole anche le imbattute statunitensi con un eloquente tre a zero, che poi hanno vinto la medaglia d’oro, beh… solo quello dimostra quanto la Nazionale avrebbe meritato di salire, a mio modesto avviso, sul gradino più alto del podio. Ottima l’intuizione di portare 14 giocatrici titolari (rischiando tre palleggiatrici e tre centrali) tra cui alcune che, dopo il Gran Prix non certo esaltante, sembravano essere fuori. E’ stato premiato dal coraggio e l’umiltà mostrate nei nostri momenti di difficoltà avute dalle nostre atlete in questo mondiale. Voto 9
I titoli individuali in questa 17esima edizione dei campionati del mondo di volley femminile sono stati i seguenti:
–Miglior Schiacciatore: Ting Zhu (Cina); Secondo Miglior Schiacciatore: Kimberly Hill (USA); –Miglior Centrale: Thaisa (Brasile); Secondo Miglior Centrale: Junjing Yang (Cina);
–Miglior Libero: Monica De Gennaro (Italia);
–Miglior Palleggiatore: Alisha Glass (USA);
–Miglior Opposto: Sheilla (Brasile);
–MVP: Kimberly Hill (USA).
–CLASSIFICA FINALE – 1. USA; 2. Cina; 3. Brasile; 4. Italia; 5. Russia, Repubblica Dominicana; 7. Giappone, Serbia; 9. Germania, Turchia; 11. Belgio, Bulgaria; 13. Croazia, Olanda; 15. Azerbaijan, Kazakhstan; 17. Argentina, Canada, Thailandia, Porto Rico; 21. Tunisia, Camerun, Messico, Cuba.
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