Originario di Monreale, a partire dagli anni Sessanta, fu diverse volte sindaco e assessore della Dc, poi direttore dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente. Uomo di solida cultura e fine intelligenza politica, scrisse la normativa sull’istituzione dei parchi regionali siciliani e fu anche commissario dell’Ente Parco dell’Etna. Con lui alla presidenza del coordinamento dei parchi si svolse, nel 1997, la prima conferenza nazionale delle aree protette. Li Calsi, insieme ad altre figure – come il presidente del Parco dell’Aspromonte Dominianni, il presidente del Parco della Maiella Croce, il presidente del parco dei Monti Sibillini Graziani, i vertici del Parco delle foreste Casentinesi Valbonesi e Bandini, Renzi di Legambiente, Martino, Moschini, gli amministratori regionali Hermanin (Lazio) e Banti (Liguria) – concretizzò dal basso quel sistema dei parchi che la legge prevedeva, ma che la gestione dei primi anni post 394 non era riuscita a costruire.
Spirito niente affatto remissivo, non ebbe mai peli sulla lingua, mettendo a fuoco anche le insufficienze nell’azione dei parchi stessi. Credeva nell’associazione, nella possibilità di incidere sul piano operativo “solo se uniti”. Lavorò per dotare l’associazione delle strutture e degli strumenti necessari per operare al meglio. Federparchi – dipendenti, consiglio, giunta, direttore e presidente – ne ricordano la figura e si stringono intorno alla famiglia.
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