L’evento è stato presentato venerdi mattina presso il Palacultura di Messina alla presenza dell’assessore regionale al turismo e alla cultura Daniele Tranchida, il direttore artistico del Circuito del Mito Salvatore Presti, il direttore generale dell’assessorato Marco Salerno e il direttore artistico della mostra Francesco Gallo.
Questa mostra comprende oltre cento opere, tutte accuratamente scelte, dall’occhio vigile del direttore artistico Francesco Gallo, e non si prefigura come una un inno alla conservazione fine a sé stessa; bensì come un elogio all’arte contemporanea siciliana che invece fu da spinta per molte delle più trasgressive e rivoluzionarie correnti artistiche novecentesche come il dadaismo.
Questa mostra riesce a riassumere i tratti più tradizionali della Sicilia riuscendo, però, ad uscire fuori dall’ordinario e dagli schemi pur mantenendo intatto un proprio stile ed una propria identità aristocratica.
Per rendere l’iniziativa più completa è stato creato un elegante volume dal titolo “Gli ultimi Gattopardi tra arte, letteratura e alchimia”, composto da 280 e che racchiude tutte le opere esposte nella mostra con accurate descrizioni di Daniele Tranchida, Francesco Gallo, Salvatore Presti e altri che uscirà a breve nelle librerie.
Il volume avrà come obbiettivo quello di completare quanto il visitatore apprenderà una volta visitata la mostra, oppure può fungere da valido stimolo a visitare l’esposizione, in quanto non può certamente sostituirla.
La presentazione di questa mostra è stata l’occasione per l’assessore Tranchida di tracciare un bilancio del suo operato a 15 giorni dalla fine del mandato “Questa mostra è una riconferma politico-culturale della bontà del percorso intrapreso 2 anni fa quando iniziammo il Circuito del Mito – ha dichiarato Tranchida – abbiamo basato questo progetto sul principio della qualità. Grazie al Circuito del Mito abbiamo fatto iniziative come Artedonna e Sicilia Uber Alles attraendo decine di miglia glia di turisti dimostrando che il turismo culturale può essere una risorsa per la nostra terra. Con questa mostra – ha continuato Tranchida – abbiamo voluto riportare alla luce opere di artisti troppo spesso dimenticati da noi siciliani per primi, dimenticando la loro importanza a livello non solo nazionale ma internazionale”. Particolarmente orgoglioso per quanto fatto è sembrato il direttore artistico della mostra Francesco Gallo che ha voluto sfatare il mito dell’assenza di rispetto dei siciliani verso i propri beni culturali “io per lavoro sono spesso fuori dalla Sicilia e credetemi da noi i beni culturali sono tutelati molto bene – ha spiegato Francesco Mazzeo – credo che in pochi avranno da ridire sia sulla qualità della mostra che sul libro, credo che sia veramente difficile riuscire a fare di meglio.
Grazie a questa mostra e a molte altre iniziative abbiamo dimostrato che cultura ed economia possano tranquillamente andare di pari passo senza che la seconda”infetti” la prima, come invece temevano molti scettici fino a pochi anni fa. Abbiamo ridato valore a molte opere che fanno parte del nostro bagaglio culturale come i quadri di Diegio Joppolo che, obbiettivamente, non potevano rimanere ancora nascosti ma dovevano essere guardati, ammirati e annusati dai siciliani”.
Sarà possibile visitare la mostra dal martedi al venerdi dalle 9,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 19 e i giorni festivi dalle 9,30 alle 15.
Antonio Macauda
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