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MOSTRE – Le opere di Mimmo Irrera alla Galleria Spazioquattro di Messina

La mostra rimarrà disponibile fino a giovedì 24 marzo

Saranno foto in bianco e nero realizzate dal noto fotografo messinese Mimmo Irrera accompagnate da grafiche colorate,  realizzate dall’artista catanese Nunzio Pino, le opere esposte da sabato 19 marzo alla Galleria Spazioquattro di Messina. Il titolo della mostra, Clhoris, si ispira alla dea della primavera, che in questa occasione è una giovane donna immortalata in eleganti nudi artistici. La particolarità di questo nuovo evento è che le 19 foto esposte sono state realizzate più di trent’anni fa, con una macchina fotografica analogica, e sono state già oggetto di diverse mostre, la prima a Firenze, nel 1991. La mostra rimarrà disponibile fino a giovedì 24 marzo, nei locali di via Ghibellina, 120 con orario dal lunedì al sabato dalle ore 17:00 alle 20:00. Domenica dalle 10:00 alle 12:30

Nota critica

Diciannove scatti legano una donna e due uomini in un patto d’arte che resta inviolato per oltre trent’anni. Sono fotografie in bianco e nero del messinese Mimmo Irrera, rilette attraverso i colori dell’artista catanese Nunzio Pino: entrambi guardano lo spazio attraverso un corpo, quello di Clhoris la ninfa della primavera incipiente. Anche lei è siciliana e, posando in studio davanti all’obiettivo di Irrera, ha aperto il proprio corpo come un fiore fino ai limiti estremi della sua agile e flessuosa naturalezza. Queste fotografie hanno poi ispirato un commento cromatico, un bilanciamento di emozioni che ha preso spunto dall’immagine per allargarsi in ventagli scintillanti, geometrici, talvolta liberi, talvolta legati a una fuggevole rappresentazione. Clhoris sarà allo Spazioquattro di Messina dopo essere apparsa – nel corso degli anni – a Firenze 1991, in una villa del Settecento nel Trevigiano l’anno successivo e nel 2003 alla Fondazione Mazzullo di Taormina.

Conosciuta a Messina a cavallo del terzo millennio, nella stampa a tiratura numerata per il Calendario Grafiche Granata, Clhoris rappresenta un interessante ciclo di opere che, fino ad oggi, è rimasto integro nella sua originale composizione. Possiamo leggerlo da diversi punti di vista: fotografico, artistico, estetico e sociologico. Mimmo Irrera ha condotto le pose nello studio di Giangabriele Fiorentino, con cui per quindici anni ha collaborato nella realizzazione d’immagini industriali, guardando al design e alla perfezione tecnica del prodotto visivo. La sua attenzione però è stata, sin dagli inizi, catalizzata dai corpi sia come racconto di un territorio, di un vissuto, ma anche e soprattutto per  l’equilibrio e bellezza delle forme.

Irrera dà una lettura astratta e decontestualizzata del corpo femminile, rendendolo forma  geometrica, articolazione spaziale, armonia di membra e gioco di relazione tra naturalezza e posa. La presenza di una sedia, in legno curvato, leggera e stabile, frammento di civiltà, struttura su cui il corpo può cercare nuovi e inaspettati equilibri, diventano immagini che sembrano guardare alla danza. La scelta delle luci accentua l’indipendenza dalla gravità: l’illuminazione del primo piano non si propaga oltre e va a contrasto con bui profondi o con lampi improvvisi che danno rilievo e straniamento alle morbide ombre della carne. Volutamente Irrera si allontana da ogni naturalezza, dalla solarità: sembra di guardare pianeti stagliarsi sull’infinito vuoto del cosmo.

Sempre per volontà del fotografo l’immagine è prosciugata da qualsiasi intento narrativo: sono scatti assoluti, atemporali. Poi, con grande sensibilità artistica, affida ai colori di Nunzio Pino il racconto umano e diretto dell’incontro, tra chi cristallizza la realtà in un’immagine e la donna che con la sua presenza fisica, questa realtà ha costruito. I pigmenti di Pino non sono tinte piatte ma vibranti segni di luce, caldi e freddi, sovrapposti o semplicemente avvicinati, anche quando diventano ali di farfalla rimangono pur sempre fili di vita, raccolti guardando la natura, i riflessi del mare, il cangiare di un cielo. Evocano nel proprio andamento la struttura compositiva della fotografia, assecondano le posizioni del corpo o semplicemente si espandono vibrando in forme allo stesso tempo soffuse e decise. Non sono un commento alla fotografia ma la integrano, portando il colore – cioè un mondo di emozioni – nella conoscenza e nell’esperienza del vissuto. Sono colori liberi che riflettono un sentimento provato in un istante quando, attraverso la fotografia, il corpo è riverberato nella mente dell’artista.

Mimmo Irrera ha avuto l’intuizione dei piani paralleli del nostro processo cognitivo, di quanto il bianco e nero sappia parlare di concretezza ed entrare subito nel vissuto di chi lo guarda, di quanto il mondo dei colori non debba necessariamente essere rappresentazione della realtà ma comunicazione emozionale. Ha avuto il coraggio di affidare la propria creazione artistica a chi di pigmenti se ne intende lasciando, con rara fiducia, che fosse la sensibilità di un altro artista a dare pienezza e compiutezza all’opera.

Infine è da sottolineare il merito della Clhoris siciliana che ha padroneggiato il proprio corpo così da renderlo docile strumento alla creazione di forme leggere e piene di forza, ha saputo offrire la propria femminilità mantenendo sempre inalterata la bellezza del gesto, della postura, dell’evidenza. Clhoris non ha solleticato lo sguardo, non ha fatto allusioni: ha semplicemente offerto con un respiro profondo la propria fisica presenza per modellare uno spazio fatto di ombre e di luci, dove l’essere donna diventa improvvisamente libertà e consapevolezza.

Nota di Massimiliano Reggiani con la collaborazione di Monica Cerrito

 

Mostra fotografica con disegni

Titolo: Clhoris

Fotografo: Mimmo Irrera           Disegni dell’Artista: Nunzio Pino

Luogo: Galleria Spazioquattro – Via Ghibellina,120 Messina

Data inizio: sabato 19 marzo 2022

Data fine: giovedì 24 marzo 2022

Redazione Scomunicando.it

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