Ecco quanto accaduto “dietro le quinte” dell’inaugurazione della sala Lo Sardo, avvenuta lo scorso 25 aprile.
Srive il Presidente del Consiglio Comunale.
Un martire della libertà è stato ricordato da chi ha tolto la libertà d’intervento ad un organo istituzionale dell’ente ma, soprattutto, ad un proprio concittadino nasitano.
E aggiunge
Qualora fossi smentito, sono pronto alle dimissioni. Viceversa, chi si è macchiato d’un tale atto illiberale, scambiando la res pubblica per una cosa propria, dovrebbe immediatamente fare un passo indietro.
Un Sindaco ha il dovere di tutelare tutta la cittadinanza e non solo i propri simpatizzanti.
Il testo integrale della nota.
Come risaputo, il 25 aprile è stato inaugurato a Naso, suo paese natale, il primo museo dedicato all’Onorevole Francesco Lo Sardo per celebrare la memoria di un comunista martire di libertà.
Con questa nota intendo mettere a conoscenza di chi legge il “dietro le quinte” di quest’evento.
Scrivo adesso, dopo settimane d’attesa, perché ho voluto evitare in tutti i modi che si potesse pregiudicare l’inaugurazione della sala del nostro illustre concittadino.
Il sottoscritto, in questi anni, insieme ad altre persone ha cercato di ricordare la figura di dell’On. Lo Sardo.
Già nel dicembre del 2011 partecipai ad un convegno organizzato in sua memoria, intervenendo pubblicamente ed inaugurando la stele che, quello stesso giorno, venne posta in suo ricordo nell’omonima piazza.
Il discorso fatto da me in quell’occasione è conservato proprio nell’attuale museo.
Negli anni a venire, più volte mi sono incontrato con i promotori dell’iniziativa d’allora. Alcuni mesi addietro, gli stessi mi prospettarono l’idea di dedicare una sala museale proprio all’On. Lo Sardo.
Ovviamente sono stato entusiasta della notizia!
Durante l’ultimo incontro di circa un mese fa, ho dato degli spunti per la realizzazione dell’evento: ho proposto la data del 25 aprile o del 1° maggio per l’inaugurazione della sala (date simbolicamente legate a Lo Sardo), contattato dei possibili relatori, individuato argomenti da trattare, ecc..
In quell’occasione, proposi anche l’idea di lanciare una rivista che riprendesse le battaglie per le quali l’On. Lo Sardo si era speso in gioventù, a difesa sempre delle classi più deboli. Insomma, mi misi totalmente a disposizione.
L’organizzazione mi chiese la presenza all’evento tra i relatori, non solo nella qualità di organo istituzionale dell’Ente, ma anche come persona valorialmente legata a Lo Sardo.
Non sarà sfuggito ai presenti all’evento del 25 aprile scorso, la mia assenza tra gli stessi.
Cos’è dunque successo?
Ebbene, allorquando al Sindaco di Naso è stato prospettato che io sarei stato inserito tra i relatori, lo stesso ha fatto dura opposizione “ad excludendum” del mio nome, ponendo la mia esclusione come condizione imprescindibile dell’iniziativa stessa (il tutto è facilmente documentabile in qualsiasi momento).
Pertanto gli organizzatori, a malincuore e per amore del nostro stimato concittadino Lo Sardo, hanno subito quest’ignobile arroganza di potere escludendomi da tutto.
Che dire?
Aver ricordato Lo Sardo su queste premesse è semplicemente ridicolo ed in forte contrasto con tutto quello che ha significato la sua figura.
Un martire della libertà ricordato da chi toglie la libertà ad una persona d’intervenire pubblicamente, in una giornata che aveva la sola finalità commemorativo – celebrativa.
Un gesto di inaudita insolenza e prepotenza politica che rende ben chiara la deriva autoritaria che sta prendendo il nostro Municipio.
Togliere la libertà d’intervento ad una persona, sol perché si considera un oppositore politico, è un atto di una meschinità inqualificabile e di profonda ignoranza istituzionale. Siamo di fronte alla conferma che c’è chi, facendosi scudo di una investitura popolare che meriterebbe miglior uso e miglior causa, si dimostra semplicemente incapace di rappresentare civilmente le istituzioni.
E mi amareggia parecchio pensare che l’attuale maggioranza sia composta anche da persone (spero ignare!) che dovrebbero avere una particolare sensibilità su temi così delicati.
Lo Sardo è stato nuovamente incarcerato quel giorno!
Certo, ai più non interesserà.
Anzi qualcuno si compiacerà pure del gesto.
L’augurio che faccio agli indifferenti è quello di non subire mai nella loro vita questi meschini atti di prepotenza che, in maniera assolutamente gratuita, feriscono la tua persona, il tuo spirito e chi ti sta accanto.
Possiate non trovarvi mai nel caso dell’aforisma di Bertolt Brecht:
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari.
E fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei.
E stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.”
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