Il Teatro Degli Orrori, capitanati dal carismatico Pierpaolo Capovilla, tornano alla carica con un album Omonimo spiazzante, che non delude le aspettative, bizzarro, sin dalla sovra copertina del cd, che assembla le iniziali del gruppo, in rosso su sfondo nero, in un cerchio che richiama la A di anarchia – gioco chiaramente voluto, poiché i suoni grezzi, duri come un pugno allo stomaco della democrazia, vanno subito al sodo con Disinteressati e indifferenti, con l’inconfondibile stile di Capovilla che cadenza le parole del testo in un rock tetro, chiaramente oscurantista.
Ma l’intero cd, composto da dieci tracce, è pervaso dalla malattia sociale che stiamo attraversando, e i testi, sono una lucida testimonianza dei tempi che viviamo, nel bene e nel male.
L’arte visionaria e da poeta maledetto di Capovilla, seppellisce tematiche approntate al caos, l’ironia, canzonando il vuoto sofferente, (o insofferente), della società, La paura, Bellissima, esempi spietati di pura franchezza, e la musicalità del Teatro Degli Orrori 2015, rinsavisce nuovi aspetti, con dosi massicce di batteria, chitarre distorte, e chiari riferimenti politici, come ne Il lungo sonno (lettera aperta al partito democratico), maestosa denuncia sonora, urlata con disprezzo e senza troppi giri di parole, ove Pierpaolo le canta alla sinistra della politica italiana.
La donna, altro pezzo denuncia, tra echi di guerra, dolore e disperazione, battaglie per cui, Il Teatro così come in passato ha già affrontato con lucida freddezza, affondando coscientemente l’impegno a cui non sono mai venuti meno. Il ghigno ossessivo dei pezzi, Genova, Benzodiazepina, e Slint, irresistibile ballad carceraria aliena.
Riferimenti mai causali, un intercapedine di frammenti caustici e infernali di ieri e di oggi.
Lotta di classe, proletariato, cazzeggio visionario, Sentimenti inconfessabili, e Una giornata di sole che chiude l’album, in una manciata apocalittica per orecchie a prova di bomba, che sanno andare oltre il muro della tolleranza stereotipata dal tipico sound italiano.
Salvatore Piconese
tre giorni di gusto, musica e successo a Torrenova (altro…)
Per il quarto anno consecutivo, Spazio Danza Academy ha portato il nome di Capo d’Orlando…
In un tempo in cui le cronache raccontano troppo spesso episodi di malasanità, da Naso…
Un segno di speranza e consapevolezza contro i disturbi alimentari (altro…)
Non solo sport, ma emozione pura e ricordo vivo. (altro…)