Attualita

MUSICHE PER IL MUSEO – Con “Contemplation”, grande apertura della rassegna con la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra

  

Stasera, secondo appuntamento dal titolo Antonello Night. Sabato, Caravaggio Night.

Il Museo Regionale Accascina di Messina ha aperto i battenti per la rassegna Musiche per il Museo. Tre serate, iniziate ieri, che dal 10 al 12 aprile vedono come protagonista in varie forme la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra con la sua musica coinvolgente e creativa. Il mini festival, ideato, organizzato e diretto da Luciano Troja, la prima sera ha avuto come titolo “Contemplation” con performance musicali eseguite nella rampa della sezione medievale, dove si è esibito l’Open Pelican Collective, diretto dal sassofonista Carmelo Coglitore. A seguire, artisti e pubblico si sono trasferiti nella suggestiva Sala Montorsoli, dove al fianco di Nettuno e Scilla, tra mille suggestioni, la Laudamo Creative si è esibita con i musicisti del laboratorio Suono & Ritmo. Dopodiché, esibizione di Enigmatica 5.tet di Filippo Bonaccorso e Instant Groove Ensemble, diretto da Carmelo Coglitore.

La prima di “Musiche per il Museo”, ha confermato le lusinghiere aspettative della vigilia. Anzi, l’evento è pure andato oltre, considerato che i fattori soggettivi di ogni spettatore in relazione al suono e alla musica, agli artisti e ai loro strumenti, in un’immersione totale dentro un universo incantevole di arte e bellezza, ha fatto la differenza. Un’esperienza innovativa, dal taglio multidisciplinare, in cui il pensiero musicale e percettivo ha affiancato quello visivo, in un percorso comune tra i musicisti, il pubblico e i capolavori custoditi nelle magnifiche sale del Museo Accascina. Tant’è: la prima sera l’allestimento del palco, se così si può definire, lo ha creato nientemeno che Giovan Angelo Montorsoli nel 1557…Dunque, la fotografia della prima serata, fatta da più istanti in sequenza, riporta musicisti jazz d’avanguardia, formati tra storia e creatività, liberi da stereotipi, esibirsi magnificamente accanto a Nettuno e Scilla. Un rispetto reciproco, condiviso all’interno di un rapporto originale e complesso, reso possibile dall’intenzione di credere profondamente nelle virtù dell’arte e nelle sue infinite vocazioni alle aperture e al dialogo.

La direttrice del museo, Marisa Mercurio, all’apertura della rassegna: “Spero che queste tre serate possano farci emozionare. Nostra intenzione è stare qui nella bellezza, ascoltare tanta bella musica e avere la voglia di essere inclusivi. Questo è un obiettivo prioritario che si è posto il nostro museo in questi anni”. Musiche per il Museo è stato l’ultimo progetto approntato da Orazio Micali, prima che gli scadesse il mandato di direttore, a gennaio scorso: “È un progetto che si collega all’eliminazione delle barriere fisiche e cognitive che abbiamo portato avanti e che ci ha permesso di aggiornare il museo così com’è adesso. Inoltre, a vantaggio di tutti, è possibile la conoscenza delle opere attraverso il QR code o a realtà aumentata, fruibile attraverso occhiali all’ingresso della visita”. Sull’evento: “La musica è un mezzo per poter servire tutti noi, qualunque sia la nostra conoscenza, abilità o partecipazione alla società. Attraverso le note chiunque raggiunge una sensazione ed entra in relazione oltre le barriere, una cosa che ci interessa in maniera particolare”.

Ideatore e organizzatore, nonché direttore artistico del festival è Luciano Troja, pianista e compositore, fondatore della Filarmonica Laudamo Creative Orchestra, ensemble che in atto dirige assieme al chitarrista Giancarlo Mazzù.

La Creative per l’occasione non si è “fatta in quattro”, ma molto di più. Infatti, il cartellone delle serate è articolato su parti dell’ensemble, molte delle quali create ad hoc. Un sistema che si scompone, si ripartisce e si ricompone per l’occasione, in cui i musicisti si alternano e si scambiano i ruoli, frutto di prove e di impegno profuso nel tempo, adesso applicato ad un progetto collettivo, finalizzato a tema.

La rassegna ha avuto inizio con Contemplation. Già nella Rampa B della sezione Medievale, l’Open Pelican Collective, gruppo di cinque sax, un clarinetto e un fagotto, diretto da Carmelo Coglitore, ha accolto in maniera originale e suggestiva il pubblico che man mano si è disposto lungo la scala, osservando dall’alto e ascoltando la musica provenire dalla fossa con i “pellicani”, mentre a tratti si respirava un’aria vagamente Gershwiniana.

Protagonisti di “Musiche per un leggio in forma di pellicano”, con musiche di Carmelo Coglitore, sono stati lo stesso direttore, con Antonino Cicero, Maria Merlino, Daniele Colistra, Giovanni Randazzo, Demetrio Spagna, Gabriele Freni; special guests Blaise Siwula e Rocco John Iacovone.

Da lì, spostamento lungo le sale del museo verso la sede principale della serata, la Sala Montorsoli, dove per la sezione “Canti per Nettuno e Scilla” c’era la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra accompagnata, ispirata e particolarmente motivata nello spirito dal Laboratorio Suono & Ritmo del Cantiere dell’InCanto, condotto da Giovanna La Maestra e Francesca Billè. Assente la prima, a fianco dei ragazzi e delle ragazze del laboratorio ha partecipato Eva Buttà. Direttori della Creative, Giancarlo Mazzù & Luciano Troja, special guests, Blaise Siwula e Rocco John Iacovone.

Flussi e frammenti si alternano a tanta coralità, dentro un’emozione comune in quel luogo speciale. Il laboratorio è in sé fonte e custode di un’arte innata, con suoni che sanno di purezza, emanati dalle note e dalle voci di musicisti e musiciste che trasmettono un senso di straordinaria umanità. Quel momento iniziale, accanto ai due capolavori di Montorsoli che idealmente uniscono lo Stretto, così come la musica della Creative attraversa l’oceano, è stato arricchito dall’aura della mitologia e per questo maggiormente affine alla ricercatezza del luogo. In quel contesto, ogni nota è originale e irripetibile. La Creative, ha attraversato quel momento con due brani di Thelonious Monk, partendo dalla mitica Round Midnight, incontrando a tratti anche la voce e la bravura di Rosalba Lazzarotto. A seguire, Blaise Siwula e Maria Merlino, in un “meet” straordinario, hanno affiancato i loro sax nel segno di un’improvvisazione in cui l’avanguardia newyorkese avrà avuto conferma di quanto la Sicilia offra talenti con cui costruire importanti convivenze artistiche.

Ma la magia della musica non si arresta: a seguire, Filippo Bonaccorso alla batteria, con il suo Enigmatica 5tet, Maria Merlino e Giovanni Randazzo ai sax, Erika La Fauci al piano e Domenico Mazza al basso, con musiche di Filippo Bonaccorso, è stato l’esempio di una narrazione intensa costruita su geografie variegate e spazi da vivere ed esplorare. Un plauso a Giovanni Randazzo, col suo sax sempre in prima linea. Applausi di soddisfazione del pubblico.

Ha chiuso la serata una delle formazioni più attese: Instant Groove Ensemble, con Carmelo Coglitore alla direzione, clarinetto, composizione; Antonino Cicero al fagotto; Maria Merlino ai sassofoni; Giovanni Alibrandi al violino; Deborah Ferraro all’arpa; Giovanni Santangelo e Marcello Conti al piano; Domenico Mazza al basso; Fabrizio Franzini e Bruno Milasi alla batteria. Special guest, Blaise Siwula, clarinetto e sassofoni e Rocco John Iacovone ai sassofoni. Sezione per appassionati, con orchestrazione articolata tra sintesi e complessità, con Coglitore direttore che dialoga e condivide con i musicisti ogni passaggio. Si avverte tanta creatività, così come rivisitazioni, attingendo tra passato e presente con l’ispirazione a varie scuole americane che a volte si fondono con suoni e sfumature nordeuropee. E non solo, perché anche la Sicilia alla fine ha avuto in regalo le ultime note, prima del richiesto bis che ha chiuso con successo la prima sera di “Musiche per il Museo”

 

Dopo Contemplation, il festival al Museo Accascina di Messina proseguirà stasera e domani con Antonello Night e Caravaggio Night.

 

Corrado Speziale

Redazione Scomunicando.it

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