Atmosfera fantastica, domenica scorsa , a Ficarra, per l’aperitivo letterario con Nadia Terranova. Il salone di Palazzo Milio, gremito come non mai, ha fatto da contorno ad un momento culturale e artistico di alto livello.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco, Avv. Gaetano Artale e dell’assessore Mauro Cappotto, l’incontro si è sviluppato in un alternarsi ben congeniato di musica, letture, riflessione sui due testi curata da Cettina Giallombardo, interventi della scrittrice e dibattito con il pubblico che ha seguito con interesse e attenzione fino al termine.
Nadia Terranova nasce a Messina ma dal 2003 vive a Roma.E’ laureata in filosofia e ha un dottorato in Storia Moderna.Nella sua produzione letteraria alterna romanzi classici a libri per ragazzi.
Il suo primo romanzo “Gli anni al contrario” pubblicato nel 2015, viene subito accolto positivamente da pubblico e critica vincendo numerosi premi. Nel 2016 viene tradotto anche in francese per Annie Ernaux, con il titolo “Les année à rebours”.
,Già da prima Nadia aveva cominciato a scrivere libri per ragazzi. Nel 2012 infatti era uscito “Bruno.Il bambino che imparò a volare” ispirato alla vita dello scrittore ebreo polacco Bruno Schultz. Tra le altre pubblicazioni ricordiamo: Caro diario ti scrivo, Le Nuvole per terra, Casca il mondo,Omero è stato qui del marzo 2019 e candidato adesso alla quinta edizione del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. Alcuni giorni fa è stato pubblicato un altro libro “Un’idea d’infanzia. Libri, bambini e altra letteratura”. Nel settembre 2018 viene pubblicato il romanzo “Addio fantasmi “ che è stato nella cinquina finale del Premio Strega 2019.
Per tornare al romanzo d’esordio “Gli anni al contrario “,il libro racconta la storia d’amore di due ragazzi tra il 1977 e il 1989 (un arco di 12 anni). È ambientato anch’esso a Messina, una città atipica attraversata dal fermento e dalle contraddizioni degli anni Settanta.
La storia dei protagonisti, Giovanni e Aurora, tocca con delicatezza le tappe fondamentali della vita di due giovani che, diventano adulti, senza rendersene conto. Nadia Terranova è molto attenta a tratteggiare le loro complesse relazioni interpersonali sullo sfondo di un affresco di quel decennio che stravolgerà l’Italia è il mondo. Nel 1989, insieme al Muro di Berlino, muoiono anche le storie di Giovanni e Aurora.
In “Omero è stato qui “ la Terranova dice:”Ho sempre saputo di vivere in un luogo magico:la punta di un triangolo che si allunga per toccare la punta di uno stivale.Sembra un posto come tanti altri, lo Stretto di mare fra Messina e Reggio Calabria, e invece è unico…”
In tutti i suoi lavori si denota un amore infinito per lo Stretto, per il mare, questa massa d’acqua che nasconde nei suoi fondali le leggende e le storie più inverosimili come quella di Colapesce, Scilla e Cariddi, le sirene di Ulisse e così via.
Il tema dello Stretto, dell’amore per il mare, lo troviamo anche in “Addio fantasmi “ dove costituisce addirittura per la protagonista, il “trait d’union”, il legame che c’è tra l’inizio e la fine di tutta la storia.
Volevo ricordare che il libro nel febbraio 2019, è stato acquistato da una casa editrice americana per essere tradotto.
Addio fantasmi è il racconto di un’ossessione, o meglio, di un trauma che diventa ossessione. È un romanzo sul dolore che si fa monumento, sulle assenze che hanno un peso importante nella vita della protagonista (nello specifico l’assenza del padre).
La trama- Ida torna a Messina, la sua città natale perché la madre vuole ristrutturare e mettere in vendita il loro appartamento. In vista di ciò, bisogna decidere cosa conservare e cosa buttare via. Circondata di nuovo dagli oggetti che hanno caratterizzato la sua vita, Ida si ritrova a fare i conti con il trauma che ha segnato tutta la sua vita: ventitré anni prima il padre è scomparso.L’uomo non è morto:semplicemente una mattina ha deciso di andarsene e non tornare più. Quella mancanza ha condizionato tutta la sua vita, dal rapporto con la madre, a quello con il marito, a quello con se stessa.Ida è diventata donna nel dominio della paura, nel ricordo del padre che ha ucciso il suo futuro e ha creato dei silenzi inespugnabili con la madre.
Ma proprio nel momento in cui la casa d’infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per rompere il sortilegio e fare uscire il padre dalla sua esistenza.
Nadia con uno stile molto limpido, con delle descrizioni molto precise, ci porta con sé in una battaglia a dei fantasmi che sono al tempo stesso personali e universali.
Il romanzo non è autobiografico anche se i fatti potrebbero farcelo credere.
Alla fine dell’incontro, veramente magico per il contributo musicale dato dalla chitarra del maestro Delfio Plantemoli con Manuel Tumeo e dalla voce di Antonella Nieri che ha recitato alcuni brani, la scrittrice, commossa e attonita per la bellezza e la ricchezza che un paese come Ficarra può offrire e che lei da tempo desiderava conoscere, ha affermato che questa presentazione è stata senza dubbio una delle più belle per organizzazione, pathos e forti emozioni.
Anche il pubblico presente, che alla fine si è intrattenuto con lei, è rimasto affascinato dai modi eleganti, cortesi e familiari della scrittrice messinese.
Un caloroso ringraziamento va anche a “ La Capannina “ di Gliaca di Piraino.
Cettina Giallombardo
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