A Naso, una tradizione secolare tra fede e identità: “A festa du Signuri”
Come ogni anno, la domenica successiva alla Santa Pasqua, la comunità di Naso si riunisce per celebrare “A festa du Signuri”, una delle ricorrenze religiose più sentite e radicate del territorio. Il cuore della celebrazione è il “prezioso Simulacro del SS. Crocifisso”, custodito da oltre tre secoli nella Cappella adiacente alla Sacrestia della Chiesa Madre. Realizzato a Napoli nel 1642 per volontà del sacerdote Antonino Tambona, il Crocifisso è raramente portato in processione, segno di un profondo rispetto e devozione che si tramandano da generazioni.
Un’altra particolarità della festa, che affonda le sue radici nel periodo bizantino, è la “processione dell’alloro e la benedizione del pane”. La vigilia della festa si apre con un gesto simbolico e spiritualmente intenso: un’antica icona della Madonna viene prelevata da una chiesa di campagna e portata solennemente alla Chiesa Madre, dove rimane esposta per otto giorni. Al termine di questo periodo, l’icona viene ricondotta al suo luogo d’origine, accompagnata da rami di sambuco, in una suggestiva processione che unisce storia, fede e cultura popolare.
“Il nostro è un paese dove la storia vive nelle pietre, la cultura anima le tradizioni e la bellezza parla attraverso i paesaggi.
Dai monti Nebrodi alle Eolie, ogni sguardo racconta un’eredità profonda e autentica. Guidati dalla fede in San Cono, nostro Santo e Cittadino è soprattutto grazie a ricorrenze e celebrazioni come “A festa du Signuri”, che custodiamo con orgoglio l’anima di questa comunità”. Ha affermato il sindaco di Naso Gaetano Nanì.
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