Le indagini della polizia si sono subito concentrate sulla ‘Ndrangheta, da tempo radicata a Melbourne e altrove in Australia, e in particolare sull’uomo d’affari Tony Madafferi, esponente di spicco dell’organizzazione, che avrebbe offerto una ‘taglia’ di 200 mila dollari (135 mila euro) sulla vita dell’avvocato.
Acquaro, nel corso degli anni, aveva difeso in corte diversi boss della locale ‘Ndrangheta fra cui il fratello di Tony, Frank Madafferi, che sta scontando una lunga condanna in carcere per vari reati, fra cui la più grande importazione di ecstasy intercettata al mondo, 4,4 tonnellate nascoste in barattoli di pomodori pelati provenienti dal porto di Napoli.
Questi aveva poi perduto il favore di Tony Madafferi, che lo avrebbe sospettato di rivelare segreti a un giornalista, Nick McKenzie, che indagava sull’Onorata Società in Australia. A metà dello scorso anno la polizia aveva avvertito i due che Madafferi stava cercando di far sorvegliare i loro movimenti, ma Acquaro aveva ignorato il consiglio di adottare precauzioni. Avvocato difensore di successo, aveva rappresentato molti clienti accusati di gravi reati, ma non è stato mai indagato dalla polizia per coinvolgimento in attività criminali.
L’uomo era stato presidente della Camera di Commercio italiana, era nel comitato del Reggio Calabria Club ed era noto per la disponibilità ad aiutare connazionali a risolvere problemi di famiglia e di affari.
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