Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, favoreggiamento personale e procurata inosservanza della pena. Crea e Ferraro, inseriti nell’elenco dei latitanti pericolosi, furono individuati dagli investigatori della squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo, in un bunker in metallo, a Maropati. Con loro avevano un arsenale di armi ed esplosivo oltre a denaro e documenti. In seguito venne ricostruita l’intera filiera dei fiancheggiatori dei due, individuando ruoli e contributi forniti dai singoli. All’interno del covo, ricavato nella roccia,vennero trovati anche i resti di una cena a base di ostriche.
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