Germanà stamani è ritornato anche sul caso Crocetta-Vermiglio, dopo che quest’ultimo ha ricevuto la proposta di candidarsi in una lista vicina al Presidente.
“Non si può pensare, come sta facendo il Presidente Crocetta di imporre una candidatura ai propri assessori, tantomeno ad un tecnico. Proprio perché il sostegno esterno è un’esperienza a termine”.
Nino Germanà evidenzia che avrebbe “potuto sposare la coalizione del centro-sinistra se il candidato fosse stato un moderato come Giovanni La Via, che appartiene all’area Alfano. Sarebbe stata una forzatura probabilmente, ma preferibile a quanto accaduto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta di Fabrizio Micari. Non per la persona, ma perché è stata imposta da Leoluca Orlando”.
E qui stocca: “Non ci sto a passare per servo sciocco del Pd. Non c’entra nulla questa candidatura con la mia storia politica”.
Così Germanà lascia Alfano, uno strappo che si acuisce anche con la scelta identica fatta da altri, vedi lo stesso senatore Bruno Mancuso e che potrebbe aver un effetto domino nefasto per Alfano in Sicilia con grandi ripercussioni anche altrove.
E’ ovvio che questo passaggio politico abbia creato diversi dissapori – e non solo nell’area di partenza quella degli alfaniani – ma sopratutto nell’area di approdo, quel centro-destra che deve fare i conti anche con la contrattura dei seggi voluti dalla nuova legge regionale.
Germanà è ingombrante, ha un suo bagaglio di voti, potrebbe stringere all’angolo tanti, e sa sgomitare.
Non ne hanno fatto mistero i colonnelli del partito.
E così mentre Genovese avrà già i suoi calcoli, la Grasso ha fatto bene i suoi passi, Calderone serra i ranghi, D’Alia – utilizzando facebook, ha detto quel che pensa sui trasformismi in politica – ma i like avuti non sono schede elettorali nè creano consenso – il più esplicito di tutti è stato il parlamentare Santi Formica che non usa mezzi termini.
“Il concetto l’ho espresso a Micciché ma dove Germanà s’è fatta l’estate si faccia anche l’inverno”.
Un’affermazione che aveva fatto il giro del web e che era seguita anche dalla minaccia politica “Se entra lui usciamo in quattro. La nostra lista è stata chiusa da tempo e gli equilibri non vanno assolutamente minati da chi ha deciso di cambiare casacca”.
Ma la Politica l’ha pensata diversamente. Mai dire mai.
Germanà scarta di lato, non si getta nella polemica, parla di competizione elettorale, del consenso e della sua ricerca, sorride, è fiducioso.