Per la manifestazione No MUOS di sabato scorso a Palermo (vedi articolo e foto), gli organizzatori avevano lanciato la proposta di non esporre simboli politici o di singole associazioni. Eppure ci sono stati, ed erano anche tanti. L’importante, tuttavia, per il popolo No MUOS, era far sentire forte la propria voce nel cuore del capoluogo siciliano, sede delle istituzioni regionali, chiamate direttamente in causa riguardo il potente impianto di telecomunicazioni satellitari in corso di ultimazione nella sughereta di Niscemi. Ed il presidente Crocetta, in questo senso, è stato l’obiettivo principale attraverso scritte, slogan, canzoni etc.
Sulla via di Palermo, nell’ultima area di servizio autostradale, prossima al capoluogo, “intercettiamo” il loro gruppo, riconoscibile per l’uniformità dell’abbigliamento bianco. In previsione della ressa che è legittimo attendersi in piazza da lì a poco, abbiamo colto l’occasione per porre qualche domanda a Concetta Gualato, portavoce di quelle mamme-coraggio che non fanno sconti a nessuno..
Si prevede una manifestazione senza simboli, però siete vestite tutte di bianco. Che giornata è questa?
Vestiamo in bianco semplicemente perché è il nostro colore. Siamo delle mamme e per questo vestiremo sempre di bianco. Per noi oggi sarà una giornata molto importante perché dimostreremo, ancora una volta, che ci siamo e ci saremo sempre. I nostri governatori non si possono prendere beffa della nostra salute e di quella dei nostri figli.
Che novità ci sono a tal proposito?
Come giudicate l’occupazione di Sala d’Ercole, avvenuta ieri, ad opera dei manifestanti?
Un gesto eccellente, sono stati davvero coraggiosi, grandiosi, sono ragazzi che danno esempio a tutta Italia.
Come avrà visto, oltre che da Niscemi, questi ragazzi provengono da varie località: Messina, Palermo, Roma…
Certo, perché il MUOS non è una questione circoscritta a Niscemi e No MUOS sono tutti. Vuol dire che nessuno vuole uno strumento di guerra. Noi, a Niscemi, avendo quelle antenne da ventidue anni, siamo, naturalmente, maggiormente in pericolo. Ma il MUOS quando sarà attivo, da qui a due anni, sarà un grande problema per tutta la Sicilia, non solo per i niscemesi. Anche per questo ormai i No MUOS si trovano in ogni parte della Sicilia.
Un breve messaggio al presidente Crocetta.
Crocetta si è preso beffa del suo popolo. È un traditore.
Del MUOS in Sicilia non se ne sentiva certo il bisogno. Possiamo considerarla, tra l’altro, come un’opera illegale?
Oggi sono qui perché il MUOS è l’ennesima violenza che viene perpetrata nei confronti della Sicilia, dove le violenze sono iniziate sin dall’arrivo dei plotoni d’esecuzione piemontesi. La violenza è poi andata avanti, sotto altre forme, come quelle, ad esempio, delle centrali di raffinazione che hanno deturpato le nostre coste. Io dico che questa è la mia terra e la difendo.
A 70 anni dallo sbarco degli Alleati, possiamo dire finalmente agli americani “Grazie, arrivederci?”
Infatti, vorremmo dirlo. Gli americani sono quelli che hanno riportato la mafia in Sicilia quando, prima dell’occupazione, hanno fatto arrivare i mafiosi emigrati in America per preparare il controllo dello sbarco. Poi quei mafiosi, purtroppo, sono rimasti qui, ed hanno fatto quello che sappiamo. Hanno rappresentato la classe politica siciliana, hanno fatto sì che il nostro Paese, la mia terra, la Sicilia, oggi si trovi in queste condizioni. Quindi è con questo spirito che partecipo a questo corteo.
Un breve messaggio al presidente Crocetta.
Sul MUOS Crocetta ha fatto un voltafaccia, a mio avviso, estremamente grave, dopo che in un primo momento ne aveva, giustamente, vietato l’installazione. Poi credo che per ragioni economiche, o almeno, con la scusa delle penali che si sarebbero dovuto pagare, ha accettato che la Sicilia fosse avvelenata anche da queste ennesime centrali di morte.
Il suo è un No al MUOS che viene da destra se vogliamo…
Diciamo che viene dalla consapevolezza politica e culturale che la Sicilia è la più grande stratificazione ambientale, paesaggistica e culturale del Mediterraneo e forse dell’intero Pianeta, non un hub militare. Questa posizione, la mia, la nostra da sempre, oggi con Green Italia la rivendichiamo come posizione ufficiale del Movimento e crediamo che vada ben oltre le vecchie categorie ideologiche del ‘900. Piuttosto, siamo legati alla nuova epoca in cui viviamo.
A proposito del MUOS, cosa farebbe al posto di Crocetta in questo momento?
Innanzitutto posso dire ciò che non avrei fatto: non avrei illuso la gente utilizzando questo tema per vincere la campagna elettorale. Questo è imperdonabile. Dopodiché Crocetta a questo punto non può che stare fermo, e speriamo che lo faccia, perché ha già fatto troppa confusione indebolendo le buone ragioni di chi si oppone a questo impianto sia per i motivi legati alla salute pubblica, che per motivi simbolici di occupazione del territorio siciliano.
Allora cosa si può fare?
Purtroppo non esiste una sponda adeguata del Governo Nazionale che possa dare una risposta in termini di politica, perché è un problema molto complesso. Nessuno si può nascondere dietro un dito. Una cosa è certa: i siciliani non vogliono questo impianto, e di questo bisogna tener conto.
“Attraverso alcune mie proposte legislative – dice Ferrandelli – sono stati fatti vari tentativi per poter creare un dialogo tra Governo e Parlamento, ma questo è stato impedito in aula dal presidente dell’ARS Ardizzone, che non ha consentito di poterli votare”. Consapevole di tali “muraglie”, il giovane deputato pensa di cambiare strategia: “Abbiamo allora chiesto di scavalcare il livello regionale perché non ci sentiamo rasserenati da questa interlocuzione e stiamo chiedendo ai nostri parlamentari nazionali, non soltanto del PD ma anche di SEL e 5 Stelle, di aiutarci a fare da sponda. È troppo facile considerare il problema solamente come una ‘sciarra’ locale”.
Corrado Speziale
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