Categories: Cronaca Regionale

“NO PONTE – NO TAV” – A Capo Peloro l’abbraccio ideale con la Val di Susa

Da qualche notte sotto il cielo di Messina, precisamente quello di Capo Peloro, sventola un gigantesco striscione No Ponte – No Tav.

A dire il vero si tratta di una vecchia “amicizia”, culminata con il mega corteo messinese del 22 gennaio 2006, quando una cospicua delegazione della Val di Susa scese in riva allo Stretto per manifestare assieme ai no-pontisti siciliani e calabresi, in segno di una vicinanza ideale che unisce le due comunità nel medesimo destino di fronteggiare le due opere più controverse che l’Italia ricordi: il ponte sullo Stretto e la ferrovia veloce tra Torino e Lione.

Ma mentre per la prima opera si stampano carte progettuali, contratti e accordi, spendendo parole e soldi pubblici a palate, in attesa della cantierabilità del progetto, per la seconda è giunta l’ora della verità, cioè quella di attivare operativamente i cantieri.

E’ infatti cronaca degli ultimi giorni e delle ultime ore, tutto quanto sta accadendo nella Valle, dove proprio ieri fiumi di persone hanno composto tre cortei, rispettivamente a Chiomonte, Giaglione e Exilles, con conseguenze a dir poco drammatiche, a causa della violenta repressione operata dalle forze dell’ordine nel cantiere della Maddalena.

Lassù, nella “Valle che resiste e non si arrende” c’è il popolo No Tav. Qui da noi ci sono i “soliti” attivisti della Rete No Ponte – Comunità dello Stretto, che in un modo o nell’altro cercano sempre di darsi da fare nel mantenere alta la dignità di un territorio che altrimenti verrebbe irrimediabilmente seppellito dall’ignavia e dall’indifferenza, prima ancora che dalle ruspe. 

Nel pomeriggio di martedì passato, un gruppo di giovani uniti sotto l’appellativo di “Critical Mass”, che utilizza gambe, fiato e pedali per manifestare il proprio dissenso nei confronti di chi impone determinate scelte politiche, è partito da Ganzirri alla volta di Capo Peloro in segno di azione condivisa nella lotta contro la realizzazione delle due mega opere.

“Dalla Val di Susa a Messina: (R)Esistenza”, titolava il volantino della manifestazione di ieri, secondo il principio “Resistere per Esistere”, dettato dalla concomitanza delle azioni di protesta voluta dagli organizzatori.

Giunti nel villaggio di Torre Faro, parcheggiate le loro biciclette, i partecipanti hanno provveduto agli ultimi allestimenti di un grande striscione riportante la scritta NO Ponte – Tav: due opere unite perentoriamente da un unico “No”.
Nel tardo pomeriggio, nell’area antistante il parco Horcynus Orca è stato creato un sit-in con relativo volantinaggio, mentre una rappresentanza di attivisti ha provveduto ad esporre lo striscione prima sulla sommità della Torre degli Inglesi, e poi lungo il parapetto della terrazza dello stabile che ospita il parco letterario.
Un grande segnale di solidarietà è così partito da Messina verso una sofferente ed indignata Val di Susa, senza tuttavia trascurare l’ipotesi che, con l’evolversi della questione “Ponte”, il cantiere della valle piemontese, adibito in questi giorni in un nefasto campo militare, possa quanto prima materializzarsi anche in quel villaggio messinese dove, nonostante tutto, è ancora possibile recarsi a manifestare in bicicletta ed osservare uno striscione bianco stagliarsi sullo sfondo azzurro di un cielo estivo.

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