Cronaca

NON CI FU PECULATO – Il Tribunale pattese assolve il ragioniere del comune di Brolo ed una società sportiva

L’ex responsabile dell’area economica e finanziaria del Comune di Brolo assolto dall’accusa di peculato. Ma c’è di più.

Il procedimento diventa un precedente rilevante anche in quello attualmente in corso procedimento dei “Mutui Fantasma .
Carmelo Arsi, il ragioniere del comune brolese, ormai in pensione, è stato assolto, ieri 28 novembre 2019, dal  Tribunale Penale di Patti dall’accusa di peculato, aggravato dal danno patrimoniale di rilevante entità.
Nella vicenda è risultata anche assolta Susanna Randazzo legale rappresentante della Palestra Lair Sport, indicata come finta creditrice ed imputata in concorso, che oggi, dopo un lungo iter giudiziario è risultata pure assolta.
La vicenda ora conclusasi veda il dirigente del comune di Brolo, i fatti risultano in essere in periodi precedenti a quando si sviluppò la vicenda dei “Mutui Fantasma” accusato di essersi appropriato della somma di € 38 mila provenienti dalle casse del Comune con una serie di falsi mandati presentati e messi all’incasso presso l’Unicredit di Brolo, l’istituto bancario che fungeva e funge ancora da tesoreria comunale.
Tesi condivisa dalla Pubblica accusa che aveva chiesto la condanna alla pena di anni 4 e mesi 6 di reclusione per entrambi le parti. Il tribunale ha accolto integralmente le istanze degli avvocati difensori (Pinuccio Calabró e Fabio Marchetta, per lArasi e e Alessandro Nespola per la Randazzo) che sono riusciti a dimostrare la totale estraneità ai fatti dei loro clienti.Questa scelta processuale, così come si è dipanato, getterà la sua ombra anche sul processo in corso dei “Mutui Famtasmi” dove il peculato è il reato sul quale rotea molto dell’impianto accusatorio.Intanto il comune di Brolo- che in questo caso si era costituito parte civile –  si sta vendendo notificati gli atti per il pagamento di diversi procedimenti giudiziari vinti, sia da Salvo Messina che dallo stesso ragioniere Arasi per decine e decine di migliaia di euro – sono le parcelle dei rispettive legali – e pare che lo stesso ragioniere voglia aver indietro, tramutato in compenso pecuniario, anche alcuni giorni di “ferie non godute”.

 

Redazione Scomunicando.it

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