L’Istituto Superiore Borghese Faranda di Patti guidato da Francesca Buta è capofila di questo progetto, insieme al Comune e ad alcune aziende presenti sul territorio
Grazie alla collaborazione fra l’Istituto Superiore Borghese Faranda di Patti, la Fondazione I.T.S. Albatros di Messina, il Comune di Patti ed alcune aziende presenti sul territorio pattese e nei comuni di Librizzi e San Piero Patti, è stata avviata la prima filiera della prima birra autoctona di Sicilia.
A tre anni dall’installazione del primo luppoleto sperimentale realizzato a seguito del progetto denominato “Humulus lupulus”, nel prossimo mese di novembre si otterrà la prima birra autoctona di Sicilia: un traguardo importante per l’I.S. Borghese Faranda, che è capofila dell’importante progetto. In questo periodo sono stati realizzati impianti di orzo distico destinati alla maltazione e alla coltivazione di grani antichi, particolarmente indicati nella produzione di birra di diversi stili.
In particolare, si è proceduto all’asportazione delle talee dal luppoleto esistente, da consegnare alle aziende agricole del territorio, coinvolte nel progetto, che ricadono su tre comuni (Patti, Librizzi, San Piero Patti), per una estensione totale che supera i 200 ettari.
Francesca Buta, Dirigente Scolastica dell’Istituto Borghese Faranda, spiega: “Siamo capofila di questo importante progetto e, più avanti, parteciperanno anche l’Università di Messina e di Palermo, allo scopo di sviluppare ulteriormente questa filiera, in un’ottica di una sempre crescente apertura verso il territorio”.
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