di Antonio Mazzeo
Nel 2009 il Pentagono ha assegnato un milione di dollari ad AFRICOM, il Comando USA che dirige gli interventi nel continente, per la conduzione di esercitazioni finalizzate alla costituzione della prima forza armata congiunta dell’Africa orientale. Lo scorso mese di settembre, un’altra esercitazione multinazionale a guida USA si era tenuta ad Arusha e Tanga, nel nord Tanzania, (“Ex-Mlima Kilimanjaroâ€Â), per sperimentare le capacitàdi risposta delle forze di rapido intervento dell’EAC nella “lotta al terrorismo e nella gestione di azioni di peacekeepingâ€Â. E proprio alla vigilia di “Natural Fire 10†il Gabon ha ospitato una vasta operazione che ha visto unite le forze armate USA e quelle di 30 paesi africani (tra essi Kenya, Tanzania ed Uganda), finalizzata all’implementazione di una “rete comune nel settore delle telecomunicazioni e dell’intelligence militariâ€Â.
“Natural Fire 10†viene descritta dal comando di US Army Africa come “un’esercitazione di addestramento periodica†che “offre un’opportunitàalle nazioni partner e ai militari USA di lavorare insieme in vista del pronto intervento in caso di emergenze umanitarie nella regioneâ€Â. Accanto però ad una serie di “azioni di tipo medico, dentistico e ingegneristico a favore delle comunitàlocali†e alla simulazione di un “intervento contro la diffusione di una pandemia d’influenzaâ€Â, la forza multinazionale prevede di dislocarsi in alcune delle aree al centro del violento conflitto che da anni vede contrapposti il governo ugandese e i ribelli del Lord’s Resistance Army (l’Esercito di Resistenza del Signore). “Installeremo checkpoint in strade e sentieri per controllare il transito dei mezzi ed assicurare il dispiegamento dei mezzi militariâ€Â, ha dichiarato John Dunne, responsabile dell’ufficio per le relazioni pubbliche dell’ambasciata USA in Uganda.
Come evidenziato da John Njoroge sul quotidiano The Indipendent, “l’esercitazione di Kitgum è, soprattutto, un messaggio al mondo che gli Stati Uniti possono intervenire dovunque, in Africa in particolare, per combattere il terrorismo. È un segnale che Washington può addestrare ed equipaggiare le forze regionali in Africa Orientale e nel Corno d’Africa per accrescere le loro capacitàdi difesa interna ed esterna, e di resistenza agli attacchi dei paesi e delle organizzazioni terroristicheâ€Â.
Nella primavera del 2009 il Congresso USA, con voto di repubblicani e democratici, ha approvato l’“LRA Disarmament and Northern Uganda Recovery Actâ€Â, che chiede all’amministrazione Obama d’intervenire per “chiudere definitivamente la lotta contro l’LRAâ€Â. “La rimozione di Joseph Kony è essenziale per affermare la pace nella regioneâ€Â, ha dichiarato il congressista repubblicano Ed Royce, uno dei promotori della mozione. E per “sostenere e legittimare gli sforzi per disarmare e smobilitare l’LRAâ€Â, il senatore democratico Russ Feingold ha chiesto di “ingaggiare†direttamente AFRICOM e le sue unità. Del resto, il Comando di Stoccarda è giàintervenuto direttamente a supporto delle operazioni belliche contro i ribelli ugandesi. Dopo aver inviato nella regione settentrionale dell’Uganda alcuni ufficiali del CJTF-HOA di Gibuti e dell’US Air Force di stanza a Ramstein (Germania) ed Aviano (Pordenone), AFRICOM collaborò con le forze regolari di Uganda e Repubblica Democratica del Congo nella pianificazione di un attacco contro le basi LRA, nel parco nazionale congolese di Garamba. Il blitz fu scatenato nel dicembre 2008 e gli alti ufficiali USA – secondo il New York Times, “lavorarono a stretto contatto con gli ufficiali locali, fornendo un milione di dollari di rifornimenti, intelligence e riprese satellitariâ€Â. L’intervento di oltre 6.000 militari di Uganda e RDC si rivelò del tutto fallimentare: Kony riuscì a fuggire ai bombardamenti e le milizie dell’LRA si sarebbero poi vendicate contro la popolazione civile, massacrando più di 900 persone, in buona parte donne e bambini. ÂÂ
L’asse politico-militare Washington-Kampala si è intanto ulteriormente rafforzato. Come dichiarato dal colonnello Steven Dalzell, comandante delle forze USA che operano in Africa orientale, “l’Uganda è sicuramente divenuto uno dei nostri principali partner della regione e noi continueremo ad aiutare a sviluppare le sue forze armate in modo da rafforzarne l’azione positiva di stabilizzazione nella regioneâ€Â. Nell’aprile 2008 il paese africano è stato visitato dal generale William “Kip†Ward, comandante in capo di AFRICOM. Ward, in particolare, ha raggiunto il distretto settentrionale di Gulu per incontrare il personale della Combined Joint Task Force-Horn of Africa ivi operante.
Nei mesi di luglio ed agosto 2009, militari dell’US Air Forces Africa con base a Ramstein e della 861st Quartermaster Company dell’US Army di Nashville (Tennessee), hanno coordinato ad Entebbe le attivitàdi addestramento degli avieri ugandesi nell’utilizzo di velivoli da trasporto C-130 “Herculesâ€Â, nell’ispezione di “materiali pericolosi†e nell’avio-lancio di paracadutisti e apparecchiature militari. Il ciclo addestrativo è stato finanziato dal Dipartimento della Difesa nell’ambito del programma di “Cooperazione alla sicurezza regionale†che ha previsto per il 2009 una trentina di “eventi di formazione aerea†destinati a 12 paesi africani. Per il prossimo anno, US Air Force Africa prevede di portare a più di 80 le esercitazioni congiunte con le forze aeree del continente.
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